Ordine Francescano Secolare
Fraternità di Castel del Piano

 

PASSI
FRANCESCANI

“Genti” francescane

 

ottobre 2020

 

AL PIAZZALE DELLA CHIESA S. PIO
CASTEL DEL PIANO
INTRODUZIONE

O Dio vieni a salvarmi
Gloria al Padre

Fratelli, i francescani di Castel del Piano, vi ringraziano perché partecipate a questa notte di preghiera, silenzio e fraternità.
Chiediamo a Dio la grazia di vivere il Vangelo di Gesù sulle orme di Francesco, Chiara e tutti i santi francescani che ci hanno preceduto. In questa notte mediteremo sulle “genti” francescane. Le persone, singole o gruppi che Francesco ha incontrato attraverso l’incontro con Dio. Perché ogni persona ha un suo valore infinito, in quanto creatura di Dio. E, ai nostri occhi, acquista valore se la guardiamo attraverso Dio. Allora ogni incontro ha un senso, ogni incontro ha un valore, ogni incontro ci costruisce dentro.

Pregheremo perché le persone che incontriamo possano farci fermare.
Pregheremo perché le persone che incontriamo possano interrogarci.
Pregheremo perché le persone che incontriamo possano sentirsi accolte.
Pregheremo perché le persone che incontriamo possano sentirsi ascoltate.
Pregheremo perché le persone che incontriamo possano sentirsi amate.
Pregheremo perché le persone che incontriamo possano sentire la voce di Dio.

Come Francesco usciva dalla Porziuncola e andava nel bosco circostante a pregare il “suo” Signore, anche noi, quest’anno celebreremo il ricordo del Transito nel giardino adiacente all’area San Pio. In quest’anno preghiamo Dio perché faccia cessare la pandemia, accolga tra le sue braccia i defunti, protegga i malati, soccorra chi ha perso il lavoro e si trova in difficoltà economiche. Celebriamo insieme per scoprire la presenza paterna di Dio nelle persone che incontriamo e viverla nella fraternità.

Rapisca, ti prego, o Signore, l’ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo, perché io muoia per amore dell’amor tuo, come tu ti sei degnato morire per amore dell’amore mio. Amen

Dal Testamento di San Francesco
E dopo che il Signore mi donò dei frati, nessuno mi mostrava che cosa dovessi fare; ma lo stesso Altissimo mi rivelò che dovevo vivere secondo la forma del santo Vangelo . Ed io con poche parole e semplicemente lo feci scrivere, e il signor Papa me lo confermò. E quelli che venivano per ricevere questa vita, davano ai poveri tutte quelle cose che potevano avere; ed erano contenti di una sola tonaca rappezzata dentro e fuori, quelli che volevano, del cingolo e delle brache. E non volevamo avere di più. Il Signore mi rivelò che dicessi questo saluto: Il Signore ti dia pace

Come Francesco, dalla Porziuncola, inviava i frati a due a due per il mondo, anche noi, a due a due camminiamo verso il giardino di San Pio ove ci fermeremo accanto ad ogni albero per annunciare la fraternità universale, come ha meditato Papa Francesco nell’Enciclica data stamattina in Assisi. “Fratres omnes”.

AL GIARDINO DI S. PIO

Iniziamo da questa piazza il percorso sulle “genti” incontrate da Francesco.
Tra una meditazione e l’altra resteremo un po’ in silenzio e reciteremo le strofe del Cantico delle Creature, per comprendere in un abbraccio, tutta la creazione.

