Ordine Francescano Secolare
Fraternità di Castel del Piano
PASSI
FRANCESCANI
Cose francescane
ottobre 2017
ALLA CHIESA DI CASTEL DEL PIANO
INTRODUZIONE
O Dio vieni a salvarmi
Gloria al Padre
Fratelli, i francescani di Castel del Piano, vi ringraziano perché partecipate a questa notte di preghiera, silenzio e fraternità.
Chiediamo a Dio la grazia di vivere il Vangelo di Gesù sulle orme di Francesco, Chiara e tutti i santi francescani che ci hanno preceduto. In questa notte mediteremo sulle cose francescane. Le uniche cose che Francesco aveva.
Sulla forza che i simboli portano con sé.
Pregheremo perché la nostra vita sia semplice.
Pregheremo perché possiamo osservare il grande messaggio di Cristo.
Pregheremo perché possiamo imparare a pregare e diventare “uomini fatti preghiera”.
Pregheremo per saper accogliere la croce del quotidiano.
Pregheremo per essere sempre pronti ad uscire quando le situazioni lo richiedono.
Pregheremo per camminare nel mondo a fianco degli ultimi.
Percorriamo un tratto di strada insieme per ascoltare la voce di Dio che stasera ci parla.
IN PIAZZA PRIMA DELLA PARTENZA
O alto e glorioso Dio, illumina le tenebre del cuore mio. Dammi una fede retta, speranza certa, carità perfetta, umiltà profonda, senno e discernimento che io possa servire i tuoi santi comandamenti. Amen
Dalla Vita Prima di Tommaso da Celano
Un giorno in cui nella chiesa della Porziuncola si leggeva il brano del Vangelo relativo al mandato affidato agli Apostoli di predicare, il Santo, che ne aveva intuito solo il senso generale, dopo la Messa, pregò il sacerdote di spiegargli il passo. Il sacerdote glielo commentò punto per punto, e Francesco, udendo che i discepoli di Cristo non devono possedere né oro, né argento, né denaro, né portare bisaccia, né pane, né bastone per via, né avere calzari, né due tonache, ma soltanto predicare il Regno di Dio e la penitenza, subito, esultante di spirito Santo, esclamò: «Questo voglio, questo chiedo, questo bramo di fare con tutto il cuore!».
Iniziamo da sotto la croce il percorso sulle “cose”.
La cosa: IL COLOR MARRONE
Dalla Vita Prima di Tommaso da Celano
Mentre si scrivevano nella Regola quelle parole: «Siano minori», appena l’ebbe udite esclamò: «Voglio che questa Fraternità sia chiamata Ordine dei frati minori». E realmente erano «minori»; «sottomessi a tutti» e ricercavano l’ultimo posto e gli uffici cui fosse legata qualche umiliazione, per gettare così. le solide fondamenta della vera umiltà, sulla quale si potesse svolgere l’edificio spirituale di tutte le virtù. (FF 386)
Il marrone è il neutro per eccellenza. L’unico colore che non compare nello spettro della luce. È il colore della terra. È il colore “normale”. Francesco scelse di essere nulla per avere Tutto. Svuotarsi di tutto per riempirsi di Dio ed essere un nuovo, meraviglioso, uomo.
Padre Nostro.
Preghiamo
O Dio insegnaci ad essere ultimi. Ad essere soprattutto consci che ogni nostra bellezza viene da Te. Insegnaci a dire: grazie.
Amen
PARTENZA
ALL’INTERSEZIONE CON VIA DEI LAVATOI
La cosa: LA CORDA COI TRE NODI
Dalla Regola Non Bollata
La regola e la vita dei frati è questa, cioè vivere in obbedienza, in castità e senza nulla di proprio, e seguire la dottrina e l’esempio del Signore nostro Gesù Cristo, il quale dice: Se vuoi essere perfetto, va’, vendi tutto quello che hai, e dàllo ai poveri e avrai un tesoro nei cielo; e poi vieni e seguimi; e: Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua; e ancora: Se qualcuno viene a me e non odia il padre, la madre, la moglie e i figli, i fratelli e le sorelle e anche la sua vita stessa non può essere mio discepolo. E: Chi avrà lasciato o il padre o la madre, o la moglie o i figli, la casa o i campi per amore mio, riceverà il centuplo e possederà la vita eterna. (FF 4)
La corda è la cintura più umile. È semplice, eppure formata di tanti fili. Tante piccolezze che fanno una grandezza. I tre nodi: povertà, castità, obbedienza sono le caratteristiche del cammino di perfezione. Francesco li fece suoi, fino in fondo. Ma sono per tutti. Ognuno nel suo stato può camminare verso la perfezione.
