4 ottobre
SAN FRANCESCO D'ASSISI, FONDATORE DEI TRE ORDINI E PATRONO D'ITALIA, DIACONO
Francesco, figlio di Pietro Bernardone e di madonna Pica, nacque ad Assisi nel 1182. Dopo una giovinezza spensierata, all'età di quasi venticinque anni nella chiesetta di S. Damiano sentì l'invito di Cristo che lo chiamava a seguirlo e a riparare la sua casa. Rinunciò allora ad ogni cosa terrena per aderire unicamente a Dio e, poco dopo, alla Porziuncola, l'Altissimo stesso gli "rivelò di vivere secondo la forma del santo Vangelo" imitando in tutto Cristo povero e umile. Unitisi a lui alcuni compagni, diede inizio al nuovo Ordine dei "frati minori" (1209) presso la Porziuncola. La loro "forma di vita" fu approvata definitivamente da Onorio III nel 1223. Francesco e i suoi frati andarono a predicare il Vangelo di pace nei paesi cristiani e in quelli degli infedeli, con parole semplici ma efficaci, e soprattutto con l'esempio della vita santa. Fondò anche un Secondo Ordine, insieme a santa Chiara d'Assisi, l'Ordine delle Sorelle Povere o Clarisse; e un Terzo Ordine per coloro che vivono nel mondo. Due anni prima della morte, sul monte della Verna, ricevette da Dio il sigillo delle Stimmate, che lo resero conforme a Cristo crocifisso anche nel corpo. Un anno prima, presso S. Damiano, trasfigurando la sofferenzain gloriosa libertà, cantò la fraternità e la pace con il Cantico delle Creature. Morì alla Porziuncola, adagiato sulla nuda terra, la sera del 3 ottobre 1226, accogliendo sorella morte cantando. Nel 1228 fu canonizzato da Papa Gregorio IX e nel 1230 il suo corpo, dopo una sosta a S. Giorgio, fu tumulato sotto l'altare della Basilica, eretta ad Assisi in suo onore. Pio XII, nel 1939, lo proclamò, insieme con s. Caterina da SIena, Patrono d'Italia. E Giovanni Paolo II, nel 1981, Patrono degli operatori nell'Ecologia.
10 ottobre
SANTI DANIELE E COMPAGNI, MARTIRI
Nel 1227, sette Frati Minori (Daniele di Calabria, ANgelo, Samuele, Donnolo, Leone, Nicola, Ugolino) partirono come missionari del Vangelo tra i maomettani. Giunti nel Marocco, cominciarono subito a predicare il nome di Cristo. Incarcerati e spinti con lusinghe e minacce ad abiurare la fede cristiana, resistettero da forti; furono perciò condannati alla decapitazione. I loro corpi pietosamente raccolti dai cristiani, furono sepolti a Ceuta. Leone X li annoverò tra i santi martiri.
12 ottobre
SAN SERAFINO DA MONTEGRANARO, RELIGIOSO
Serafino nacque nel 1540 a Montegranaro nelle Marche. Dopo un'adolescenza di faticoso lavoro, entrò come religioso converso tra i Frati Cappuccini. Nei vari conventi ed ufficia cui fu destinato visse nel lavoro e nella preghiera, con esemplare semplicità e umile servizio verso i confratelli e il prossimo. Morì ad Ascoli, dove aveva trascorso gli ultimi anni, messaggero di pace e di bene, il 12 ottobre 1604. Clemente XII lo iscrisse nell'albo dei Santi.
19 ottobre
SAN PIETRO D'ALCANTARA, SACERDOTE
S. Pietro nacque nel 1499 ad Alcantara in Spagna. Compiuti gli studi a Salamanca, si fece francescano, e ordinato sacerdote ricoprì nell'Ordine diversi uffici. Nel 1554 ottenne il permesso di riportare l'Ordine ad una maggiore rigidità nell'osservanza della Regola, e da allora si unirono a lui molti confratelli, che egli formò alla più austera peitenza e assoluta povertà. Incoraggiò santa Teresa d'Avila nella sua opera di riforma dell'Ordine Carmelitano. Scrisse anche delle opere, nelle quali raccolse la sua esperienza ascetica, nutrita specialmente di devozione verso la passione di Cristo. Morì ad Arenas, presso Avila, il 18 ottobre 1562, Clemente IX lo iscrisse nel Catalogo dei Santi.
20 ottobre
BEATO GIACOMO DEGLI STREPA, VESCOVO
Giacomo degli Strepa, di nobile famiglia polacca, nacque verso la metà del secolo XIV, e ancora giovanissimo entrò nell'Ordine di San Francesco. Per molti anni esercitò il ministero in Russia, fu Vicario Generale di quella missione e lavorò attivamente per l'unità dei cristiani. Eletto vescovo di Halicz (la cui sede metropolitana fu in seguito trasferita a Leopoli), si distinse per le sue qualità di pastore. Per gli eccezionali meriti civili, venne proclamato difensore e custode della patria. Morì il 20 ottobre 1409 e il suo corpo riposa nella cattedrale di Leopoli. Pio VI ne approvò il culto.
Lo stesso giorno:
20 ottobre
BEATO CONTARDO FERRINI, TERZIARIO
Corrado nacque a Milano il 5 aprile 1859. Educato in una famiglia profondamente cristiana, condusse vita esemplare fin dal periodo dei suoi studi, che compì con sorprendete profitto. Si laureò in giurisprudenza e fu penalista insigne, versatissimo nel diritto romano e bizantino. La sua condotta fu sempre tale da poter egli essere additato quale modello di laico cattolico. Fu terziario francescano e si dedicò attivamente alle opere caritative. Morì a Suna (Novara) il 5 ottobre 1902, e salì nella gloria del Bernini nel 1947.
22 ottobre
BEATA GIUSEPPINA LEROUX, VERGINE E MARTIRE
Nata a Cambrai nel 1747, lasciò la casa paterna all'età di 22 anni ed entrò tra le monache Clarisse. Costretta a lasciare la clausura a causa delle leggi eversive emanate durante la Rivoluzione in Francia, si ritirò tra le Orsoline della stessa città. Ma ben presto con altre religiose fu nuovamente estromessa dal convento e condannata alla ghigliottina nell'anno 1794.
23 ottobre
SAN GIOVANNI DA CAPESTRANO, SACERDOTE
Nacque a Capestrano (L'Aquila) nel 1386; studiò a Perugia e a Napoli, divenendo celebre giurista. Caduto prigionero durante un'agitazione popolare e liberato miracolosamente, subì una profonda crisi religiosa che lo portò ad entrare nell'Ordine Francescano. Fu intimo di San Bernardino da Siena e con lui lavorò molto per la diffusione dell'Osservanza nell'Ordine. Viaggiò per tutta l'Europa predicando contro gli eretici e promuovendo la crociata contro i Turchi. Nonostante la sua grandissima attività, scrisse molte opere ascetiche e giuridiche. Morì a Ilok, il 23 ottobre 1456. Il papa Alessandro VII lo iscrisse nell'Albo dei santi nel 1690.
26 ottobre
BEATO BONAVENTURA DA POTENZA, SACERDOTE
Bonaventura nacque nel 1651 a Potenza, in Basilicata. Entrato nell'Ordine dei Minori Conventuali, si distinse per austerità di vita, per l'obbedienza e per la totale abnegazione di sè. Fu assiduo nella predicazione della parola di Dio e instancabile nel ministero delle confessione; si segnalò soprattutto per la sua carità nel confortare i carcerati e i condannati a morte. Morì a Ravello, presso Amalfi, nel 1711, e Pio VI lo iscrisse nell'Albo dei beati.