Ordine Francescano Secolare

Fraternità di Castel del Piano - Perugia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

OGGI VI ANNUNCIO UNA GRANDE  GIOIA ...

 

Cammino con le parole dell’Avvento

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

CAMMINIAMO VERSO GESÚ CHE VIENE

 

Inizia il cammino verso il Natale di Cristo. Dio ci dà ancora l’occasione per metterci in cammino, per seguire la luce, per cercare la vita.

Camminiamo in questi giorni che ci preparano al Natale seguendo la Parola proposta per ogni giorno. Per le domeniche inizia il ciclo di letture dell’anno A che prevede la lettura del Vangelo di Matteo. Per i giorno feriali le letture sono le stesse prese da Vangeli diversi.

Il commento è conciso e mirato ad una riflessione personale, più che ad uno studio del testo.

Bastano cinque minuti al giorno, a servizio di chi non può partecipare alla Messa feriale, per seguire con la Chiesa il cammino verso il Bambino che viene a noi.

Francesco viveva con grande amore il mistero del Natale tanto che a Greccio volle rendere presente l’evento allestendo un presepe vivente.

Ammirava soprattutto l’umiltà della nascita, una ammirazione che sulla Verna, dopo aver vissuto la sua Pasqua, lo porterà a pregare Dio dicendo: Tu sei umiltà.

 

 

Anche noi, in questo periodo, ripetiamo con Francesco: Tu sei umiltà.

 

Che Dio ci conceda di vivere l’Avvento come periodo di attesa e preparazione ad accogliere il suo Figlio. Ci aiuti in questo la Vergine Maria, Immacolata Concezione. Amen.


Camminiamo incontro al Signore che viene

 

Introduzione

O Dio vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio.

 

Preghiera

O Dio, stiamo camminando verso il Natale di Gesù, fa che questa Parola ci aiuti in questa giornata a compiere un passo verso di Lui. Per Cristo nostro Signore. Amen

 

LETTURA

Leggiamo con molta calma le poche righe.

Teniamo presente due aspetti: cosa dice la scrittura? Cosa MI dice la scrittura?

 

COMMENTO

Leggiamo con attenzione il commento.

 

SILENZIO E MEDITAZIONE

Ci fermiamo solo un minuto a meditare le cose che più ci prendono in questo momento della nostra vita.

 

DOMANDA

Leggiamo la domanda che ci viene posta. Rispondiamo a noi stessi con sincerità.

 

PAROLA

Viene proposta una parola per mettere al centro della giornata. Teniamola nel cuore.

 

Preghiera

O Dio, benedici il nostro cammino incontro a Gesù che viene, aiutaci a condurre a Lui i nostri fratelli più “lenti”. Per Cristo nostro Signore.

 

CONCLUSIONE

Il Signore ci benedica e ci custodisca.

Ci mostri il suo volto e abbia misericordia di noi.

Volga a noi il suo sguardo e ci dia pace.

Il Signore ci benedica.

 

Domenica 28 novembre

 

Matteo 24, 37-44

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: “Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l’altra lasciata.

Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi state pronti, perché nell’ora che non immaginate, il Figlio dell’uomo verrà.

 

Nel cammino verso Gesù che viene siamo subito invitatI a non restare nelle nostre “poltrone”, nelle nostre sicurezze.

PENSO AD UN DIO FERMO O AD UN DIO DINAMICO?

Parola: INSICUREZZA

 

 

Lunedì 29 novembre

 

Matteo 8, 5-11

In quel tempo, entrato Gesù in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava: «Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente». Gesù gli rispose: «Io verrò e lo curerò». Ma il centurione riprese: «Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Perché anch’io, che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico a uno: Va’, ed egli va; e a un altro; Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fa’ questo, ed egli lo fa». All’udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: «In verità vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una fede così grande. Ora vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli».

 

La nostra fiducia in Gesù fa superare anche tutte le nostre “povertà”.

