Gesù 49 – Secondo Marco

 

Introduzione ripresa dal volumetto “I Vangeli dell’estate”

Il Vangelo di Marco è, secondo gli ultimi studi, il vangelo ad essere stato scritto per primo. La data di composizione viene fatta risalire intorno al 70 d.C. da parte di Marco, che, come si evince dagli Atti degli Apostoli, seguì prima Paolo e poi divenne discepolo di Pietro. Per questo gli autori antichi definiscono Marco “interprete di Pietro” e dicono che il suo scritto sia indirizzato ai Cristiani di Roma.

Per la freschezza del messaggio e per il modo di narrazione si dice che Marco abbia scritto un “Vangelo all’aria aperta”.

L’interesse primario di Marco è Cristologico, tutto ruota intorno a Cristo. Col passare del tempo ci sono varie prese di posizione nei confronti di Gesù, da parte di: parenti, folla, discepoli, autorità religiose, etc.

Un argomento centrale è “Il Pane”. Che poi è quello che rimane a noi oggi, un Dio nascosto in un pezzo di pane.

Il progetto di Dio ha una chiarificazione progressiva fino a giungere alla proclamazione messianica. Subito dopo la proclamazione Gesù inizia il suo annuncio della morte. Tutto il Vangelo è chiuso in una parentesi tra: “Inizio dell’evangelo di Gesù Cristo, figlio di Dio” e “veramente quest’uomo era Figlio di Dio”. È questo il cuore del messaggio per gli uomini di allora e per quelli di ogni epoca.

Ma la domanda che rimane per noi è sempre la stessa: Chi è Gesù? È il Figlio di Dio, ma cosa significa questo?

Gesù è il Messia, ma non secondo le attese umane. La sua glorificazione non può avvenire se non attraverso la morte di croce e la resurrezione. Così la nostra sequela, non può che avvenire su questa strada. Non possiamo, come vorrebbero anche oggi alcuni, costruire una Comunità tentata di elaborare un progetto che mette in secondo piano la croce. Dobbiamo essere uomini coscienti del progetto di Dio per costruire una Comunità secondo le attese di Dio. Il Vangelo tiene in primo piano l’aspetto missionario, l’ansia per “quelli di fuori”. Non possiamo tenere per noi il nostro tesoro. I nostri talenti si moltiplicano dividendoli.

 

Nell’antichità è stato poco considerato perché era ritenuto un riassunto di Matteo

Era considerato il “fratello povero” di Matteo e Luca.

Manca il grande discorso della montagna (pianura per Luca, col Padre nostro etc.) mancano completamente i racconti della nascita.

Marco scrive, evidentemente, per una comunità nella persecuzione atroce e quindi va al cuore del messaggio.

Chi è nel dolore apprezza poco i lustrini del Natale.

 

Autore: persona di lingua greca – non testimone oculare

Marco – interprete di Pietro – Giovanni Marco citato in At – prima aveva seguito Paolo, poi Pietro

Data: 60-75 (probabilmente 68-73)

Probabilmente da Roma (ipotesi dicono Siria, la Transgiordania, la Galilea)

È scritto per cristiani non provenienti dall’ebraismo

I termini ebraici ed aramaici sono spiegati.

Alcune espressioni vengono dal mondo latino.

La rivelazione di Gesù non viene spiegata a partire dall’A.T.

Ma dalla voce del Padre, dai miracoli, dal riconoscimento da parte dei pagani. ..

I discorsi di Gesù sono pochi.

La trama riprende il discorso di pentecoste fatto da Pietro: dal Battesimo a quando ascesa al cielo.

Del catecumeno

É un Vangelo breve, ma "tosto".

Marco scrive come chi “ha fretta” di portare un messaggio. Come chi ha a disposizione poco tempo.

Il fatto che Marco non sia uno scrittore molto elegante e che usi materiale preesistente ci permette di leggere un messaggio pieno di freschezza.

Il passaggio da una scena all’altra è fondamentale per capire la teologia di Marco (che gli ha fatto scegliere, ordinare e selezionare il materiale). Il passaggio è detto da Marco con piccoli brani tecnicamente chiamati “sommari”. I verbi sono all’imperfetto e mettono in luce le cose importanti.

