Gesù 22 – Qoèlet 

TERRA E CIELO

 

Ecclesiaste - colui che presiede l'assemblea.

 

III sec. a.C. - Fenicia? Egitto? Probabilmente Gerusalemme

 

Q. fa parte dei megillot - raccolta di libri biblici che venivano letti durante le feste liturgiche

Cantico dei Cantici

Rut

Lamentazioni

Ester

Qoèlet letto per la festa delle capanne

 

Il libro è diviso in due parti:

1-3 parte organizzata

4-12 varie sentenze disorganizzate

 

Gli esegeti definiscono Qoèlet il libro più difficile della intera Bibbia.

 

Perché Qoèlet entra nel canone dalla prima ora?

 

Pessimista? Contestatore? ...

Una persona col senso del limite ed un cercatore di cielo

 

Due punti:

1. non ha coscienza di una vita del dopo....

2. non è realizzato nella vita del prima.....

Persona di grande intelligenza.

 

Vive in un epoca di pace.

Non ha particolari problemi personali come Giobbe ed allora può permettersi una riflessione “a sangue freddo”

 

Più che dare risposte formula domande a partire dall'esperienza della vita.

Dopo le domande di Qoèlet la teologia non sarà piú quella di prima.

 

Che senso ha l'affannarsi degli uomini?

Sotto il sole cioè in vista del cielo ma lontano da esso.

Perché i giusti soffrono e i malvagi prosperano? E a volte è il contrario?

C'é distanza tra morale e reale?

Dio ha dato all'uomo il senso del "tutto".

Non lo puoi raggiungere, ma ne percepisce la presenza.

I beni tutti e pure la sapienza sono doni di Dio.

Se li cerchiamo per appagare noi stessi o la nostra mente, allora sono vanità.

Se li cerchiamo come progetto di Dio allora ci donano la gioia, anch'essa dono di Dio.

 

È utile ricollegare la vanità delle vanità del Qoèlet con:

 

Frate Bernardo e frate Pietro, venduti i loro averi e distribuito il ricavato ai poveri, come abbiamo raccontato, si vestirono al modo di Francesco e si unirono a lui. Non avendo casa che li ospitasse, si misero in cammino e trovarono una chiesa poverella e quasi abbandonata: Santa Maria della Porziuncola. Si fecero lì una capanna e vi abitavano insieme. Passati otto giorni, un assisano, Egidio, uomo pieno di fede e devozione e al quale il Signore donò grazie singolari, arrivò colà. In ginocchio, con devozione grande e reverenza, pregò Francesco che lo ricevesse nel suo gruppo. E il Santo, felice nel vedere quella scena e nell’udire quelle parole, lo accolse lietamente. Tutti e quattro si sentirono pervasi da giocondità spirituale straordinaria. In seguito, Francesco prese con sé frate Egidio e lo condusse nella Marca di Ancona. Gli altri due restarono alla Porziuncola. Nel viaggio esultavano ardentemente nel Signore, mentre Francesco cantava in francese, lodando e benedicendo il Signore con voce chiarissima. Erano talmente colmi di gioia, come se avessero scoperto un grande tesoro. Nulla di più naturale della loro contentezza: avevano infatti lasciato ogni avere e trattavano come spazzatura quelle cose appunto che affannano gli uomini; e pensavano alle amarezze che i mondani patiscono nei loro piaceri, in cui covano tante miserie e tristezze. Anonimo perugino – FF 1501-1503

 

Il timore di Dio ci salva, non la giustizia secondo la legge.

Dobbiamo capire il progetto di Dio su di noi. Perché non possiamo cambiarlo.

L'uomo non conosce se stesso 9,1

 

Qoèlet non dà ricette per la gioia.

 

Non vuol cambiare la situazione, il che sarebbe impossibile, vuol solo illuminare il reale.

 

Qoèlet intravede il progetto di Dio fuori dall'angolazione tradizionale.

Oltre non può andare.

 

É figura di transizione.

Non più della tradizione, non ancora nella novità.

 

Qoèlet apre le finestre. Gesù entrerà con la luce.

 

Gesù potrà dare risposte a Qoèlet:

beati i poveri

non vi affannate

riceverete il centuplo quaggiù e l’eternità.

……………..

 

DOMANDA PER ME: CERCO IL CIELO OLTRE LE TRADIZIONI?