CONFIDO DI PIÚ NELLA BONTÁ E NELLA FORZA DI GESÚ O NEI MIEI MERITI?

Parola: CONTARCI

 

 

Martedì 30 novembre

 

Luca 10, 21-24

In quello tempo, Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: «Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto. Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare».

E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l’udirono».

 

Solo guardando in “basso” si può ammirare il più alto dei cieli.

RIESCO A RESTARE PICCOLO?

Parola: ESSERCI

 

 

Mercoledì 1 dicembre

 

Matteo 15, 29-37

In quel tempo, Gesù venne presso il mare di Galilea e, salito sul monte, si fermò là. Attorno a lui si radunò molta folla recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì. E la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi raddrizzati, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E glorificava il Dio di Israele.

Allora Gesù chiamò a sé i discepoli e disse: «Sento compassione di questa folla: ormai da tre giorni mi vengono dietro e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non svengano lungo la strada». E i discepoli gli dissero: «Dove potremo noi trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?». Ma Gesù domandò: «Quanti pani avete?». Risposero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, Gesù prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò, li dava ai discepoli, e i discepoli li distribuivano alla folla. Tutti mangiarono e furono saziati. Dei pezzi avanzati portarono via sette sporte piene

 

Gesù, dopo averci guarito dalle nostre infermità, ci dona il pane per la vita. Perché sente compassione, patisce con noi. Se ci rimandasse digiuni, sveniremmo lungo la strada.

QUANDO SONO AFFAMATO SENTO GESÚ VICINO?

Parola: SEGUIRE

 

 

Giovedì 2 dicembre

 

Matteo 7, 21. 24-27

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.

Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande».

 

Spesso la Parola che ascoltiamo ci fa “volare”. Ma poi?

RIESCO A TRADURRE LA PAROLA IN VITA E VICEVERSA?

Parola: MANI

 

 

Venerdì 3 dicembre

 

Matteo 9, 27-31

In quel tempo, mentre Gesù si allontanava di là, due ciechi lo seguivano urlando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi». Entrato in casa, i ciechi gli si accostarono, e Gesù disse loro: «Credete voi che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!». Allora toccò loro gli occhi e disse: «Sia fatto a voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne sparsero la fama in tutta quella regione.

 

A volte sembra anche a noi di non vedere nulla. Proviamo ad urlare!

CERCO VERAMENTE GESÚ?

Parola: PROVARE

 

 

Sabato 4 dicembre

 

Matteo 9,35 – 10,1. 6-8

Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità. Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!».

Chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d’infermità. E li mandò con questa ingiunzione: «Rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».

 

Gratuitamente. Gesù ci dà tanti poteri, ma noi a chi ci rivolgiamo?

MI SENTO INVIATO?

Parola: GRIDARE

 

 

Domenica 5 dicembre

 

Matteo 3, 1-12

In quei giorni comparve Giovanni il Battista a predicare nel deserto della Giudea, dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli è colui che fu annunziato dal profeta Isaia quando disse: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!

Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico. Allora accorrevano a lui da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona adiacente il Giordano; e, confessando i loro peccati, si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano.

Vedendo però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all’ira imminente? Fate dunque frutti degni di conversione, e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre. Già la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco. Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile».

 

Il tempo delle chiacchiere e delle vuote liturgie è finito. Occorre cambiare la nostra mente.

VIVO LA MIA VITA COME OCCASIONE DI CAMBIAMENTO?

