Gesù 47 – NUOVO TESTAMENTO

 

Cosa significa “testamento”

Una parola greca – diatheke - definisce l’Alleanza.

Può significare “patto”, ma anche, riferendosi al post mortem, “ultime volontà”.

Da qui la parola “testamento”.

I traduttori greci, analizzando la parola ebraica “berith” che rappresenta appunto l’alleanza potevano usare “sintheke”, ma non la usarono.

Quindi stiamo parlando di un’alleanza, un patto, fra chi?

Di solito era fra due contraenti, uomini o gruppi (stati, associazioni, …..),

ma in questo caso era fra Dio e l’uomo.

Ed è, ovviamente, un’alleanza fra soggetti infinitamente diversi e non alla pari.

L’uomo viene, in continuazione, meno all’alleanza. Dio no!

 

CHE RENDERÓ AL SIGNORE PER QUANTO MI HA DATO? (Salmo 115, 12)

 

Cosa significa “nuovo”

L’altro testamento diventa Antico. NON SUPERATO!!

I primi cristiani vivono l’esperienza di una nuova alleanza.

Cristo è sacerdote per sempre. Offre il sacrificio una volta per tutte.

Porta a compimento l’antica, non la supera.

 

Cosa certa: non ci sarà una terza alleanza.

La Chiesa è chiamata a portare a tutta l’umanità il sacrificio di Cristo.

Cristo è l’ultima rivelazione di Dio agli uomini.

 

L’alleanza non è lo scritto, ma l’evento della Pasqua. È Cristo stesso.

Per annunciarlo all’uomo di ogni tempo, sono stati scritti il libri che noi conosciamo come N.T.

Ed altri scritti dei padri che non sono entrati nel canone.

Oltre agli scritti apocrifi che hanno una loro particolare storia.

 

PERIODIZZAZIONE

il primo secolo dell’era cristiana, deve essere suddiviso, a grandi linee in tre parti.

 

Prima parte: primo terzo del secolo (anni 0-33 circa)

Vita di Gesù dalla nascita alla Pasqua.

 

Seconda parte: secondo terzo del secolo (anni 33-65 circa)

Vita degli apostoli – annuncio orale della parola di Gesù – composizione dei primi libri – morte di pressoché tutta la generazione apostolica.

 

Terza parte: ultimo terzo del secolo (anni 66-100 circa)

Composizione di quasi tutti i libri del N.T.

 

LO SCRITTO

 

Gesù non ha scritto niente. (solo una volta lo troviamo a scrivere: sulla sabbia!)

Non ha dettato niente.

Non ha comandato a nessuno di scrivere.

Escatologia imminente

Erano convinti che Gesù fosse tornato presto e quindi non ci sarebbe stata una generazione successiva cui tramandare per scritto il messaggio.

Non era consolidata la tradizione di scrivere.

 

Perché “questi” 27?

Scritti da Apostoli  (veri o presunti) o da loro discepoli.

Dottrinalmente corretti

 

Scritti in greco (koinè) per la gran parte da autori ebrei.

Scritti tra il 50 ed il 125 d.C.

 

Senso letterale: quello che l’autore voleva trasmettere.

Non potremo mai conoscere abbastanza un testo scritto 2000 ani fa.

Nella nostra lettura della Bibbia non possiamo mai non tenere presente il senso letterale.

Si rischia di far dire al testo una cosa che non voleva dire!!!

 

  1. Il sitz im leben
  2. Il testo
  3. Gli uditori.

 

1 – il sitz im leben

È l’ambiente che ha tenuto in gestazione lo scritto.

Lingua, cultura …

La comunità che ha generato il testo.

 

2 – il testo

Ha una storia travagliata di composizione

Dal volumen al codex.

Potevano essere di papiro (strisce tagliate longitudinalmente intrecciate e pressate) o di pergamena (pelli di animali). Il papiro era poco resistente.  (È stato rinvenuto solo in luoghi molti asciutti)

Nessun libro biblico è giunto a noi nel testo originale.

Sono giunti 3000 manoscritti, ms. (la stampa è stata inventata da Gutemberg nel 1451) scritti a mano tra il III e il VIII sec.

In caratteri onciali (come il nostro stampatello) oppure minuscoli (legato come il nostro minuscolo.

Oltre a 2200 lezionari liturgici contenenti parti del N.T.

I ms. presentano molte differenze, anche notevoli, tra loro.

Non su argomenti sostanziali per le verità di fede.

Nessuna verità di fede è basata su lezioni incerte del testo.

O per errore dei copisti o per la volontà di correggere (spiegare, semplificare, ….) il testo.

Per questo il lavoro per raggiungere un testo condiviso è stato duro.

Gli studiosi hanno diviso i manoscritti in “famiglie testuali”, in base alle lezioni comuni ed altro.