Si noti l’uso frequente del termine “subito”.

 

 

Divisione (gli studiosi propongono diverse divisioni)

 

1,1 – 8,26

Guarigioni e predicazione in Galilea

1,1 – 3,6 introduzione con il Battista – inizio della missione – disputa a Cafarnao

3,7 – 8,26 chiamata dei dodici e preparazione con miracoli e parabole – i parenti non comprendono la

missione

6,7 – 8,26 invio dei dodici – prima moltiplicazione dei pani – Gesù cammina sulle acque – seconda

moltiplicazione dei pani – incomprensione

8,27 – 16,8 + 16,9-20

annuncio della sofferenza – morte e resurrezione

8,27 – 10,52 annunci della passione – confessione di Pietro – trasfigurazione – insegnamenti di Gesù

11,1 – 13,37 Gesù entra a Gerusalemme – nel tempio – discorso escatologico

14,1 – 16,8 unzione – ultima cena – passione – morte – sepoltura – sepolcro vuoto

16,9-20 finale con apparizioni di Gesù risorto, aggiunto successivamente

 

 

Linee teologiche

 

Centralità del mistero pasquale

La Pasqua al centro

Tutto il racconto è struttura per trovare compimento e riassunto di tutto negli eventi pasquali.

 

Identità velata del messia Gesù

Identità velata - Chi è Gesù

Dal battesimo, al Tabor, alle folle che vedono il Lui un profeta, … fino alla confessione di Pietro. Ma anche essa si rivela insufficiente.

Gesù si definisce: figlio dell’uomo. Nell’umiltà, …. fino alla croce.

 

Sequela esigente

Sequela esigente - chi sono i discepoli – quali sono le loro qualità

 

Segreto messianico

L’ideale di messia socio-politico potente viene fugata da Gesù.

Non permette equivoci.

A quelli che lo riconoscono messia proibisce di parlare fino ….. alla Pasqua.

 

Ci propone due cose:

1. Riconoscere Gesù come Signore

2. Seguirlo perché sia Signore della mia vita

Prendere o lasciare

 

Marco ci svela due misteri:

1. Gesù

2. Il cuore dell'uomo

Spesso il secondo rifiuta il primo

 

Ogni persona che incontra Gesù é invitato alla comprensione del mistero e alla sequela.

Ognuno col suo vissuto.

 

Non chiamati, in primis, a cambiare stato, ma a cambiare vita. A seguire...

 

Le relazioni sono al centro del Vangelo

Si svolgono in diversi luoghi:

sinagoga – casa – porta – strada – piazza

 

E in diversi modi:

apostoli – discepoli – folla – malati – farisei – scribi .... demóni

 

Davanti a Gesù non si resta indifferenti o con o contro

 

Gli avversari porranno molti "perché" a Gesù.

Prima della Pasqua nessuno capisce a fondo il mistero

Stare con Gesù non vuol dire vicinanza fisica

Tutti i luoghi  (sinagoga, casa, ...) sono superati da Lui

Tutti i gruppi umani (famiglia, assemblea ecclesiale....)

Gesù ci chiama a fare traversate...

 

LETTURA

1, 1-13 PROLOGO

Il Battesimo “anticipa” la croce:

-          Lo squarcio: nel cielo e nel velo del tempio.

-          Lo Spirito: scende su Gesù e viene consegnato da Lui

-          Il riconoscimento di Gesù come Cristo: dal Padre e dal primo degli uomini (un pagano – il centurione)

1, 14 - 14, 50 MINISTERO PUBBLICO

 

1, 14 - 3, 6 primo atto: dalla sinagoga alla strada, dal successo al rifiuto

 

1

Gesù proclama e insegna

Gli apostoli, …. Il Battista …. proclamano.

Il Gesù di Marco è un maestro. Anche se non sono riportati lunghi discorsi.

La sinagoga diventa luogo di contrasto con Gesù …

La casa luogo di ascolto e accoglienza

Importanza della porta come luogo

 

2

Gli avversari pongono a Gesù tre “perché”

NOI QUALI DOMANDE PONIAMO A GESÚ?

La fede è necessaria per la fede.

Senza fede “neanche” Gesù può operare.