Parola: INVERSIONE

 

 

Lunedì 6 dicembre

 

Luca 5, 17-26

Un giorno Gesù sedeva insegnando. Sedevano là anche farisei e dottori della legge, venuti da ogni villaggio della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. Ed ecco alcuni uomini, portando sopra un letto un paralitico, cercavano di farlo passare e metterlo davanti a lui. Non trovando da qual parte introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e lo calarono attraverso le tegole con il lettuccio davanti a Gesù, nel mezzo della stanza. Veduta la loro fede, disse: «Uomo, i tuoi peccati ti sono rimessi». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere dicendo: «Chi è costui che pronuncia bestemmie? Chi può rimettere i peccati, se non Dio soltanto?». Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Che cosa andate ragionando nei vostri cuori? Che cosa è più facile, dire: Ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire: Alzati e cammina? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati: io ti dico - esclamò rivolto al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e si avviò verso casa glorificando Dio. Tutti rimasero stupiti e levavano lode a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».

 

Facciamo di tutto per ottenere miracoli. Ma, come miracolo, chiediamo la remissione dei peccati?

Cosa chiedo a Gesù?

Parola: GUARIGIONE

 

 

Martedì 7 novembre

 

Matteo 18, 12-14

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta? Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli».

 

Quando ci perdiamo pensiamo subito di essere rovinati. Pensiamo che il Padre ci cerca, infinitamente?

PENSIAMO DI CERCARE DIO O DI ESSERE CERCATI DA LUI?

Parola: FERMARSI

 

 

Mercoledì 8 dicembre (Solennità della Immacolata Concezione)

 

Luca 1, 26-38

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l’angelo partì da lei.

 

Anche noi spesso diciamo: come è possibile? Nulla è impossibile a Dio. Gesù viene

SIAMO DOCILI ALL’AZIONE DI DIO?

Parola: DISPONIBILITÁ

 

 

Giovedì 9 dicembre

 

Matteo 11, 11-15

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono. La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni. E se lo volete accettare, egli è quell’Elia che deve venire. Chi ha orecchi intenda».

 

Quante persone ogni giorno ci annunciano il Vangelo! Ascoltiamo le voci?

DA DOVE PENSIAMO CHE DIO CI PARLI?

Parola: ASCOLTO

 

Venerdì 10 dicembre

 

Matteo 11, 16-19

In quel tempo Gesù disse alla folla: «Ma a chi paragonerò io questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri compagni e dicono: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto. È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno detto: Ha un demonio. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Ma alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere».

 

In qualunque modo Dio ci parla non ci va bene. Forse cerchiamo un Dio a misura nostra. Che ci dica le cose che già sappiamo. Ma questo non è il vero Dio.

CREDIAMO AD UN DIO NON COME SODDISFAZIONE DEI NOSTRI DESIDERI?

Parola: USCIRE

 

 

Sabato 11 dicembre

 

Matteo 17, 10-13

Nel discendere dal monte i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi che prima deve venire Elia?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, l’hanno trattato come hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava di Giovanni il Battista.

 

Aspettiamo grandi segni, ma Gesù fin dall’inizio ci prepara ad un Dio che soffre. È duro da accettare, ma l’Amore sta dentro.

SIAMO PRONTI AD ACCETTARE UN DIO CHE APPARE COME “SCONFITTO”, SECONDO LE NOSTRE LOGICHE?

Parola: DEBOLE

 

 

 

Domenica 12 dicembre

 

Matteo 11, 2-11

In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?». Gesù rispose: «Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l’udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, e beato colui che non si scandalizza di me». Mentre questi se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Che cosa dunque siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano morbide vesti stanno nei palazzi dei re! E allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, anche più di un profeta. Egli è colui, del quale sta scritto: «Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero che preparerà la tua via davanti a te». In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».

 

Quante volte abbiamo la tentazione di “seguire un altro”! Occorre saper riconoscere i segni di Gesù e di chi lo annuncia.

SIAMO ATTENTI AI SEGNI CHE GESÚ CI MANDA?