Così sono nate le famiglie: Alessandrino, Occidentale, Cesariense e Bizantino.

Nessuna delle famiglie può dirsi “originale”.

Dai manoscritti (detti testimoni) sono nate le versioni: Vetus Latina, Textus receptus, Vulgata etc…

 

Gli scritti erano continui (al limite consentita qualche pausa alla fine di un brano usato per la liturgia)

La divisione in capitoli è iniziata nel secondo.  XII (Stefano Langton)

La disposizione in versetti è apparsa in una versione a stampa del 1551 (Robert Stephanus – Estienne)

 

3 – i lettori

Fino a pochi anni fa (ed oggi?) la stragrande maggioranza del popolo ascoltava il Vangelo, ma pochi leggevano.

Lo spirito del testo.

Il sensus plenior .

L’interpretazione.

La critica da diverse angolazioni:

della redazione;

delle fonti;

delle forme;

narrativa;

canonica;

sociale.

Ogni passo da parte di un libro, ogni libro, fa parte del N.T. o A.T. E della Bibbia.

Gli autori non sapevano di questi accostamenti.

 

Questi libri hanno cambiato la vita di milioni di persone.

La Bibbia è scritta per gli uomini di sempre.

Dio è autore …

E gli uomini sono autori, inseriti in un preciso momento storico e in un luogo preciso.

Il Vangelo cresce ogni giorno con chi lo legge.

 

VANGELI

 

Prima di un libro scritto era una “buona notizia”.  Una vittoria militare, la nascita di un re ….

 

Il primo annuncio fu, è importante ricordarselo sempre!, orale.

Era il kerigma. I primi cristiani non avevano altra vocazione se non quella di annunciare la Pasqua per proclamare agli ebrei: Gesù è il Signore. Il Messia.

Dopo di che, al fine di tenere delle catechesi, furono aggiunti dei racconti e dei detti sulla vita di Gesù.

Cominciarono a nascere piccole unità scritte.

 

Qual è lo scopo dei vangeli?

 

questi [segni] sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo abbiate la vita nel suo nome.” Gv 20, 31 – conclusione del Vangelo di Giovanni

Non un semplice scopo morale come le biografie antiche, ma suscitare la fede in una persona.

 

Gesù effettivo, storico, dei Vangeli, reale: una questione.

La ricerca del Gesù storico: un medaglia con due facce.

Bisogna sapersi fermare.

La differenza fra Gesù e il Cristo non è fondante per la nostra fede.

 

La divisione in tre parti del primo secolo è fondamentale per lo sviluppo degli scritti.

 

C’è differenza e continuità fra gli evangelisti e i redattori.

 

È fondamentale per lo sviluppo dei quattro vangeli (in molte parti diversi fra loro) la comunità cui è indirizzato lo scritto.

 

Sono scritti in ordine logico e non cronologico.

 

Gli evangelisti sono teologi. Non vogliono dare una biografia di Gesù, ma condurre i lettori alla fede ed alla comunione con Lui.

Ognuno secondo un’ottica che risponde al suo messaggio teologico.

 

I sinottici

Sono detti così Matteo, Marco e Luca perché essendo uguali in molte parti, possono essere “guardati insieme”.

 

Marco 661 vv. - Matteo 1068 vv. - Luca 1149 vv.

 

Le prime testimonianze scritte di padri della Chiesa che sono a conoscenza dell’esistenza dei vangeli risalgono a Papia vescovo di Gerapoli (130 ca d.C.) ed a Clemente Alessandrino (50 anni dopo)

 

Mc è stato scritto per primo.

Mc e Lc attinsero da Mc, ma sono indipendenti fra loro.

 

Per quanto comune a Mt e Lc (“duplice tradizione”) e non si trova in Mc, l’ipotesi più accreditata è che i due abbiano attinto ad una fonte Q (dal tedesco “Quelle” che significa appunto “fonte” che potrebbe essere composta di 220-235 vv. Per le parti originali di Mt e Lc proverrebbero da tradizioni secondarie.

 

 

I quattro evangelisti furono rappresentati dai Padri della Chiesa con le quattro figure con cui il libro di Ezechiele descrive i cherubini contemplati nella sua visione della chiamata al ministero profetico.

Matteo: l’uomo; Marco: il leone; Luca: il vitello; Giovanni: l’aquila. Gli abbinamenti sono derivati dall’inizio dei quattro libri.

 

Un detto latino, parlando di Cristo, recita:

Fuit homo nascendo, vitulus morendo,

leo rinascendo, aquila ascendendo.

La resurrezione paragonata al leone attinge ad una credenza antica che voleva che il leone nasce inanimato e prendesse lo spirito solo al terzo giorno, dopo che il padre gli alitava in bocca.

 

Il Vangelo di Marco viene detto “del catecumeno”, Matteo “del catechista”, Luca “del discepolo di Cristo.