Gesù fa passare il paralitico dall’inattività al dinamismo

Dall’immobilità alla vita

La malattia non è frutto del peccato (a differenza di quanto credeva l’uomo dell’A.T.)

Il paralitico è “figlio”

È più facile la guarigione che la salvezza

E PER ME?

O in orizzontale o in verticale la salvezza riesce a passare.

Il paralitico guida la folla …. in uscita

Gesù inaugura un nuovo modo di insegnare: all’aria aperta!

I peccatori a tavola con Gesù non sono tali solo in senso morale, ma nell’Israele di allora (la legge religiosa era legge civile) erano anche delinquenti.

Mangiare insieme vuol dire vivere momenti di relazione profonda e intima.

Quando Gesù ci invita a cena non possiamo digiunare.

IL VINO DI GESÚ È OGNI GIORNO NUOVO (“GIOVANE”) …. I MIEI OTRI?

 

3

1-6

Gesù ha autorità, non intercedere,  ordina.

 

3, 7 - 6, 6a secondo atto: stare con Gesù: una nuova "famiglia"

3,7 ss

La folla segue Gesù, ma può schiacciando.

Valore teologico della barca. Un confine tra Gesù, il suoi e gli altri.

La missione si allarga.

I demòni dichiarano sempre più forte chi è Gesù.

Chiamando il dodici Gesù ricostituisce le tribù di Israele.

La sequela si configura con due verbi: “stare” con Gesù e “andare” con Lui.

Comincia a definirsi cosa vuol dire stare dentro o stare fuori.

 

4

Gesù insegna.

Il messaggio contenuto nelle parabole va sempre visto alla luce della Pasqua.

Il seminatore semina sempre e ovunque.

Non intervengono fattori esterni  (siccità, grandine …)

È il terreno che conta.

DENTRO DI NOI CI POSSONO ESSERE TUTTI I TIPI DI TERRENO.

Chi sta con Gesù può conoscere  tutto.

Se non sta con Gesù è inutile ascoltare… non si capisce!

Anche i discepoli possono non capire, ma la presenza di Gesù illumina.

Niente deve restare nascosto, ma viene rivelato a tutti.

Ma per comprendere occorre “stare”.

Gesù comanda sulle forze della natura e del male (il mare)

La gente si domanda: “chi è costui?”

Non è facile capire che è Gesù.

 

5

Gesù comanda sugli spiriti impuri.

L’indemoniato è in relazione con la morte e l’impurità.

“Nessuno” può dominarlo.

Vive una profonda divisione interna: singolo o molti, accettazione o rifiuto di Gesù, isolamento e manifestazione

Gesù riesce a legare “l’uomo forte”.

La potenza di Dio dà risposta alla domanda: chi è costui?

Tutti (discepoli, mandriani, l’indemoniato. ..) sono chiamati ad uscire “verso”.

La risposta non è scontata.

 

Gesù incontra due “lontananze”: l’impurità e la morte.

 

6

1-6a

Le incomprensioni si fanno profondo.

Il rifiuto di Nazareth non ferma la missione ….

Anzi la stessa si allarga ai territori vicini.

UN RIFIUTO MI FA ALLARGARE LA MISSIONE?

 

6, 6b - 8, 26 terzo atto: la missione dei dodici: il segno dei pani

6b-34

La missione di Gesù diventa la missione dei discepoli.

Il verbo “ordinare” è usato nei vangeli solo quando il soggetto è Gesù.

I discepoli devono portare solo l’essenziale e aver fede in Dio.

Una tunica sola: solo un’appartenenza!

Alcuni esperti ravvisano nell’abbigliamento del discepolo il vestito della Pasqua.

 

Giovanni, come tutti i profeti, ha un messaggio più forte da morto che da vivo .

Gesù veniva considerato un profeta.

L’idea del Messia atteso era troppo distante da come Gesù è

Gesù e i suoi non possono riposare, la folla ha “bisogno” di loro.

Gesù ha compassione (nel senso biblico del termine) della folla.

C’è differenza fra la compassione di Gesù ed il distacco dei discepoli.

Occorre partire, come fa Gesù, da quello che si ha e non da quello che manca.

