DIO SPLENDENTE

 

O alto e glorioso Dio, illumina il cuore mio. Dammi fede retta, speranza certa, carità perfetta, umiltà profonda, senno e conoscimento che io serva i tuoi comandamenti. Amen.

(Preghiera davanti al crocifisso - FF 276)

 

Tu sei santo, Signore Iddio unico, che fai cose stupende. Tu sei forte. Tu sei grande. Tu sei l’Altissimo. Tu sei il Re onnipotente. Tu sei il Padre santo, Re del cielo e della terra. Tu sei trino e uno, Signore Iddio degli dèi. Tu sei il bene, tutto il bene, il sommo bene, Signore Iddio vivo e vero. Tu sei amore, carità. Tu sei sapienza. Tu sei umiltà. Tu sei pazienza. Tu sei bellezza. Tu sei sicurezza. Tu sei la pace. Tu sei gaudio e letizia. Tu sei la nostra speranza. Tu sei giustizia. Tu sei temperanza. Tu sei ogni nostra ricchezza. Tu sei bellezza. Tu sei mitezza. Tu sei il protettore. Tu sei il custode e il difensore nostro. Tu sei fortezza. Tu sei rifugio. Tu sei la nostra speranza. Tu sei la nostra fede. Tu sei la nostra carità. Tu sei tutta la nostra dolcezza. Tu sei la nostra vita eterna, grande e ammirabile Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.

(Lodi di Dio Altissimo  FF 261)

 

Altissimo, Onnipotente e Bon Signore …..

 

Francesco “vede” un Dio sfolgorante.

Agli inizi della vocazione dopo la prima chiamata.

Dopo l’esperienza della Verna.

Nelle creature.

……….

 

Chi sei Tu …… e che sono io?

 

E NOI? Intesi sia in prima persona che in generale.

 

Riflettiamo su questo. Molto.

 

* * *

Pietro allora gli disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna. E molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi».                   (Mc 10, 28 – 31)

 

Cerchiamo insieme questo “centuplo” attuale. È l’impresa che vale una vita.

Non si può parlare di Dio e del suo splendore senza parlare delle “cose ultime”. Escatologia.

Dobbiamo avere sempre ben presente la “provvisorietà” del mondo futuro.

 

Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore. (Sal 90, 12)

 

Ma parliamo ora della “caparra” dell’Incontro con Cristo.

Di oggi e qui.

Dio può splendere in mille modi.

Ne vedremo alcuni.

 

Qual è stato il nostro primo, vero, incontro con Dio?

 

I genitori

I sacerdoti della nostra parrocchia

I catechisti

Qualche amico

 

A quale età è avvenuto?

 

Ognuno ci ha tramandato il “suo” Dio. Per quanto potevamo “conoscere” se eravamo bambini.

Poi un giorno l’esperienza diretta.

Quale?

 

Molte persone hanno imparato prima a bestemmiare che a pregare.

Non hanno fatto esperienza di Dio, ma gli affibbiano le colpe di tutto ciò che succede.

 

La prima esperienza dell’uomo non è con Dio creatore. Troppo forte come impatto. Troppo alto come pensiero.

 

La pazienza di Dio è l’aspettare i nostri tempi.

 

Io sono – è concetto troppo grande. Sempre, ma tanto più all’inizio del cammino di fede.

Anche la stessa Trasfigurazione può apparire “troppo”. Occorre una fede previa …..

La presenza di Dio nella preghiera non può essere il primo contatto.

 

Dio dà dei segni chiari e tangibili della sua presenza.

Parla. Ma, come Gesù, conferma con prodigi la sua Parola.

 

Io sono per – diventa concetto afferrabile.

 

«Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe» Es 3, 1

 

LIBERATORE

Dio dà riferimenti chiari.

Se ci troviamo in un esperienza forte, dalla quale dobbiamo uscire al più presto allora il Dio diventa goèl – liberatore.

 

Quando Dio mi libera dalle catene allora lo riconosco. Brilla come il sole.

La prigione può essere il mio io, situazioni particolari, ……… . Dio libera.

 

Come riconoscere che è Dio?

 

... nessuno può dire «Gesù è Signore» se non sotto l’azione dello Spirito Santo …  1Cor, 12, 1

 

Ma lo Spirito Santo è Amore.

