FIGURE ANTICHE NELLA GENESI

 

LAMECH E SET

La discendenza di Caino

Ora Caino si unì alla moglie che concepì e partorì Enoch; poi divenne costruttore di una città, che chiamò Enoch, dal nome del figlio. A Enoch nacque Irad; Irad generò Mecuiaèl e Mecuiaèl generò Metusaèl e Metusaèl generò Lamech. Lamech si prese due mogli: una chiamata Ada e l’altra chiamata Zilla. Ada partorì Iabal: egli fu il padre di quanti abitano sotto le tende presso il bestiame. Il fratello di questi si chiamava Iubal: egli fu il padre di tutti i suonatori di cetra e di flauto. Zilla a sua volta partorì Tubalkàin, il fabbro, padre di quanti lavorano il rame e il ferro. La sorella di Tubalkàin fu Naama.

Lamech disse alle mogli:

Ada e Zilla, ascoltate la mia voce; mogli di Lamech, porgete l’orecchio al mio dire:

Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura e un ragazzo per un mio livido. Sette volte sarà vendicato Caino ma Lamech settantasette».

Set e i suoi discendenti

Adamo si unì di nuovo alla moglie, che partorì un figlio e lo chiamò Set. «Perché - disse - Dio mi ha concesso un’altra discendenza al posto di Abele, poiché Caino l’ha ucciso». Anche a Set nacque un figlio, che egli chiamò Enos. Allora si cominciò ad invocare il nome del Signore.                                                (Gen 4, 17-26)

 

Dall’inizio dell’umanità nascono uomini col desiderio di vendetta. Per questo, più avanti, Dio porrà un limite: occhio per occhio e dente per dente. (Es 21, 24)

Ma, sempre dall’inizio, nascono uomini giusti. Dopo il peccato originale si comincia ad invocare il nome del Signore.

 

Domandiamoci dentro

In noi c’è sia Lamech che Set. Come li vivo?

La certezza: Dio li ama tutti e due.

 

ENOCH

Iared aveva centosessantadue anni quando generò Enoch; Iared, dopo aver generato Enoch, visse ancora ottocento anni e generò figli e figlie. L’intera vita di Iared fu di novecentosessantadue anni; poi morì. Enoch aveva sessantacinque anni quando generò Matusalemme. Enoch camminò con Dio; dopo aver generato Matusalemme, visse ancora per trecento anni e generò figli e figlie. L’intera vita di Enoch fu di trecentosessantacique anni. Poi Enoch camminò con Dio e non fu più perché Dio l’aveva preso. (Gen 5, 18-24)

 

Enoch piacque al Signore e fu rapito, esempio istruttivo per tutte le generazioni.                 (Sir 44, 16)

 

Nessuno fu creato sulla terra eguale a Enoch; difatti egli fu rapito dalla terra.                                  (Sir 49, 14)

 

Per fede Enoch fu trasportato via, in modo da non vedere la morte; e  non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via. Prima infatti di essere trasportato via, ricevette la testimonianza di  essere stato gradito a Dio.                                                                                                                                   (Eb 11, 5)

 

Ci sono persone straordinarie in ogni epoca. Persone sempre presenti anche se passate. Giusti. Vite straordinarie. Addirittura alcuni scritti apocrifi portano il nome di Enoc.

 

Domandiamoci dentro

La nostra vita ha delle parti straordinarie? E se avessimo una vocazione alla straordinarietà?

La certezza: una parte di noi è rivolta sempre verso il cielo.

 

MELCHISEDEK

Quando Abram fu di ritorno, dopo la sconfitta di Chedorlaomer e dei re che erano con lui, il re di Sòdoma gli uscì incontro nella Valle di Save, cioè la Valle del re. Intanto Melchisedek, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo e benedisse Abram con queste parole:

«Sia benedetto Abram dal Dio altissimo, creatore del cielo e della terra, e benedetto sia il Dio altissimo, che ti ha messo in mano i tuoi nemici». Abram gli diede la decima di tutto. Poi il re di Sòdoma disse ad Abram: «Dammi le persone; i beni prendili per te». Ma Abram disse al re di Sòdoma: «Alzo la mano davanti al Signore, il Dio altissimo, creatore del cielo e della terra: né un filo, né un legaccio di sandalo, niente io prenderò di ciò che è tuo; non potrai dire: io ho arricchito Abram. Per me niente, se non quello che i servi hanno mangiato; quanto a ciò che spetta agli uomini che sono venuti con me, Escol, Aner e Mamre, essi stessi si prendano la loro parte».                                                                                               (Gen 14, 17-24)

 

Salmo 110

Oracolo del Signore al mio Signore:

«Siedi alla mia destra,

finché io ponga i tuoi nemici

a sgabello dei tuoi piedi».

 

Lo scettro del tuo potere

stende il Signore da Sion:

«Domina in mezzo ai tuoi nemici.

A te il principato

nel giorno della tua potenza

tra santi splendori;

dal seno dell’aurora,

come rugiada, io ti ho generato».

Il Signore ha giurato

e non si pente:

«Tu sei sacerdote per sempre

al modo di Melchisedek».

Il Signore è alla tua destra,

annienterà i re nel giorno della sua ira.

Giudicherà i popoli:

in mezzo a cadaveri

ne stritolerà la testa su vasta terra.

Lungo il cammino si disseta al torrente

e solleva alta la testa.

 

Questo Melchìsedek infatti, re di Salem, sacerdote del Dio Altissimo, andò incontro ad Abramo mentre ritornava dalla sconfitta dei re e lo benedisse; a lui Abramo diede la decima di ogni cosa; anzitutto il suo nome tradotto significa re di giustizia; è inoltre anche re di Salem, cioè re di pace. Egli è senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, fatto simile al Figlio di Dio e rimane sacerdote in eterno.

Considerate pertanto quanto sia grande costui, al quale Abramo, il patriarca, diede la decima del suo bottino. In verità anche quelli dei figli di Levi, che assumono il sacerdozio, hanno il mandato di riscuotere, secondo la legge, la decima dal popolo, cioè dai loro fratelli, essi pure discendenti da Abramo. Egli invece, che non era della loro stirpe, prese la decima da Abramo e benedisse colui che era depositario della promessa. Ora, senza dubbio, è l’inferiore che è benedetto dal superiore. Inoltre, qui riscuotono le decime uomini mortali; là invece le riscuote uno di cui si attesta che vive. Anzi si può dire che lo stesso Levi, che pur riceve le decime, ha versato la sua decima in Abramo: egli si trovava infatti ancora nei lombi del suo antenato quando  gli venne incontro Melchìsedek.

Or dunque, se la perfezione fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico - sotto di esso il popolo ha ricevuto la legge - che bisogno c’era che sorgesse un altro sacerdote  alla maniera di Melchìsedek, e non invece alla maniera di Aronne? Infatti, mutato il sacerdozio, avviene necessariamente anche un mutamento della legge. Questo si dice di chi è appartenuto a un’altra tribù, della quale nessuno mai fu addetto all’altare. È noto infatti che il Signore nostro è germogliato da Giuda e di questa tribù Mosè non disse nulla riguardo al sacerdozio.                                                                                                                                            (Eb 7, 1-14)

 

Dio non viene direttamente, ma ha sempre degli intermediari. Sacerdoti che offrono per noi.

Cristo è sacerdote eterno. Tutte le offerte sono fatte “per, con e in Cristo” a Dio onnipotente nell’unità….

 

Domande dentro

Vivo il sacerdozio battesimale partecipando al sacerdozio di Cristo?

La certezza: Cristo offre e si offre per me ogni giorno. Amen