Le fasi (anche per noi):

gli apostoli mettono quello che hanno nelle mani di Gesù

Gesù alza gli occhi al cielo e li benedice

Spezza i pani

Li dà agli apostoli perché li distribuiscano.

Sono i verbi dell’ultima cena.

Gesù prega da solo.

Entra in comunione col Padre.

Poi si rivela ai discepoli. ..

Cammina sul mare, vorrebbe oltrepassare.

Come Jahweh con Mosè e poi con Elia.

Ma accetta di rinunciare alla traversata ordinata a loro e sale sulla barca.

Bethsaida sarà raggiunta più avanti

QUANDO NON CE LA FACCIAMO GESÙ CI ASPETTA. VIENE COSÌ NOI.

 

Sì formano cerchi di gente intorno a Gesù.

Non è il contatto fisico che conta, ma la fede in Lui.

6,52-53 il frammento di Qumran

 

7

La missione di Gesù si allarga ai territori pagani.

Fili rossi di questa parte sono:

la geografia e il pane.

Gesù non vuole abolire la legge, ma darle un valore di conversione interiore.

Gesù supera tutte le barriere: etniche, di sesso, di religione, geografiche.

“Bambini” e “cagnolini” mangiano insieme.

Per la prima volta un essere umano, un pagano, chiama Gesù “Signore”.

 

8

Siamo in territorio pagano.

Il cibo che Gesù distribuisce è per tutti i popoli.

Anche per i discepoli è difficile comprendere Gesù e la sua missione

Il cieco viene portato “fuori” …. Un percorso di liberazione.

Tutti devono (dobbiamo) compiere un cammino, un esodo.

Gesù gli fa compiere un percorso interiore:

intravedere, vedere, distinguere bene le cose, vedere in profondità.

Ogni azione della scena ha due fasi.

Il villaggio è uno spazio dove ci si può perdere …. la casa è luogo privilegiato per stare con Gesù.

 

Dopo il versetto 27 del capitolo 8 la scena cambia completamente: finiscono, quasi del tutto, i miracoli iniziano le proclamazioni.

Dopo la ricerca su “Chi è Gesù?” a cui nemmeno gli apostoli sanno rispondere, Pietro fa la professione di fede che non è sua, ma gli viene rivelata.

Poi nella trasfigurazione Dio stesso proclama.

Ma per la comprensione c’è ancora da attendere ….. fino ad oggi e sempre c’è da attendere.

 

8, 27 - 10, 52 quarto atto: il viaggio verso Gerusalemme

Chi dice la gente … ?

Chi dite voi …. ?

Al massimo lo riconoscono come profeta, come precursore del Messia  (Elia) …

Ma il Messia, per la concezione che ne avevano, doveva essere un’altra cosa!

Marco guida il lettore a riconoscere Cristo, figlio di Dio.

In base all'idea che ho del "mio" messia imposterò la mia sequela.

DALL’IDEA CHE ABBIAMO DI LUI DIPENDE TUTTA LA NOSTRA VITA

Siamo dei suoi o di "quelli di fuori"?

Si può sempre passare da una categoria all'altra - trovare la fede o perderla.

Il cristiano é un uomo sempre in movimento

Gesù comincia ad annunciare il suo progetto.

La croce è chiave di volta, per Lui e per noi!

 

9

Gesù manifestazione la sua gloria.

Il Padre dà la sua conferma.

D’ora in poi tutto l’A.T. Va letto “dietro” a Gesù.

I discepoli capiscono a modo loro.

 

Chiave di volta della nostra vittoria sul male è la fede.

Il padre, dopo tante incertezze grida: “Credo … ma aiutami a credere”

 

Gesù scende dal monte!

“Avverte” ancora i suoi.

Vengono interrogati dalle sue parole, ma restano senza loro parole.

È primo chi si conforma a Gesù.

 

Dai qui in poi Gesù rivolge il suo insegnamento ai discepoli. Preparando la Pasqua.

 

La comunità di Gesù non può essere a “numero chiuso”.

Non possiamo escludere, Gesù include sempre.

Chi vuol seguire Gesù deve purificarsi – fuoco- e conservare il messaggio di Gesù – “sale”

 

10

Gesù si avvia verso Gerusalemme

Nessuno può decidere chi può andare da Gesù e chi no

Chi ha il cuore aperto può seguire Gesù.