La gente: I GENITORI

Dalla Vita Prima di Tommaso da Celano
Tutti quelli che conoscevano Francesco, vedendolo riapparire e mettendo a confronto il suo stato attuale col passato, cominciarono a insultarlo, a chiamarlo mentecatto, a lanciargli contro pietre e fango. Quel vociare rumoroso e canzonatorio attorno a lui si diffondeva sempre di più per le vie e le piazze della città e il clamore degli scherzi rimbalzava di qua e di là toccando le orecchie di molti, finché giunse anche a quelle di suo padre. Questi, udito gridare il nome del figlio e saputo che proprio contro di lui era diretto il dileggio dei cittadini, subito andò da Francesco, non per liberarlo, ma per rovinarlo. Come il lupo assale la pecora, senza più alcun ritegno, con sguardo truce e minaccioso, afferrandolo con le mani, lo trascinò a casa. E, inaccessibile ad ogni senso di pietà, lo tenne prigioniero per più giorni in un ambiente oscuro, cercando di piegarlo alla sua volontà, prima con parole, poi con percosse e catene. Affari urgenti costrinsero il padre ad assentarsi per un po’ di tempo da casa, e il servo di Dio rimase legato nel suo sgabuzzino. Allora la madre, essendo rimasta sola con lui, disapprovando il metodo del marito, parlò con tenerezza al figlio, ma s’accorse che niente poteva dissuaderlo dalla sua scelta. E l’amore materno fu più forte di lei stessa: ne sciolse i legami, lasciandolo in libertà. Francesco, ringraziando Iddio onnipotente, senza perdere un istante, se ne tornò al luogo dove aveva dimorato prima. Reso più sicuro dall’esperienza delle lotte e tentazioni affrontate, appariva anche più sereno; le avversità gli avevano maggiormente temprato lo spirito, e se ne andava ovunque libero e con maggior fermezza.

La fede di Francesco nasce nella famiglia. Dalla famiglia ha ricevuto la vita. La nostra fede ci è stata insegnata dai genitori, dai nonni. Può capitare anche che, nella libertà che Dio ha donato e lasciato ad ogni uomo, la famiglia non capisca a fondo le nostra scelte. Allora siamo chiamati a seguire la strada che il Signore ha scelto per noi. Vivendo sempre nella carità di Dio che è amore, prima di tutto verso la nostra famiglia.

Padre Nostro.

Preghiamo
O Dio donaci di poter vivere la fede in famiglia. Anche quando le nostre scelte non sono condivise, donaci la forza per annunciarti dentro la nostra famiglia. Donaci la famiglia. Amen

ATTIMO DI SILENZIO

Altissimo, onnipotente, bon Signore, tue so le laude, la gloria e l’onore e onne benedizione. A te solo, Altissimo, se confano e nullo omo è digno te mentovare.
Laudato sie, mi Signore, cun tutte le tue creature, spezialmente messer lo frate Sole, lo quale è iorno, e allumini noi per lui. Ed ello è bello e radiante cun grande splendore: de te, Altissimo, porta significazione.

ATTIMO DI SILENZIO

La gente: I LEBBROSI

Dalla Vita Prima di Tommaso da Celano
Poi, come vero amante della umiltà perfetta, il Santo si reca tra i lebbrosi e vive con essi, per servirli in ogni necessità per amor di Dio. Lava i loro corpi in decomposizione e ne cura le piaghe virulente, come egli stesso dice nel suo Testamento: «Quando era ancora nei peccati, mi pareva troppo amaro vedere i lebbrosi, e il Signore mi condusse tra loro e con essi usai misericordia». La vista dei lebbrosi infatti, come egli attesta, gli era prima così insopportabile, che non appena scorgeva a due miglia di distanza i loro ricoveri, si turava il naso con le mani. Ma ecco quanto avvenne: nel tempo in cui aveva già cominciato, per grazia e virtù dell’Altissimo, ad avere pensieri santi e salutari, mentre viveva ancora nel mondo, un giorno gli si parò innanzi un lebbroso: fece violenza a se stesso, gli si avvicinò e lo baciò. Da quel momento decise di disprezzarsi sempre più, finché per la misericordia del Redentore ottenne piena vittoria. Quand’era ancora nel mondo e viveva vita mondana, egli si occupava dei poveri, li soccorreva generosamente nella loro indigenza e aveva affetto di compassione per tutti gli afflitti. Una volta, che aveva respinto malamente, contro la sua abitudine, poiché era molto cortese, un povero che gli aveva chiesto l’elemosina, pentitosi subito, ritenne vergognosa villania non esaudire le preghiere fatte in nome di un Re così grande. Prese allora la risoluzione di non negar mai ad alcuno, per quanto era in suo potere, qualunque cosa gli fosse domandata in nome di Dio. E fu fedele a questo proposito, fino a donare tutto se stesso, mettendo in pratica anche prima di predicarlo il consiglio evangelico: Dà a chi ti domanda qualcosa e non voltar le spalle a chi ti chiede un prestito.