Padre Nostro.
Preghiamo
Preghiamo
O Dio insegnaci ad essere perfetti. Ad essere così ricchi da poter fare a meno di tutto. Insegnaci a dire: desidero.
Amen
CAMMINIAMO
AL PIAZZALE DI PADRE PIO
La cosa: IL MANTELLO
Dalla Vita Seconda di Tommaso da Celano
Cercava sempre un luogo appartato, dove potersi unire non solo con lo spirito, ma con le singole membra, al suo Dio. E se all’improvviso si sentiva visitato dal Signore, per non rimanere senza cella, se ne faceva una piccola col mantello. […]
Spesso senza muovere le labbra, meditava a lungo dentro di sé e, concentrando all’interno le potenze esteriori, si alzava con lo spirito al cielo. In tale modo dirigeva tutta la mente e l’affetto a quell’unica cosa che chiedeva a Dio: non era tanto un uomo che prega, quanto piuttosto egli stesso tutto trasformato in preghiera vivente. (FF 681-682)
Il mantello era la cella di Francesco quando in mezzo alla gente. Serviva per isolarsi dal mondo e stare in comunione con Dio nella preghiera. E spesso servì per servire il mondo, quando, per diverse volte, lo donò al povero che incontrava. In mezzo ai suoni ed ai rumori della nostra vita, dobbiamo trovare un “mantello” per stare in comunione con Dio.
Padre Nostro.
Preghiamo
O Dio insegnaci a stare con Te. A saper dedicare il nostro tempo alla tua presenza nella nostra vita. Insegnaci a dire: adoro.
Amen
CAMMINIAMO
ALLA CROCE
La cosa: IL SAIO A FORMA DI TAU
Dal Trattato dei Miracoli di Tommaso da Celano
Familiare gli era la lettera Tau, fra le altre lettere, con la quale soltanto firmava i biglietti e decorava le pareti delle celle. Infatti anche l’uomo di Dio, Pacifico, contemplatore di celesti visioni, scorse con gli occhi della carne sulla fronte del beato padre, una grande lettera Tau, che risplendeva di aureo fulgore. Per convincimento razionale e per fede cattolica appare giusto che chi era così preso da ammirabile amore della croce, sia divenuto anche mirabile per causa della croce. Nulla pertanto è, più veramente consono a lui, quanto ciò che si predica delle stimmate della croce. (FF 828)
Tutto, nella vita di Francesco, si svolge nel segno della croce. Il vestito a forma di croce, la firma a forma di croce. Fino al monte della Verna dove l’amore trasformò l’amante nell’amato. Dove Francesco prese da Cristo l’ultimo sigillo.
ATTIMO DI SILENZIO
PRIMA DI RIPARTIRE
Ti adoriamo o nostro Signore Gesù Cristo, qui e in tutte le Chiese del mondo e ti benediciamo, perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
Padre Nostro.
Preghiamo.
O Dio insegnaci a portare, ogni giorno, la nostra croce. Per imparare ad avere un cuore che sappia ascoltare. Insegnaci a dire: sì.
Amen
CAMMINIAMO
ALL’INTERSEZIONE CON VIA DEI TRE GALLI
La cosa: LE MUTANDE
Dal Testamento di Francesco d’Assisi
Il Signore concesse a me, frate Francesco, d’incominciare così a far penitenza, poiché, essendo io nei peccati, mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi; e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia . E allontanandomi da essi, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza di anima e di corpo.[...]