Parola: ATTENZIONE

 

 

Lunedì 13 dicembre

 

Matteo 21, 23-27

In quel tempo, entrato Gesù nel tempio, mentre insegnava gli si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo e gli dissero: «Con quale autorità fai questo? Chi ti ha dato questa autorità?». Gesù rispose: «Vi farò anch’io una domanda e se voi mi rispondete, vi dirò anche con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?». Ed essi riflettevano tra sé dicendo: «Se diciamo: “dal Cielo”, ci risponderà: “perché dunque non gli avete creduto?”; se diciamo “dagli uomini”, abbiamo timore della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta». Rispondendo perciò a Gesù, dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch’egli disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

 

Spesso chiediamo a Gesù di dimostrarci il suo operato. Non abbiamo fede. Per il nostro bene, certe risposte non arriveranno mai.

CHIEDIAMO A GESÚ LE COSE GIUSTE PER NOI?

Parola: PRUDENZA

 

 

Martedì 14 novembre

 

Matteo 21, 28-32

In quel tempo, Gesù disse ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio, và oggi a lavorare nella vigna. Ed egli rispose: Sì, signore; ma non andò. Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Dicono: «L’ultimo». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. È venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli.

 

Non pensiamo, nonostante i nostri buoni propositi di non peccare mai. È meglio riconoscere la nostra debolezza e chiedere a Dio la forza per ripartire.

CI SENTIAMO BRAVI O AMATI?

Parola: RIPARTIRE

 

 

Mercoledì 15 dicembre

 

Luca 7, 19-23

In quel tempo Giovanni chiamò due dei suoi discepoli e li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un altro?». Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: Sei tu colui che viene o dobbiamo aspettare un altro?». In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella. E beato è chiunque non sarà scandalizzato di me!».

 

I discepoli vedono direttamente le opere di Gesù. Anche noi abbiamo visto dei segni. Ma anche per noi è necessaria la raccomandazione: beato chi non si scandalizza di me!

QUANTI A FATTO GESÚ PER NOI? CREDIAMO?

Parola: FEDE

 

 

Giovedì 16 dicembre

 

Luca 7, 24-30

Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù cominciò a dire alla folla riguardo a Giovanni: «Cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento? E allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano vesti sontuose e vivono nella lussuria stanno nei palazzi dei re. Allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, e più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: Ecco io mando davanti a te il mio messaggero, egli preparerà la via davanti a te. Io vi dico, tra i nati di donna non c’è nessuno più grande di Giovanni, e il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui. Tutto il popolo che lo ha ascoltato, e anche i pubblicani, hanno riconosciuto la giustizia di Dio ricevendo il battesimo di Giovanni. Ma i farisei e i dottori della legge non facendosi battezzare da lui hanno reso vano per loro il disegno di Dio».

 

Il più piccolo del regno di Dio è il più grande. Chi accoglie Gesù che viene diventa da piccolo diventa grande.

LA MIA GRANDEZZA DIPENDE DA COME ACCOLGO CRISTO?

Parola: RIEMPIRSI

 

 

 

 

Venerdì 17 dicembre

 

Matteo 1, 1-17

Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esròm, Esròm generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn, Salmòn generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide.

Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asàf, Asàf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò Ezechia, Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.

Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabèle, Zorobabèle generò Abiùd, Abiùd generò Elìacim, Elìacim generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo.

La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di quattordici; da Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di quattordici; dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di quattordici.

 

Un elenco sembra sterile. Ma in un elenco c’è di tutto. Re e sconosciuti, santi e peccatori. Cristo può nascere da tutti.

PENSO CHE GESÚ NASCERÁ ANCHE DALLE MIE DEBOLEZZE?

Parola: VALORE

 

 

 

 

 

 

 

Sabato 18 dicembre

(per questo era previsto lo stesso Vangelo di domani allora è stato sostituito con il Vangelo feriale previsto per il 19, lasciando invariata la domenica)

 

Lc 1, 5-25

Al tempo di Erode, re della Giudea, c’era un sacerdote chiamato Zaccaria, della classe di Abìa, e aveva in moglie una discendente di Aronne chiamata Elisabetta. Erano giusti davanti a Dio, osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.

Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore nel turno della sua classe, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio per fare l’offerta dell’incenso. Tutta l’assemblea del popolo pregava fuori nell’ora dell’incenso. Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto». Zaccaria disse all’angelo: «Come posso conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni». L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annunzio. Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo». Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto. Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna tra gli uomini».

 

Dio fa grandi cose per noi. Se non siamo pronti ad accoglierle è bene restare un po’ in silenzio e meditarle nel nostro cuore. Poi parleremo.

CREDO ALLA SALVEZZA CHE VIENE DA DIO O PROVO A SBRACCIARE DA SOLO?

Parola: SILENZIO

 

 

Domenica 19 dicembre

 

Mt 1, 18-24

Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa,

 

Spesso abbiamo paura degli incarichi che Dio ci assegna. Tante volte, forse, abbiamo perso la gioia del Natale, per paura. Coraggio!

MAGARI SONO GIUSTO, MA HO IL CORAGGIO DI FRONTE ALLA VOCE DI DIO CHE MI PARLA?

Parola: SUBITO

 

Lunedì 20 dicembre

 

Lc 1, 26-38

Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: "Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te". A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine". Allora Maria disse all'angelo: "Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?". Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio". Allora Maria disse: "Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola". E l'angelo si allontanò da lei.

 

Gesù non cade dal cielo, nasce da una donna. Può nascere anche in noi. Lo Spirito Santo compie la sua opera. Dipende dalla nostra disponibilità a far sì che questo “avvenga”.

ASCOLTIAMO VERAMENTE LO SPIRITO?

Parola: ECCOMI

 

 

Martedì 21 novembre

 

Lc 1, 39-45

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto".

Se facciamo nascere in noi i frutti dello Spirito, allora riconosceremo Gesù anche senza vederlo.

RICONOSCO GESÚ QUANDO VIENE A TROVARMI?

Parola: SINTONIA

 

 

Mercoledì 22 dicembre

 

Lc 1, 46-55

In quel tempo, Maria disse: "L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre".

 

La preghiera di Maria mi riempie, mi avvolge, mi …. .

PREGO CON MARIA?

Parola: MAMMA

 

 

Giovedì 23 dicembre

 

Lc 1, 57-66

In quei giorni, per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: "No, si chiamerà Giovanni". Le dissero: "Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome". Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: "Giovanni è il suo nome". Tutti furono meravigliati. All'istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: "Che sarà mai questo bambino?". E davvero la mano del Signore era con lui.

 

I frutti che nascono da noi non sono nostri, ma sono opera dello Spirito. È Lui che gli dà il nome.

RINGRAZIO DIO PER QUELLO CHE OPERA IN ME?

Parola: NOVITÁ

 

 

Venerdì 24 dicembre

 

Lc 1, 67-79

In quel tempo, Zaccarìa, padre di Giovanni, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo: "Benedetto il Signore, Dio d'Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi un Salvatore potente nella casa di Davide, suo servo, come aveva detto per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo: salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano. Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua santa alleanza, del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concederci, liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, in santità e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni. E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati. Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall'alto, per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra di morte, e dirigere i nostri passi sulla via della pace".

 

Stanotte ci visiterà dall’alto un sole che sorge. Dirada le tenebre e ci dirige sulla via della pace.

CI SIAMO?

Parola: NATALE

 

 

 

 

 

CIELI, IRRORATE LA VOSTRA RUGIADA

 

Cieli, irrorate la vostra rugiada;

nubi, piovete la vostra salvezza.

 

Non adirarti più a lungo, Signore,

non ricordare ancora le colpe,

or la città dei tuoi santi è deserta,

Sion è tutto un triste deserto!

 

Cieli, irrorate la vostra rugiada;

nubi, piovete la vostra salvezza.

 

Gerusalemme ora piange ed è sola,

prima era il tuo santuario amato,

la casa ove splendevi di gloria:

piena, sonante di canti e memorie!