Francesco era attratto dalla bella vita. Cercava di vivere spensierato. I suoi amici volevano incoronarlo “re dei giovani”. Poi un giorno Dio gli mostrò, e lui capì, che la vita vera era un’altra. Che la gioia più grande è donarsi.
Anche noi possiamo passare dal guardare a noi stessi al guardare gli altri.

Padre Nostro.

Preghiamo
O Dio donaci il desiderio di uscire da noi stessi. Di andare verso gli altri, verso gli ultimi. Donaci il prossimo. Amen

ATTIMO DI SILENZIO

Laudato si, mi Signore, per sora Luna e le Stelle: in cielo l’hai formate clarite e preziose e belle.
Laudato si, mi Signore, per frate Vento, e per Aere e Nubilo e Sereno e onne tempo, per lo quale a le tue creature dai sustentamento.

ATTIMO DI SILENZIO

La gente: I FRATI

Dallo Specchio di Perfezione
Francesco, immedesimato in certo modo nei suoi fratelli per l’ardente amore e il fervido zelo che aveva per la loro perfezione, spesso pensava tra sé quelle qualità e virtù di cui doveva essere ornato un autentico frate minore . E diceva che sarebbe buon frate minore colui che riunisse in sé la vita e le attitudini dei seguenti santi frati: la fede di Bernardo, che la ebbe perfetta insieme con l’amore della povertà; la semplicità e la purità di Leone, che rifulse veramente di santissima purità, la cortesia di Angelo, che fu il primo cavaliere entrato nell’Ordine e fu adorno di ogni gentilezza e bontà, l’aspetto attraente e il buon senso di Masseo, con il suo parlare bello e devoto; la mente elevata nella contemplazione che ebbe Egidio fino alla più alta perfezione; la virtuosa incessante orazione di Rufino, che pregava anche dormendo e in qualunque occupazione aveva incessantemente lo spirito unito al Signore; la pazienza di Ginepro, che giunse a uno stato di pazienza perfetto con la rinunzia alla propria volontà e con l’ardente desiderio d’imitare Cristo seguendo la via della croce; la robustezza fisica e spirituale di Giovanni delle Lodi, che a quel tempo sorpassò per vigoria tutti gli uomini; la carità di Ruggero, la cui vita e comportamento erano ardenti di amore, la santa inquietudine di Lucido, che, sempre all’erta, quasi non voleva dimorare in un luogo più di un mese, ma quando vi si stava affezionando, subito se ne allontanava, dicendo: Non abbiamo dimora stabile quaggiù, ma in cielo.

Poco dopo che tutto ebbe inizio, i primi compagni si unirono a Francesco. Nel Testamento Francesco dirà: il Signore mi diede dei fratelli. La fraternità è un cardine dell’esperienza francescana. Il buon frate è la Fraternità. Anche noi siamo chiamati a vivere la fede “gomito a gomito” con dei fratelli che Dio ci dona. Ad aspettare quando qualcuno resta indietro; a chiedere aiuto quando il nostro passo si fa stanco.

Padre Nostro.

Preghiamo
O Dio donaci ogni giorno dei fratelli che camminino con noi. Donaci l’umiltà di camminare con gli altri. Donaci la Fraternità. Amen

ATTIMO DI SILENZIO

Laudato si, mi Signore, per sor Aqua, la quale è molto utile e umile e preziosa e casta. Laudato si, mi Signore, per frate Foco, per lo quale enn’allumini la nocte: ed ello è bello e iocondo e robustoso e forte.
Laudato si, mi Signore, per sora nostra madre Terra, la quale ne sostenta e governa, e produce diversi fructi con coloriti fiori ed erba.