E quelli che venivano per ricevere questa vita, davano ai poveri tutte quelle cose che potevano avere; ed erano contenti di una sola tonaca rappezzata dentro e fuori, quelli che volevano, del cingolo e delle brache. (FF 111 – 117)
Con Francesco la Chiesa esce dai monasteri. Non più la solitudine dei monaci, ma la fraternità dei frati. Per questo certi indumenti non venivano forniti ai monaci che restavano in monastero e venivano dati ai frati per uscire. Anche la nostra vita sia aperta all’altro, all’ultimo. Che i porti del nostro cuore siano aperti a chi vuole sbarcarvi.
Padre Nostro.
Preghiamo
O Dio insegnaci ad aprirci. Per non aspettare la vita, ma per andargli incontro. Insegnaci a dire: vengo.
Amen
CAMMINIAMO
ALLA CHIESA DI STROZZACAPPONI
La cosa: I SANDALI
Dalla vita prima di Tommaso da Celano
Mentre, come si è detto, il numero dei frati andava aumentando, Francesco percorreva la valle Spoletana. Giunto presso Bevagna, vide raccolti insieme moltissimi uccelli d’ogni specie, colombe, cornacchie e «monachine». Il servo di Dio, Francesco, che era uomo pieno di ardente amore e nutriva grande pietà e tenero amore anche per le creature inferiori e irrazionali, corse da loro in fretta, lasciando sulla strada i compagni. Fattosi vicino, vedendo che lo attendevano, li salutò secondo il suo costume. Ma notando con grande stupore che non volevano volare via, come erano soliti fare, tutto felice, li esortò a voler ascoltare la parola di Dio. E tra l’altro disse loro: «Fratelli miei uccelli, dovete lodare molto e sempre il vostro Creatore perché vi diede piume per vestirvi, ali per volare e tutto quanto vi è necessario. Dio vi fece nobili tra le altre creature e vi concesse di spaziare nell’aria limpida: voi non seminate e non mietete, eppure Egli vi soccorre e guida, dispensandovi da ogni preoccupazione». (FF 424)
Francesco fu un uomo in cammino. Predicò il Vangelo ad ogni creatura. Con le parole e con le opere. Il nostro cammino di questa sera termina in questa chiesa a lui dedicata. Il cammino della nostra vita continua. Che Dio ci conceda di camminare nella sua direzione.
Padre Nostro.
Preghiamo
O Dio insegnaci a camminare. Per andare incontro ai fratelli che tu ci farai incontrare. Insegnaci a camminare come ai bambini, ma, poiché siamo bambini tienici sempre per mano. Insegnaci a dire: amore.
Amen
CONCLUSIONE
Fratelli, ringraziamo il Signore per averci donato questa serata di luce.
I francescani si incontrano ogni giorno per le strade, e ogni venerdì alle ore 21 presso i locali della parrocchia. La fraternità francescana, nello spirito di Francesco è aperta a chiunque voglia percorrere il cammino insieme.
Preghiamo con la preghiera composta da Francesco stimmatizzato sul monte della Verna.
Tu sei santo, Signore Iddio unico, che fai cose stupende. Tu sei forte. Tu sei grande. Tu sei l’Altissimo. Tu sei il Re onnipotente. Tu sei il Padre santo, Re del cielo e della terra. Tu sei trino e uno, Signore Iddio degli dèi. Tu sei il bene, tutto il bene, il sommo bene, Signore Iddio vivo e vero. Tu sei amore, carità. Tu sei sapienza. Tu sei umiltà. Tu sei pazienza. Tu sei bellezza. Tu sei sicurezza. Tu sei la pace. Tu sei gaudio e letizia. Tu sei la nostra speranza. Tu sei giustizia. Tu sei temperanza. Tu sei ogni nostra ricchezza. Tu sei bellezza. Tu sei mitezza. Tu sei il protettore. Tu sei il custode e il difensore nostro. Tu sei fortezza. Tu sei rifugio. Tu sei la nostra speranza. Tu sei la nostra fede. Tu sei la nostra carità. Tu sei tutta la nostra dolcezza. Tu sei la nostra vita eterna, grande e ammirabile Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.
Il cammino continua nella nostra vita.
Il Signore ci benedica e ci protegga, ci mostri il suo volto e ci doni la Sua pace. Amen.
PACE E BENE
4 ottobre 2018
Solennità di San Francesco