Gesù 36 – Amos

IL LEONE E IL MANDRIANO

 

Amos – abbreviazione di Amasia “Jahweh guida, conduce”

 

È il primo profeta “scrittore” – in ordine di tempo

È un profeta del Regno del Nord

 

Esercita il suo ministero intorno al 760 a. C.

 

Durante il regno di Geroboamo II e di Azaria-Uzzia.

 

La situazione economica di Israele vive una congiuntura favorevole per l’indebolimento cronico dell’Egitto e la provvisoria recessione dell’Assiria (che poi tornerà alla sua forza ed invaderà il Regno del Nord – 722 a.C.)

 

La situazione religioso-sociale è di sfruttamento, truffe, delitti, etc….

L’uomo nella prosperità …….

 

Come leggere il nostro tempo con la luce di Amos?

 

Il libro racconta pochissimo della vita del profeta

Ci dice solo che era un mandriano, “incisore” di sicomori. Professione umile.

 

Il libro si sviluppa sulle parole di Jhwh, le riflessioni del profeta e le visioni.

 

In un periodo “oscuro” un pastore, nei suoi silenzi, medita su Dio e sull’uomo. Sui segni dei tempi.

 

In questa esperienza fanno irruzioni le visioni che Dio fa vivere al profeta.

 

Divisione

Titolo 1,1

 

Esordio 1,2

 

Le parole di Amos 1,3-6,14

            Giudizio contro le nazioni e contro Israele 1,3-2,16

            Esortazioni e minacce 3,1-6,14

 

Le visioni di Amos 7,1-9,10

            Prima visione: le locuste 7,1-3

            Seconda visione: il fuoco 7,4-6

            Terza visione: il filo a piombo 7,4-6

                        Amos e Amasia (specifiche sulla vocazione) 7,10-20

            Quarta visione: il canestro 8,1-3

            Quinta visione: la distruzione 9,1-4

 

Conclusione 9,11-15

            La restaurazione di Israele 9,11-12

            I giorni futuri 9,13-15

 

Un ruolo importante è ricoperto dalle dossologie

 

Prima 4,13

Seconda 5,8-9

Terza 9,5-6

 

Caratteristiche della profezia di Amos

Le visioni di Dio si inseriscono su una religiosità preesistente

Amos non è un profeta di professione (del re, di corte etc….)

Non è “figlio di un profeta!” cioè non appartiene ai circoli profetici.

 

Dio chiama Amos a parlare in suo nome

Rivela cose e concede la parola per rivelarle

 

Il messaggio che Amos porta a nome di Dio è di Dio. Le parole del profeta risentono della psicologia del soggetto, del suo entroterra culturale etc.
Come per noi.

 

Le visioni contengono anche qualcosa di oscuro che Dio svelerà con il suo Spirito nei tempi “a venire”.

 

Il profeta annuncia la tragedia, ma, e qui la novità teologica, può intercedere per il popolo. (funzione quasi sacerdotale)

 

Amos si rende conto della urgenza e della brevità della sua missione

Le sue parole hanno sempre carattere di urgenza

 

Pronuncia condanne “teologiche”. Il fondamento è sempre la fedeltà di Dio e l’infedeltà dell’uomo.

Il peccato è sempre contro Dio.

 

Ma il “regime” lo condanna per motivi politici.

Come tutti i profeti.

E come Cristo.

E come i cristiani profeti.

Si entra nel delicato rapporto fra religione e politica.

Ed entra in gioco l’uso della religione a fini politici ed alla fine economici.

Vivere la fede nel mio oggi si chiama incarnazione.

Nella storia della Chiesa sono molti i santi della carità …. pochi quelli della profezia.

 

COME VIVO?

 

Linee teologiche del libro

 

Dottrina su Dio

Dio non viene definito o citato direttamente, ma è il protagonista assoluto del libro.

Amos “deve” portare al popolo la parola perché è parola di Dio.

Parola che passa sempre attraverso la psicologia dell’uomo. Il profeta non è un mantis.

Dio viene descritto come potente. Punisce per amore verso l’amato.

Primo principio è sempre la misericordia: scopo delle punizioni è la conversione.

Tutto il libro è compreso tra “Così ha detto Jahweh” (1,3) e “Ha detto Jahweh tuo Dio” (9,15)

 

COME PARLA DIO ATTRAVERSO DI ME?

 

Israele peccatore e punito

Peccatore è tutto il popolo. Ma primi peccatori sono i capi, politici e religiosi.

Non c’è peccato sociale che non sia religioso. Non c’è offesa all’uomo che non sia offesa a Dio.

Peccato capitale è l’avidità.

Il peccato oscura la coscienza che non è più capace di discernere il bene dal male. “coscienza dubbia”.

Il castigo non è mai definito dettagliatamente.

Noi oggi possiamo dire che il castigo più grande è la lontananza da Dio.

Scopo del castigo è sempre la conversione.

 

COME VIVO LE CRISI DI FEDE?

 

La salvezza

Il libro sembra lasciare poche speranze, ma in filigrana è sempre annunciata una salvezza.

Cercate Dio.

 

COME TORNO A DIO OGNI GIORNO?

 

Una chiave per il nostro tempo può essere una attentissima lettura:

Per la “parte” degli uomini:

5,10-15

8,11-12

Ma per la parte di Dio:

9,11-15

 

Lettura

 

Non servono lunghi commenti.

È interessante fare una lettura attualizzata di tutto il testo.

In ogni pagina scopro un segno per i nostri tempi.

Le minacce sono rivolte ai popoli del tempo di Amos, ma i peccati sono quelli dei popoli di ogni tempo.

Amos può sembrare di primo acchito un profeta di sventura, ma in realtà tutto il libro è pervaso dalla speranza e dall’attesa. Per Israele e per l’uomo di ogni tempo.

 

COME VIVO I DONI DELLO SPIRITO SANTO A SERVIZIO DELLA PROFEZIA?

Sapienza

Intelletto

Consiglio

Fortezza

Scienza

Pietà

Timor di Dio

 

Annunciare la parola di Dio è una corsa in montagna.

Dopo una immane fatica vedi il sole!!! E la vita non è mai la stessa! Ogni giorno è nuovo. Amen