(IL DIO DI…) ABRAMO, ISACCO E GIACOBBE (E I SUOI FIGLI)
Da Terach nascono: Abramo, Nacor e Aran
Da Nacor nasce Betel (padre di Rebecca moglie di Isacco
Da Aran nasce Lot
Da Abramo nascono:
Ismaele (figlio della schiava Agar e tradizionalmente considerato padre degli Islamici
Isacco (figlio della moglie Sara)
Da Isacco nascono: Esaù e Giacobbe (poi chiamato Israele)
Da Giacobbe nascono:
con la prima moglie Lia: Ruben (1); Simeone (2); Levi (3); Giuda (4); Issacar (9); Zabulon (10); Dina
con la schiava Zilpa: Gad (7); Aser (8)
con la seconda moglia Rachele: Giuseppe (11); Beniamino (12)
con Bila (schiava di Rachele): Dan (5); Neftali (6)
Le tappe di Abramo:
- Abram col padre Terach da Ur dei Caldei fino a Carran
- Dio parla ad Abram ordinandogli di lasciare la terra e promette:
ü una numerosa discendenza;
ü la benedizione, tramite lui, di tutti i popoli della Terra;
ü la promessa di un territorio per la sua discendenza.
- C’è una carestia ed Abram fugge in Egitto. Episodio scabroso della moglie fatta passare per sorella.
- Separazione tra Abram ed il nipote Lot. Lot viene fatto prigioniero dai quattro re. Abram sconfigge i quattro re. Episodio di Melchisedek.
- Nuova promessa ad Abram (Gen. 15)
- Nasce Ismaele
- Ancora una promessa (Gen 17). Alleanza e circoncisione.
- Abram (mio padre – Dio – è sublime) viene chiamato Abramo (Abraham, padre di una moltitudine di popoli).
- La Teofania di Mamre.
- La distruzione di Sodoma e Gomorra.
- Nasce Isacco
- Agar e Ismaele cacciati. Dio ha pietà di loro.
- Il sacrificio di Isacco.
- Isacco sposa Rebecca (Gen 24)
- Morte di Abramo. (Gen 25)
Isacco e Giacobbe:
Esaù vende la primogenitura
Giacobbe diventa erede
Il sogno di Giacobbe (Gen 28,10 ss.)
Giacobbe lotta con Dio (Gen 32,23 ss.)
Dio appare a Giacobbe (Gen 35) che si chiamerà Israele (colui che lotta con Dio)
I dodici figli di Giacobbe rappresentano l’intero popolo di Israele. (i dodici apostoli. I 144.00 redenti)
Giuseppe venduto dai fratelli. (Gen 37 ss.)
Giuseppe diventa importante in Egitto
Nascono da Giuseppe i figli Efraim e Manasse che completeranno le dodici porzioni di terra per la tribù di Levi che, essendo riservata al Signore, non avrà terra.
I fratelli scendono in Egitto col padre Giacobbe.
Benedizione di Giacobbe. (Gen 49)
Morte di Giacobbe e di Giuseppe.
La fede esemplare degli antenati
La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono. Per mezzo di questa fede gli antichi ricevettero buona testimonianza. Per fede noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio, sì che da cose non visibili ha preso origine quello che si vede. Per fede Abele offrì a Dio un sacrificio migliore di quello di Caino e in base ad essa fu dichiarato giusto, attestando Dio stesso di gradire i suoi doni; per essa, benché morto, parla ancora. Per fede Enoch fu trasportato via, in modo da non vedere la morte; e non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via. Prima infatti di essere trasportato via, ricevette la testimonianza di essere stato gradito a Dio. Senza la fede però è impossibile essergli graditi; chi infatti s’accosta a Dio deve credere che egli esiste e che egli ricompensa coloro che lo cercano. Per fede Noè, avvertito divinamente di cose che ancora non si vedevano, costruì con pio timore un’arca a salvezza della sua famiglia; e per questa fede condannò il mondo e divenne erede della giustizia secondo la fede. Per fede Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava. Per fede soggiornò nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso. Per fede anche Sara, sebbene fuori dell’età, ricevette la possibilità di diventare madre perché ritenne fedele colui che glielo aveva promesso. Per questo da un uomo solo, e inoltre già segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia innumerevole che si trova lungo la spiaggia del mare. Nella fede morirono tutti costoro, pur non avendo conseguito i beni promessi, ma avendoli solo veduti e salutati di lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sopra la terra. Chi dice così, infatti, dimostra di essere alla ricerca di una patria. Se avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto possibilità di ritornarvi; ora invece essi aspirano a una migliore, cioè a quella celeste. Per questo Dio non disdegna di chiamarsi loro Dio: ha preparato infatti per loro una città. Per fede Abramo, messo alla prova, offrì Isacco e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unico figlio, del quale era stato detto: In Isacco avrai una discendenza che porterà il tuo nome. Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti: per questo lo riebbe e fu come un simbolo. Per fede Isacco benedisse Giacobbe ed Esaù anche riguardo a cose future. Per fede Giacobbe, morente, benedisse ciascuno dei figli di Giuseppe e si prostrò, appoggiandosi all’estremità del bastone. Per fede Giuseppe, alla fine della vita, parlò dell’esodo dei figli d’Israele e diede disposizioni circa le proprie ossa. (Eb 11)
Dio, in tutto l’Antico Testamento si presenta come il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe.
Abramo è il padre di tutti.
È il primo ad avere la fede.
È il padre nella fede.
Fate dunque frutti degni di conversione, 9e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre. (Mt 3, 8-9)
Il Magnificat ed il Benedictus menzionano Abramo come padre.
Gesù dirà:
Passava per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Rispose: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d’iniquità! Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi». (Lc 13, 22-30)
Leggere Lc 16, 19-31
Abramo è nostro padre nella fede, fino al compimento …… poi:
Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò». 57Gli dissero allora i Giudei: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». 58Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono» (Gv 8, 56-58)
RIPERCORRO LA MIA VITA.
QUANTE PARTENZE, QUANTE FUGHE, QUANTE SOSTE.
DIO MI È APPARSO MOLTE VOLTE.
IN QUALE TERRA MI TROVO OGGI?