DIO NASCOSTO 07 agosto 2013
Vangelo di Luca.
Ogni scritto nasce dall’esperienza di fede di una comunità (ambiente vitale – sitz im leben). Un seme che fiorisce attraverso lo scritto di una persona (i suoi vissuti, la sua cultura e soprattutto la sua esperienza di fede) che rilegge la vita di Cristo alla luce di quella della comunità. Per illuminare la vita della comunità, le sue gioie, i suoi dolori e le sue domande profonde, con la vita di Cristo.
Le domande eterne sono sempre le stesse.
Anche se vengono formulate sotto altri aspetti.
Per questo “il Vangelo cresce con chi lo legge” (Tertulliano).
A quale Vangelo la nostra comunità potrebbe fungere da ambiente vitale?
Quale Vangelo dovrebbe scrivere un nuovo Luca per la nostra comunità?
Dove andare lontano dal tuo spirito, dove fuggire dalla tua presenza? Se salgo in cielo, là tu sei, se scendo negli inferi, eccoti. Se prendo le ali dell’aurora per abitare all’estremità del mare, anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra. Se dico: «Almeno l’oscurità mi copra e intorno a me sia la notte»; nemmeno le tenebre per te sono oscure, e la notte è chiara come il giorno; per te le tenebre sono come luce. Sal. 139, 7-12
DIO è ovunque. Può illuminare tutto. Può tutto.
È infinitamente lontano dall’uomo, ma infinitamente vicino all’uomo stesso. Dentro l’uomo.
[Gesù] interrogato dai farisei: «Quando verrà il regno di Dio?», rispose: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!». Lc 17, 20-21
Questo Dio onnipresente: a volte lo vedo chiaramente. A volte non riesco a vederlo.
Come conciliare le due cose.
Dio è assente?
Facciamo risuonare dentro di noi le situazioni in cui Dio è presente.
Quali sono? Da cosa nascono? Cosa hanno in comune fra di loro?
Momenti belli. Comunione con persone che amo. Gioia. Preghiera………
Facciamo risuonare dentro di noi le situazioni in cui Dio è assente, ma percepisco chiaramente che la assenza è dovuta ad un mio non vedere. A mie difficoltà.
Situazioni assimilabili a quelle in mi si è reso presente e che invece mi risulta assente; momenti di chiara apatia, difficoltà vissute chiaramente, croci portate con fede,……..
Finora niente di strano.
Facciamo risuonare dentro di noi le situazioni in cui Dio mi è parso proprio oggettivamente assente. Silenzioso. Buio.
Tutti ne abbiamo. Occorre grande sincerità con se stessi.
Quante volte chiediamo a Dio: perché?
Ma le radici del bene e del male ci sono sconosciute. La loro ricerca è stata la prima idolatria.
Eppure domandiamo. Abbiamo diritto di ascoltare da Dio una risposta? Sì.
Ma non possiamo pretendere i nostri perché?
Vediamo tante ingiustizie. Sofferenze innocenti. Difficoltà. Pesantezza del presente. ….
Se chiediamo un perché umano allora le nostre domande rimangono inevase.
Per discernere allora abbiamo bisogno di fare a noi stessi altre domande su queste situazioni di grande assenza, buio, vuoto.
- Da chi o da che cosa vengono?
- Come?
- In quali momenti?
- possono venire da tutti i lati. Da tutte le persone.
Dalla nostra famiglia, dagli amici, dal lavoro, dalla vita sociale, dalla Chiesa, da ….. da mille situazioni.
- ci possono coinvolgere come diretti interessati, come protagonisti attivi, passivi o semplicemente come figure di secondo piano o spettatori.
da persone che volutamente e gratuitamente vogliono farci soffrire, da persone che pensano che “mors nostra vita loro”…..,
- nei momenti più disparati della nostra vita. All’improvviso in periodo “buono”, o anche in un periodo nero come prosecuzione…..; in situazioni disperate di altri: droga, devianza, delinquenza, scemenza, apatia, ….. fino alla morte che è assenza assoluta di vita.