Infatti incontriamo Dio quando incontriamo l’Amore. Dei genitori, di chi ci circonda ….

Quando lo Spirito-Amore che è dentro di noi (per il Battesimo e per la creazione) incontra uno Spirito-Amore.

 

Dio ogni giorno ci offre amore.

La preghiera stessa non è altro che una “degustazione”.

 

Catechesi – Incontri – Annunci: non sono altro che la mappa per arrivare al tesoro.

Ma il tesoro è l’incontro con Dio. L’unione dell’anima con Dio.

Può avvenire in mille modi.

È un incontro che riempie di gioia.

Ma che chiama ad una comunione d’amore. Se non ci sto dentro con la mia vita si spegne fino a ridursi all’invisibilità. Resta sempre dentro di noi.

Se vivo in questo amore allora riconosco Dio nei segni più piccoli. Se no farò fatica.

Dio è splendente nei segni di ogni giorno ….. nelle creature, negli amici,  …..

 

Ma Dio non si stanca di amare.

Ricomincia ogni giorno ad amarci.

 

CONSOLATORE

Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio. Infatti, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione. (1Cor 3-5)

Paraklesis

Consolare, ma anche aiutare, incoraggiare, esortare, sostenere, far respirare.

In latino sarà tradotto con avvocato. Quando ti accusano si mette vicino per la difesa.

Letteralmente: “chiamare vicino” a sé.

Da cui viene il Paraclito.

 

Una delle più grandi tipologie dell’agire divino è il “consolare”.

Non possiamo apprezzare niente più di quando siamo nella tribolazione e ci arriva l’aiuto.

 

Nel Nuovo Testamento c’è un “Figlio della Consolazione – uomo che infonde coraggio” – Barnaba: soprannome che gli Apostoli danno a Giuseppe di Cipro (levita).

 

Nella consolazione splende Dio. Anche nelle piccole consolazioni del nostro presente (la croce del presente!!).

 

Se ci troviamo al buio in un posto sconosciuto abbiamo paura. Se sentiamo una voce amica lontana non siamo molto sicuri.

Ma basta che un amico ci prenda per mano e ci tenga, siamo tranquilli.

 

Procedere di Dio in noi – ci folgora esternamente (se sappiamo riconoscerlo) – c’è una fase di elaborazione – diventa un fuoco interiore che scalda la mia vita.

 

Se non elaboro rimane un fuoco di paglia. Il seme tra i sassi.

Anche la preghiera è un’esperienza di consolazione.

 

Quante esperienze forti che ho avuto di Dio non sono mai fiorite?

Cosa è mancato?

Meditiamo su questo.

 

Per essere pronti all’incontro:

pregare sempre lo Spirito Santo che ci tenga gli occhi aperti

atteggiamento di vigilanza

frequenza ai Sacramenti, alla Parola, alla Carità per imparare a parlare la stessa lingua di Dio

………………………………..

Allora saremo pronti con le lucerne accese.

 

E gli altri???

 

Gli altri sono come noi! Diventiamo noi stessi altri!

 

Chi non vede il Dio splendente:

chi si trova nell’esperienza del Dio nascosto.

 

Chi ha gli occhi chiusi.

 

O entrambe le cose insieme.

 

Se abbiamo visto il Dio splendente è per noi un dono ….. ma anche un compito!

 

Facciamo risplendere Dio in chi è nel buio. Come?

Preghiamo lo Spirito Santo per loro - preghiera

Indichiamogli nel cielo la direzione verso cui guardare – annuncio

Portiamogli la consolazione di tenerli per mano nel buio – carità

Sarà per loro un’esperienza di Dio. Non perché gli parliamo di Dio, ma perché facciamo parlare Dio.

E dobbiamo avere la pazienza di Dio.

 

Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.       (Mt 5, 13)

 

La consolazione di Dio arriva a noi perché nemmeno una briciola del nostro amore speso andrà perduto.

Certo i risultati non arriveranno con la tangibilità che i nostri calcoli umani ci farebbero attendere.

 

Anche la pazienza è amore. Anche l’apparente insuccesso è amore.

Non ci aspettiamo niente in cambio.