Incontro Monastero di S.Erminio 22 ottobre 2010 con Suor Renata - L’UOMO NUOVO-  

 

Una scrittrice di favole di nome Lauretta ha scritto un libro di favole “Il bosco dei lillà”. Una di queste favole si intitolata “Il paese di vetro”, parla di un leprotto che finisce, per magia, in un paese tutto di vetro: case di vetro, uccelli di vetro, alberi di vetro, persone che si muovono come graziose statuine di vetro. Eppure nulla è andato mai in frantumi perché tutti hanno imparato a muoversi in esso con delicatezza per non farsi del male. Le persone, incontrandosi, rispondono alle domande prima che esse siano formulate perché anche i pensieri sono diventati aperti e trasparenti; nessuno cerca più di mentire, perchè tutti possono leggere quello che si ha in mente. Quando la magia finisce il leprotto chiede al mago di restare nel paese di vetro, ma il mago gli dice che ora che ha fatto questa esperienza il suo posto è nel bosco e testimoniare agli altri esseri viventi che lo popolano e che hanno un cuore che palpita la sua esperienza di amore.

 

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La sofferenza rende trasparenti. Attraversare la sofferenza non ci lascia indifferenti perché ci permette di entrare nell’Uomo Nuovo.

Se pensiamo all’immagine del parto pensiamo alle doglie, ma non è una sofferenza inutile perché da questo dolore nasce una nuova creatura; c’è una rinascita.

 

Anche nel Battesimo c’è una rinascita.  Si diventa creature nuove quando si riconosce l’Amore di Dio “O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? …….…….. Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è ormai libero dal peccato. Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui. ……………………. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.” (Romani 6,  ..)

 

Si diventa uomo nuovo quando nella sofferenza incontri un Amore che non ti lascia solo, ma ti salva  quando pensi ormai solo di precipitare. La sofferenza è anche lo scandalo che ci può fare inciampare perché in quel momento ti può venir fuori di tutto. Questi però sono passaggi necessari, perfino privilegiati per sperimentare l’Amore del Signore.

 

Il nostro cuore è fatto per amare e per essere amato e,  il frutto dell’amore è la gioia e la trasparenza.

 

Essere creatura nuova è proprio di chi ha conosciuto questo amore,  per cui si lascia trasportare su strade che non sono sue, che non aveva progettato; strade che possono essere anche dolorose, ma possibili in quanto ha sperimentato l’Amore di Dio; è sapere che ci si può fidare di chi ci sta accanto perché, come te, cerca il bene; non  ti vuole portare via niente, ma vuole, come te, imparare ad amare.

 

Noi serviamo per imparare ad amare; è l’impegno di tutta una vita; forse sapremo amare un pochino solo alla fine della vita.

 

L’amore è gratuità  (non si può sperimentare con il calcolo) e si impara ad amare perché ti senti amato; nostra è la capacità di un amore vero, che non è la strada più facile, è la più difficile,  ma è possibile per Grazia! Perché infatti in questo gioco si è supportati dall’amore di Dio.

 

Una Creatura Nuova è una creatura perdonata (per donata), capace di Amare, con una capacità diversa di mettersi in relazione con gli altri. Quello che rende bella la nostra vita è perché ci sentiamo amati; noi abbiamo un cuore piccolo, fragile, ma chiamato a volare.

 

Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro; toglierò dal loro petto il cuore di pietra e darò loro un cuore di carne” (Ezechiele 11, 19)

 

Amen!