In questi momenti ci sembra di essere chiusi in una scatola piccolissima: ogni movimento è proibito. Tutto rema contro. Ci impediscono pure di vivere. Compresa la vita di fede.
E qui la domanda: dov’è Dio?
È nascosto.
In tante situazioni viviamo con un Dio nascosto.
Tanti spazi sono bui, oscuri….. tanti “luoghi”.
IL PIÚ GRANDE NASCONDIMENTO DI DIO È LA CROCE.
LA PIÚ GRANDE LUCE È LA RISURREZIONE.
IL PIÚ LUNGO IL SABATO SANTO.
Nel Sabato Santo tutto è percorso.
Dal nulla al tutto. Dal buio alla luce. Dalla morte alla vita.
La Pasqua fa toccare gli estremi. Le rette parallele si toccano a Pasqua.
Ma senza morte non c’è risurrezione.
C’è bisogno del Dio nascosto per vederne la rivelazione.
Occorre allora vivere la Pasqua fino in fondo per:
illuminare noi stessi negli angoli del Dio buio;
e diventare evangelizzatori del buio.
C’è estremo bisogno di evangelizzatori del buio.
E mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti». (Mt 17, 9 || Lc 9,36)
Nessuno può evangelizzare il buio se non porta in sé la luce di Pasqua.
Per vivere la Pasqua occorre vivere l’esperienza forte e tremenda del Dio nascosto.
La Croce non può esser predicata o raccontata senza averla vissuta.
La croce è uno sport in cui si gioca solo il singolo.
Dio è nascosto perché è debole. Perché sulla terra si fa debole.
Ma può esser mai credibile un Dio che schiaccia?
Questo è il nascondimento: la debolezza con la quale Dio si presenta.
Fil 2, 5-11
Non il Dio facile dei miracoli e delle apparizioni, ma il Dio nascosto all’obitorio.
Non il Dio dolce alla maniera nostra, ma meraviglioso alla maniera sua.
Francesco vive sulla Verna la sua Pasqua.
Solo chi scopre Dio nel buio può evangelizzare il buio.
Ma come scoprire, per noi e per gli altri, Dio nel nascondimento?
Occorre togliere tutto quello che lo copre.
Anche solo temporaneamente o parzialmente. Il buio squarciato non è più buio.
Occorre riscoprire il Battesimo nel quale abbiamo incontrato Cristo risorto.
Per tutti gli uomini (anche non battezzati) occorre riscoprire l’immagine di Dio dentro di noi. La sorgente di ogni cosa. E questo accomuna tutti.
Come nella ruota due raggi che si avvicinano al centro si avvicinano anche inevitabilmente fra loro. Doroteo di Gaza
Occorre vedere tutti gli ostacoli sotto la luce di Cristo.
E tutto sarà svelato.
E poi si ripresenterà ad un altro livello il Dio nascosto. E lo scopriremo nel nascondimento.
Perché il Dio debole altro non fa se non farci forti.
E lo Spirito Santo porta un Dio nascosto a rivelarsi in noi.
E allora cercheremo Dio nascosto dentro di noi. E potremo portarlo agli altri.
In un cammino di vita. “Cercare Dio guardando fuori dalla terra vediamo solo noi stessi”
Per camminare occorre sempre tenere lo sguardo rivolto su Dio e su noi stessi per conoscere il nostro io più intimo ed illuminarlo con la luce di Dio stesso.
… è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sopra la roccia. Venuta la piena, il fiume irruppe contro quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene. (Lc 6, 48)
Possiamo ora abbozzare, per quanto possibile, il “perché di Dio”.
Dio vuole infinitamente il nostro bene.
Dio è sempre luce.
Per insegnare il latino a Pierino, non bisogna conoscere solo il latino ma anche Pierino.
Dio è creatore è il sommo bene.
Ed è anche creatore di me.
Sa come far incontrare le due cose.