ATTIMO DI SILENZIO

La gente: LA CHIESA

Dalla Leggenda Perugina
Dissero una volta alcuni frati a Francesco: «Padre, non vedi che i vescovi non ci permettono talora di predicare, obbligandoci a rimaner più giorni sfaccendati in certe città, prima che possiamo parlare al popolo? Sarebbe più conveniente che tu ci ottenessi un privilegio dal signor Papa, a vantaggio della salvezza delle anime». Francesco rispose con tono contrariato: «Voi, frati minori, non conoscete la volontà di Dio e non mi permettete di convertire tutto il mondo nel modo voluto da Dio. Infatti, io intendo innanzi tutto convertire i prelati con l’umiltà e il rispetto. E quando essi constateranno la nostra vita santa e la reverenza di cui li circondiamo saranno loro stessi a pregarvi di predicare e convertire il popolo. E attireranno a voi la gente meglio dei privilegi da voi agognati, che vi indurrebbero a insuperbire. Se sarete liberi da ogni tornaconto e persuaderete il popolo a rispettare i diritti delle chiese, i prelati vi chiederanno di ascoltare le confessioni dei loro fedeli. Oltre tutto, di questo non vi dovete preoccupare: quelli che si convertono trovano senza difficoltà dei confessori. Io voglio per me questo privilegio dal Signore: non avere nessun privilegio dagli uomini, fuorché quello di essere rispettoso con tutti e di convertire la gente più con l’esempio che con le parole, conforme all’ideale della Regola».

 

Francesco vi de nella Chiesa la sposa di Cristo. Negli alti prelati, nei santi religiosi e nei “sacerdoti poverelli”. Non volle far nulla senza la Chiesa. E volle sempre servire e riparare la Chiesa. Anche noi siamo come alberi, non possiamo vivere senza il sole di Dio; non possiamo vivere senza la terra della Chiesa.

Padre Nostro.

Preghiamo.
O Dio di celebrare ogni giorno la nostra vita nella Chiesa. In comunione d’amore con la Chiesa del cielo. Donaci la comunione. Amen

ATTIMO DI SILENZIO

Laudato si, mi Signore, per quelli che perdonano per lo tuo amore e sostengo infirmitate e tribulazione.
Beati quelli che ‘l sosterrano in pace, ca da te, Altissimo, sirano incoronati.

ATTIMO DI SILENZIO

La gente: I GOVERNANTI

Dalla Lettera di Francesco ai Reggitori dei popoli
A tutti i potestà e consoli, magistrati e reggitori ovunque, e a tutti coloro a cui giungerà questa lettera, frate Francesco, vostro servo nel Signore Dio, piccolo e disprezzato, augura salute e pace. Ricordate e pensate che il giorno della morte si avvicina. Vi supplico allora, con rispetto per quanto posso, di non dimenticare il Signore, presi come siete dalle cure e dalle preoccupazioni del mondo. Obbedite ai suoi comandamenti, poiché tutti quelli che dimenticano il Signore e si allontanano dalle sue leggi sono maledetti e saranno dimenticati da Lui. E quando verrà il giorno della morte, tutte quelle cose che credevano di avere saranno loro tolte. E quanto più saranno sapienti e potenti in questo mondo, tanto più dovranno patire le pene nell’inferno. Perciò vi consiglio, signori miei, di mettere da parte ogni cura e preoccupazione e di ricevere devotamente la comunione del santissimo corpo e sangue del Signor nostro Gesù Cristo in sua santa memoria. E dovete dare al Signore tanto onore fra il popolo a voi affidato, che ogni sera un banditore proclami o altro segno annunci che siano rese lodi e grazie all’Onnipotente Signore Iddio da tutto il popolo. E se non farete questo, sappiate che voi dovete rendere ragione al Signore Dio vostro Gesù Cristo nel giorno del giudizio. Coloro che porteranno con sé questa lettera e la osserveranno, sappiano che sono benedetti dal Signore.

Francesco sentiva di avere una missione universale. Annunciava il Regno di Dio ad ogni creatura. Ogni uomo che lo incontrava riceveva l’annuncio. Si rivolgeva ai responsabili delle comunità perché cercassero “prima di tutto il Regno di Dio”. Anche noi siamo chiamati all’impegno nella società civile, perché cammini sulle strade di Dio.