 

Due esperienze: il ricco non riesce a liberarsi, il cieco lascia il poco che ha e va.

Il giovane capisce che Gesù ha la risposta

La domanda è diretta: non “cosa si deve fare

Non gli basta la sua vita di fede

Gesù non vuole il giovane per sconfiggere,  ma vuole donarsi a Lui.

Il giovane è pieno di slancio, ma non ce la fa ad andare oltre.

Lascia. Ma l’attrattiva di Gesù rimane, infatti Va via triste

Sulla difficoltà ad entrare nel Regno i discepoli si allarmano

Gesù promette il centuplo di tutto anche a chi lascia una cosa sola.

 

Gesù annuncia ancora la passione.

Gli apostoli continuano , per ora, a seguirlo …. ma non osano fargli domande.

Cominciano a credere alla sua morte … ma alla risurrezione?

NOI CREDIAMO ALLA MORTE, MA ALLA RISURREZIONE?

 

Giacomo e Giovanni non capiscono né la logica né l’essenza del Regno: non ci saranno strutture piramidali e la legge sarà l’amore.

ANCHE IO CERCO IL PRIMO POSTO?

Ma, come dice un canto che ripetiamo ogni domenica, servire è regnare!

 

Nessuno sembra comprendere il messaggio di Gesù ….

ma prima di arrivare a Gerusalemme, dove tutto si compirà, un povero (impuro?!) lascia tutto e segue Gesù.

Prima è ai bordi poi al centro,

prima urla poi viene chiamato….

 

11, 1 - 13, 37 quinto atto: Gesù e il tempio

Seguo un messia crocifisso?

Dieci capitoli per raccontare due anni di vita (predicazione, miracoli, etc.)

Sei capitoli per raccontare una settimana di vita.

 

Gesù è il vino nuovo che viene messo in otri vecchi (nelle vecchie strutture religiose, ..)

E per noi?

 

Logica di Dio logica degli uomini

 

Gesù vuol condurre gli uomini ad un nuovo rapporto con Dio

 

11

Per leggere l’ingresso di Gesù in Gerusalemme è bene vedere:

Gen 49,9.11 – 2 Re 9,13 - 1Re 1,38-40 – Sal 118,25-26 – Zc 14,4-5

Gesù. …

  • Ha bisogno degli altri (asino, padrone, gli altri)
  • Porta la novità (nessuno vi era salito prima)
  • Fa delle promesse (tutto quel che dice sì realizza)

L’ingresso trionfale finisce subito.

 

Il fico rappresenta la gestione del tempio: solo apparenza

I fedeli devono rivolgersi al tempio in altro modo ….

Questo annuncio comporterà la morte per Gesù.

 

 

L’autorità di Gesù resta motivo di decisioni profonde: non si può rimanere neutrali.

 

12

Le controversie tra Gesù ed i capi del popolo aumentano.

Gesù pronuncia una parabola che riassume tutta la sua missione.

Farisei ed Erodiani erano do parere opposto rispetto al tributo, pur di ingannare Gesù si mettono d’accordo.

Gesù innalza il livello della discussione dal piano politico a quello teologico.

SAPPIAMO INNALZARE LA NOSTRA VITA AL PIANO TEOLOGICO?

 

Gli avversari ora si riducono di numero fino a restare uno solo.

Non hanno più argomenti per  ribattere.

Gesù mette la relazione con Dio e fra uomini al primo posto.

Anche uno scriba può salvarsi.

Il Regno di Dio arriva, ma in modo inaspettato e non senza incontrare resistenze.

La visita di Gesù al Tempio si conclude con il dono della vedova.

La vita di Gesù  (come dovrebbe essere anche per i cristiani) è donazione totale di salvezza.

 

13

Il tempio era per Israele il punto di contatto tra cielo e terra, tra Dio è gli uomini.

Ma il nuovo punto di contatto è Cristo. Uomo e Dio.

 

La fine di certo verrà, ….

Nessuno conosce l’ora.

Occorre vigilare.

La venuta del Figlio dell’uomo non sarà distruzione, ma nuova creazione.

 

I giorni di Gesù sulla terra sono alla fine

 

14, 1 - 50 sesto atto: preparare la Pasqua

 

14

Diventa incolmabile la distanza tra l’amore di Gesù e l’abbandono degli Apostoli.