Dio nascosto nel buio è perché, solo, può illuminare il buio.
Solo la luce può illuminare.
Se Dio non va nel buio lo stesso non può certo essere illuminato da noi.
Il contrasto fra Dio ed il mondo si risolve con: Io sono la luce del mondo!
Portiamo dentro di noi questa luce.
Sembra che in me si sia creato un perfetto equilibrio. Non sento più il bisogno di raggomitolarmi in un angolino accanto all’armadio per ascoltarmi dentro; adesso presto ascolto tutto il giorno a quel che accade dentro di me, anche quando sono in mezzo agli altri; non c’è più bisogno che mi isoli e traggo di continuo forza dalle sorgenti più nascoste e profonde.
Etty Illesum, Diario - 19 gennaio 1942
Per camminare rimane una domanda:
come portare Dio in mezzo al buio?
Come “aiutare” Dio a splendere nel buio?
Solo qualche spunto:
In tutti i libri della Bibbia Dio interviene direttamente per salvare, liberare, aiutare. In un libro no. È il libro di Ester. Nome che nella tradizione rabbinica significa appunto “nascosta”. Dio agisce, ma rimane in penombra.
Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. (Mt 10,16)
Stavano presso la croce di Gesù sua madre ….. (Gv 19, 25)
«Sentinella, quanto resta della notte?Sentinella, quanto resta della notte?».La sentinella risponde: «Viene il mattino, poi anche la notte; se volete domandare, domandate, convertitevi, venite!».
(Is 21, 11-12)
Io ti dico come posso, per ciò che riguarda la tua anima, che quelle cose che ti impediscono di amare il Signore Iddio, e ogni persona che ti sarà di ostacolo, siano frati o altri, anche se ti picchiassero, tutto questo tu devi ritenere per grazia ricevuta. E così tu devi volere e non diversamente. E questo ti sia per vera obbedienza del Signore Iddio e mia, perché io fermamente so che quella è vera obbedienza. E ama quelli che ti fanno queste cose e non pretendere da loro altro se non ciò che il Signore ti darà, e in questo amali, e non volere che (per te) diventino cristiani migliori. E questo sia per te più che stare in un romitorio. Ed io stesso riconoscerò se tu ami il Signore e se ami me suo servo e tuo, se farai questo, e cioè: che non ci sia alcun frate al mondo, che abbia peccato quanto più poteva peccare, che dopo aver visto i tuoi occhi, non se ne ritorni via senza il tuo perdono, se egli lo chiede; e se non chiedesse perdono, chiedi tu a lui se vuole essere perdonato. se comparisse davanti ai tuoi occhi mille volte, amalo più di me per questo, affinché tu lo possa conquistare al Signore ed abbi sempre misericordia di tali frati.
(Lettera Ad un ministro FF 234-235)
Vigilare, conoscere i tempi, ….. soprattutto stare.
Qualcuno deve essere a casa, Signore, quando vieni,
qualcuno deve cercarti giorno e notte,
qualcuno deve vederti venire
attraverso le inferriate della casa, della storia,
degli eventi sempre, adesso e oggi nel mondo.
Qualcuno deve vigilare giù dal ponte,
viste che vieni di notte come un ladro:
vigilare è il nostro servizio anche per il mondo.
Esso è così superficiale che neppure di notte è a casa.
Signore qualcuno deve sopportarti,
tollerarti senza disertare, sopportare la tua assenza
senza dubitare della tua venuta, il tuo silenzio la tua passione, la tua morte e viverne,
qualcuno deve farlo con tutti gli altri e per essi.
(Silvia Wolter, monaca benedettina).
Finché non viviamo l’esperienza del Dio nascosto non possiamo conoscere il vero Dio.
Dopo aver fatto l’esperienza del Dio nascosto vivremo l’esperienza di Giobbe:
Io ti conoscevo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti vedono. (Gb 42, 5)
Poi si nasconderà di nuovo e avremo più chiara visione, poi …………………….. Amen