Padre Nostro.

Preghiamo
O Dio donaci la responsabilità e la partecipazione. Perché possiamo collaborare a costruire un mondo giusto e fraterno. Donaci la comunità. Amen

ATTIMO DI SILENZIO

Laudato si, mi Signore, per sora nostra Morte corporale, da la quale nullo omo vivente po’ scampare. Guai a quelli che morranno ne le peccata mortali!
Beati quelli che troverà ne le tue sanctissime voluntati, ca la morte seconda no li farrà male.
Laudate e benedicite mi Signore, e rengraziate e serviteli cun grande umiltate.

ATTIMO DI SILENZIO

La gente: I POPOLI
Dai Fioretti di San Francesco
Giugnendo una volta santo Francesco alla città di Bologna, tutto il popolo della città correa per vederlo; ed era sì grande la calca, che la gente a grande pena potea giugnere alla piazza. Ed essendo tutta la piazza piena d’uomini e di donne e di scolari, e santo Francesco si leva suso nel mezzo del luogo, alto, e comincia a predicare quello che lo Spirito Santo gli toccava. E predicava sì maravigliosamente, che parea piuttosto che predicasse Agnolo che uomo, e pareano le sue parole celestiali a modo che saette acute, le quali trappassavano sì il cuore di coloro che lo udivano, che in quella predica grande moltitudine di uomini e di donne si convertirono a penitenza.

Francesco parlava al mondo. Non solo ai preti, ai santi … .Ma a tutti. Sapeva che nel cuore di ogni uomo cresce il grano e la zizzania, ma sapeva anche che ogni anima ha Dio dentro di sé. Anche noi siamo chiamati ad incontrare ogni uomo, senza pretendere di classificare le persone.

Padre Nostro.

Preghiamo
O Dio donaci la gioia dell’incontro. La gioia di amare, non solo chi se lo merita di più, ma chi ne ha più bisogno. Donaci la relazione. Amen

 

CONCLUSIONE
Fratelli, ringraziamo il Signore per averci fatto conoscere le genti che incontrò Francesco e che ogni giorno camminano sulle nostre strade.
I francescani si incontrano ogni giorno per le strade del mondo, e ogni venerdì alle ore 21 presso la Chiesa di Strozzacapponi. La fraternità francescana, nello spirito di Francesco è aperta a chiunque voglia percorrere il cammino insieme. Fosse anche per un solo miglio.
L’ultimo sabato del mese alle ore 15 presso la Chiesa di Strozzacapponi, meditiamo sulla nostra vita alla luce della vita di Francesco d’Assisi.

Preghiamo con la preghiera “Lodi di Dio Altissimo” composto da Francesco sul monte della Verna.

Tu sei santo, Signore Iddio unico, che fai cose stupende. Tu sei forte. Tu sei grande. Tu sei l’Altissimo. Tu sei il Re onnipotente. Tu sei il Padre santo, Re del cielo e della terra. Tu sei trino e uno, Signore Iddio degli dèi. Tu sei il bene, tutto il bene, il sommo bene, Signore Iddio vivo e vero. Tu sei amore, carità. Tu sei sapienza. Tu sei umiltà. Tu sei pazienza. Tu sei bellezza. Tu sei sicurezza. Tu sei la pace. Tu sei gaudio e letizia. Tu sei la nostra speranza. Tu sei giustizia. Tu sei temperanza. Tu sei ogni nostra ricchezza. Tu sei bellezza. Tu sei mitezza. Tu sei il protettore. Tu sei il custode e il difensore nostro. Tu sei fortezza. Tu sei rifugio. Tu sei la nostra speranza. Tu sei la nostra fede. Tu sei la nostra carità. Tu sei tutta la nostra dolcezza. Tu sei la nostra vita eterna, grande e ammirabile Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.

Il Signore ci benedica e ci protegga, ci mostri il suo volto e ci doni la Sua pace. Amen.

Ti adoriamo o nostro Signore Gesù Cristo, qui e in tutte le Chiese del mondo e ti benediciamo, perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.

 

PACE E BENE 3 ottobre 2020 - Solennità di San Francesco d’Assisi