 

Il Vangelo di Giovanni ha una storia a sé che vedremo al momento della meditazione.

 

CARDINE: la predicazione orale, la scrittura, la redazione, …… fino alla lettura hanno un protagonista assoluto: LO SPIRITO SANTO

CHE RAPPORTO C’É TRA LA MIA VITA ED IL VANGELO?

 

Dalla COSTITUZIONE DOGMATICA “DEI VERBUM” SULLA DIVINA RIVELAZIONE

Del Concilio Ecumenico Vaticano II

 

Eccellenza del Nuovo Testamento

17. La parola di Dio, che è potenza divina per la salvezza di chiunque crede (cfr. Rm 1,16), si presenta e manifesta la sua forza in modo eminente negli scritti del Nuovo Testamento. Quando infatti venne la pienezza dei tempi (cfr. Gal 4,4), il Verbo si fece carne ed abitò tra noi pieno di grazia e di verità (cfr. Gv 1,14). Cristo stabilì il regno di Dio sulla terra, manifestò con opere e parole il Padre suo e se stesso e portò a compimento l'opera sua con la morte, la risurrezione e la gloriosa ascensione, nonché con l'invio dello Spirito Santo. Elevato da terra, attira tutti a sé (cfr. Gv 12,32 gr.), lui che solo ha parole di vita eterna (cfr. Gv 6,68). Ma questo mistero non fu palesato alle altre generazioni, come adesso è stato svelato ai santi apostoli suoi e ai profeti nello Spirito Santo (cfr. Ef 3,4-6, gr.), affinché predicassero l'Evangelo, suscitassero la fede in Gesù Cristo Signore e radunassero la Chiesa. Di tutto ciò gli scritti del Nuovo Testamento presentano una testimonianza perenne e divina.

 

Origine apostolica dei Vangeli

18. A nessuno sfugge che tra tutte le Scritture, anche quelle del Nuovo Testamento, i Vangeli possiedono una superiorità meritata, in quanto costituiscono la principale testimonianza relativa alla vita e alla dottrina del Verbo incarnato, nostro Salvatore. La Chiesa ha sempre e in ogni luogo ritenuto e ritiene che i quattro Vangeli sono di origine apostolica. Infatti, ciò che gli apostoli per mandato di Cristo predicarono, in seguito, per ispirazione dello Spirito Santo, fu dagli stessi e da uomini della loro cerchia tramandato in scritti che sono il fondamento della fede, cioè l'Evangelo quadriforme secondo Matteo, Marco, Luca e Giovanni (31).

 

Carattere storico dei Vangeli

19. La santa madre Chiesa ha ritenuto e ritiene con fermezza e con la più grande costanza che i quattro suindicati Vangeli, di cui afferma senza esitazione la storicità, trasmettono fedelmente quanto Gesù Figlio di Dio, durante la sua vita tra gli uomini, effettivamente operò e insegnò per la loro eterna salvezza, fino al giorno in cui fu assunto in cielo (cfr At 1,1-2). Gli apostoli poi, dopo l'Ascensione del Signore, trasmisero ai loro ascoltatori ciò che egli aveva detto e fatto, con quella più completa intelligenza delle cose, di cui essi, ammaestrati dagli eventi gloriosi di Cristo e illuminati dallo Spirito di verità (32), godevano (33). E gli autori sacri scrissero i quattro Vangeli, scegliendo alcune cose tra le molte che erano tramandate a voce o già per iscritto, redigendo un riassunto di altre, o spiegandole con riguardo alla situazione delle Chiese, conservando infine il carattere di predicazione, sempre però in modo tale da riferire su Gesù cose vere e sincere (34). Essi infatti, attingendo sia ai propri ricordi sia alla testimonianza di coloro i quali « fin dal principio furono testimoni oculari e ministri della parola », scrissero con l'intenzione di farci conoscere la « verità » (cfr. Lc 1,2-4) degli insegnamenti che abbiamo ricevuto.

 

Gli altri scritti del Nuovo Testamento

20. Il canone del Nuovo Testamento, oltre i quattro Vangeli, contiene anche le lettere di san Paolo ed altri scritti apostolici, composti per ispirazione dello Spirito Santo; questi scritti, per sapiente disposizione di Dio, confermano tutto ciò che riguarda Cristo Signore, spiegano ulteriormente la sua dottrina autentica, fanno conoscere la potenza salvifica dell'opera divina di Cristo, narrano gli inizi della Chiesa e la sua mirabile diffusione nel mondo e preannunziano la sua gloriosa consumazione. Il Signore Gesù, infatti, assisté i suoi apostoli come aveva promesso (cfr. Mt 28,20) e inviò loro lo Spirito consolatore, il quale doveva introdurli nella pienezza della verità (cfr. Gv 16,13).