Il profumo è considerato uno spreco, ma per Gesù è un dono.

Si espande e coinvolge tutti.

Gesù non sale al Tempio per la Pasqua.

Non immolano l’agnello.

D’ora in poi gli uomini possono incontrare Dio in Gesù

MEDITIAMO SU QUESTO.

È nostra la domanda: “sono forse io?”

Nell’orto degli ulivi termina il ministero pubblico di Gesù.

Finisce l’annuncio e l’insegnamento.

Gesù è abbandonato da tutti: dalle folle che lo avevano seguito, dai discepoli, ….

Mentre lui cerca condivisione …

Anche Dio lo abbandona, per ora!

La notte del Getsemani ci interroga:

dormo

scappo

tradisco

lascio … come avevo lasciato le reti (per Andrea e soci è lo stesso verbo)

sono “folla” che ha sempre seguito, acclamato e ora condanna

 

il crollo necessario

dalla constatazione della mia incapacità a seguire Cristo nasce la salvezza.

È Lui che salva non “mi salvo” da solo.

 

 

14, 51 - 16, 8 MISTERO PASQUALE

Sul giovane nudo dobbiamo meditare molto!

Per seguire Gesù si deve lasciare tutto.

Rinnegare noi stessi!

Nella nudità i discepoli si danno alla fuga

Gesù si dona

Il giovane nudo …. non è un angelo,

scappa e lascia il vestito, perde l’identità …..

lo ritroveremo***

 

15

È il capitolo della morte.

Va meditato parola per parola.

Gesù viene abbandonato da tutti.

Tutta la sua predicazione si trasforma in accusa.

Fino al buio a mezzogiorno.

Anche il Padre “abbandona” Gesù.

Stavolta dal cielo non viene nessuna voce.

PREGHIAMO IN SILENZIO

Ma l’ultima parola del Gesù terreno è un grido.

Uno squarcio che riapre il cielo.

Tutto va verso il nuovo.

Dopo la morte di Cristo tutti ritornano con novità nel cuore:

il centurione per i pagani e le autorità - Il centurione fa una professione di fede  (ancora imperfetta, ma essenziale)

Giuseppe di Arimatea per la religione ufficiale - un’autorità religiosa attende il Regno di Dio

Le donne per gli apostoli. Le donne sono discepole

Pilato “consegna” Gesù.

 

 

16,1-8

La resurrezione dell’uomo crocifisso è il fondamento assoluto della nostra fede.

Torna in scena il giovane.

 

Le donne a rappresentare i discepoli:

prima avevano l’obbligo del silenzio e parlavano

adesso hanno l’obbligo dell’annuncio e tacciono.

 

Non è l’annuncio che conta, ma “l’adesione totale di sé ad un’esperienza che trasfigura la vita.

Rimane il giovane che era scappato, è seduto sulla tomba, non scappa, vestito di bianco.

 

Ad ognuno di noi Gesù si pone faccia a faccia, possiamo essere:

come il giovane che scappa e lascia tutto la propria persona sulla strada

come il giovane che resta vicino al Risorto. Per sempre.

 

Per la nostra chiamata

 

Il Vangelo di Marco finisce qua. Sembra monco.

I vv. 9-20 del cap. 16 sono stati sicuramente aggiunti da un redattore posteriore.

 

Ma come può essere arrivato l’annuncio in tutto il mondo se le donne, uniche che l’hanno ricevuto, sono scappate in silenzio?

 

Il lettore sa fin dall’inizio che Cristo è risorto. Inizio del Vangelo ….

 

 

16, 9-20 APPENDICE

Quest’ultima parte è stata aggiunta mediando dagli scritti di Luca e Giovanni.

È accolta come canonica dalla Chiesa. È ancora una volta l’annuncio di Cristo e l’incredulità dei discepoli.

Gesù non è più soggetto diretto della predicazione, ma oggetto.

 

HO LA CAPACITÁ DI SEGUIRE CRISTO SUBITO?

HO LA FRESCHEZZA DI ANNUNCIARE COME MARCO?

RIESCO A STARE, COME IL GIOVANE?

AMEN.