 

Cieli, irrorate la vostra rugiada;

nubi, piovete la vostra salvezza.

 

Nostra speranza è Cristo che torna,

ritorna e vive nel cuore dell’uomo:

il vero dono di amore del Padre

e dello Spirito Santo la gloria.

 

Cieli, irrorate la vostra rugiada;

nubi, piovete la vostra salvezza.

 

 

David Maria Turoldo

 

 

 

 


Indice delle parole per ogni giorno

 

Domenica 28 novembre: INSICUREZZA

Lunedì 29 novembre: CONTARCI

Martedì 30 novembre: ESSERCI

Mercoledì 1 dicembre: SEGUIRE

Giovedì 2 dicembre: MANI

Venerdì 3 dicembre: PROVARE

Sabato 4 dicembre: GRIDARE

Domenica 5 dicembre: INVERSIONE

Lunedì 6 dicembre: GUARIGIONE

Martedì 7 dicembre: FERMARSI

Mercoledì 8 dicembre: DISPONIBILITÁ

Giovedì 9 dicembre: ASCOLTO

Venerdì 10 dicembre: USCIRE

Sabato 11 dicembre: DEBOLE

Domenica 12 dicembre: ATTENZIONE

Lunedì 13 dicembre: PRUDENZA

Martedì 14 dicembre: RIPARTIRE

Mercoledì 15 dicembre: FEDE

Giovedì 16 dicembre: RIEMPIRSI

Venerdì 17 dicembre: VALORE

Sabato 18 dicembre: SILENZIO

Domenica 19 dicembre: SUBITO

Lunedì 20 dicembre: ECCOMI

Martedì 21 dicembre: SINTONIA

Mercoledì 22 dicembre: MAMMA

Giovedì 23 dicembre: NOVITÁ

Venerdì 24 dicembre: NATALE


 

La Fraternità Francescana di Castel del Piano

ti augura un Santo Natale.

 

Che tu possa riconoscere in te l’Amore di Dio.

 

Se vuoi la Fraternità ti aspetta ogni venerdì presso la parrocchia di Castel del Piano alle ore 21.15. Pace e Bene

 

 

PUOI BUSSARE ….. CI SIAMO!

Per qualsiasi cosa: 338 - 8323929

 

A cura della Fraternità di Castel del Piano - Ordine Francescano Secolare

Ad uso della Fraternità – Stampato in proprio – dicembre 2010

 

 

 

Esultate in Dio, nostro alleato; dite la vostra gioia al Signore, Dio vivo e vero, in canto di esultanza. Poiché il Signore è grande, è terribile: è Re potente su tutta la terra. Poiché il Padre che è nei cieli, nostro Re dall’eternità, ha mandato dall’alto il diletto Figlio suo: che nacque dalla beata Vergine Maria. Egli mi invocherà: «Il Padre mio sei tu». Ed io esalterò il mio Primogenito sopra tutti i re della terra. In quel giorno Dio ha fatto scendere la sua misericordia, durante la notte si è udito il suo cantico. Questo è un giorno che ha fatto il Signore: esultiamo e rallegriamoci in esso. Perché il santissimo bambino che amiamo ci è stato dato, e per noi è nato, lungo la via e deposto in una mangiatoia, perché non c’era posto in albergo. Gloria a Dio nel vertice dei cieli; pace in terra agli uomini di buona volontà. Si allietino i cieli, esulti la terra, si commuova la distesa immensa dei mari: godano i campi e quanto in essi vive. Cantategli un inno mai prima udito; canti al Signore tutta la terra. Perché grande è il Signore, e degno di ogni lode: terribile più che ogni altro dio. Date gloria e onore al Signore, o patrie di tutte le genti: date gloria al nome del Signore. Offritegli le vostre vite e portate la sua santa croce: e adempite fino in fondo i suoi santi comandamenti.

 

Dal Vespro di Natale

Ufficio della Passione di Francesco d’Assisi