Ordine Francescano Secolare

Fraternità di Castel del Piano

 

 

 

PASSI

FRANCESCANI

 

 

3 ottobre 2016

 

 

… E usai con essi misericordia …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ALLA CHIESA DI CASTEL DEL PIANO

INTRODUZIONE


O Dio vieni a salvarmi

Gloria al Padre

 

Fratelli, i francescani di Castel del Piano, vi ringraziano perché partecipate a questa notte di preghiera, silenzio e fraternità.

Chiediamo a Dio la grazia di vivere il Vangelo di Gesù sulle orme di Francesco, Chiara e tutti i santi francescani che ci hanno preceduto. In quest’anno giubilare mediteremo, come indicato da Papa Francesco per il quale preghiamo, sulla misericordia di Dio.

Pregheremo perché il nostro cuore sappia ascoltare la misericordia di Dio.

Pregheremo per tutti quelli che non vogliono ascoltare.

Pregheremo per tutte le cose che abbiamo nel cuore.

Pregheremo con poche parole e molto silenzio. Silenzio carico di rispetto e di attesa.

Percorriamo un tratto di strada insieme.

 

IN PIAZZA PRIMA DELLA PARTENZA

Padre nostro.

 

PARTENZA

 

AL PIAZZALE DI PADRE PIO

 

DALLA LEGGENDA PERUGINA

In un eremitaggio situato sopra Borgo San Sepolcro, venivano di tanto in tanto certi ladroni a domandare del pane. Costoro stavano appiattati nelle folte selve di quella contrada e talora ne uscivano, e si appostavano lungo le strade per derubare i passanti. Per questo motivo, alcuni frati dell’eremo dicevano: «Non è bene dare l’elemosina a costoro, che sono dei ladroni e fanno tanto male alla gente». Altri, considerando che i briganti venivano a elemosinare umilmente, sospinti da grave necessità, davano loro qualche volta del pane, sempre esortandoli a cambiar vita e fare penitenza. Ed ecco giungere in quel romitorio Francesco. I frati gli esposero il loro dilemma: dovevano oppure no donare il pane a quei malviventi? Rispose il Santo: «Se farete quello che vi suggerisco, ho fiducia nel Signore che riuscirete a conquistare quelle anime». E seguitò: «Andate, acquistate del buon pane e del buon vino, portate le provviste ai briganti nella selva dove stanno rintanati, e gridate: – Fratelli ladroni, venite da noi! Siamo i frati, e vi portiamo del buon pane e del buon vino –. Quelli accorreranno all’istante. Voi allora stendete una tovaglia per terra, disponete sopra i pani e il vino, e serviteli con rispetto e buon umore. Finito che abbiano di mangiare, proporrete loro le parole del Signore. Chiuderete l’esortazione chiedendo loro per amore di Dio, un primo piacere, e cioè che vi promettano di non percuotere o comunque maltrattare le persone. Giacché, se esigete da loro tutto in una volta, non vi starebbero a sentire. Ma così, toccati dal rispetto e affetto che dimostrate, ve lo prometteranno senz’altro. E il giorno successivo tornate da loro e, in premio della buona promessa fattavi, aggiungete al pane e al vino delle uova e del cacio; portate ogni cosa ai briganti e serviteli. Dopo il pasto direte: – Perché starvene qui tutto il giorno, a morire di fame e a patire stenti, a ordire tanti danni nell’intenzione e nel fatto, a causa dei quali rischiate la perdizione dell’anima, se non vi ravvedete? Meglio è servire il Signore, e Lui in questa vita vi provvederà del necessario e alla fine salverà le vostre anime –. E il Signore, nella sua misericordia, ispirerà i ladroni a mutar vita, commossi dal vostro rispetto ed affetto». Si mossero i frati e fecero ogni cosa come aveva suggerito Francesco. I ladroni, per la misericordia e grazia che Dio fece scendere su di loro, ascoltarono ed eseguirono punto per punto le richieste espresse loro dai frati. Molto più per l’affabilità e l’amicizia dimostrata loro dai frati, cominciarono a portare sulle loro spalle la legna al romitorio. Finalmente, per la bontà di Dio e la cortesia e amicizia dei frati, alcuni di quei briganti entrarono nell’Ordine, altri si convertirono a penitenza, promettendo nelle mani dei frati che d’allora in poi non avrebbero più perpetrato quei mali e sarebbero vissuti con il lavoro delle loro mani. I frati e altre persone venute a conoscenza dell’accaduto, furono pieni di meraviglia, pensando alla santità di Francesco, che aveva predetto la conversione di uomini così perfidi e iniqui, e vedendoli convertiti al Signore così rapidamente.

 

Preghiamo perché quando ci sentiamo ladroni ci sia qualcuno pronto ad offrirci pane e vino. Amen.

Preghiamo perché anche noi sappiamo offrire ai ladroni uova e formaggio.

Preghiamo perché tutti fratelli possiamo convertirci al Signore.

 

Padre Nostro.

CAMMINIAMO

 

ALLA CROCE

 

DALLA LEGGENDA MAGGIORE DI SAN BONAVENTURA

Finalmente, avvicinandosi il momento del suo transito, [Francesco] fece chiamare intorno a sé tutti i frati del luogo e, consolandoli della sua morte con espressioni carezzevoli li esortò con paterno affetto all’amore di Dio. Si diffuse a parlare sulla necessita di conservare la pazienza, la povertà, la fedeltà alla santa Chiesa romana, ma ponendo sopra tutte le altre norme il santo Vangelo. Mentre tutti i frati stavano intorno a lui, stese sopra di loro le mani, intrecciando le braccia in forma di croce (giacché aveva sempre amato questo segno) e benedisse tutti i frati, presenti e assenti, nella potenza e nel nome del Crocifisso. Inoltre aggiunse ancora: «State saldi, o figli tutti, nel timore del Signore e perseverate sempre in esso! E, poiché sta per venire la tentazione e la tribolazione, beati coloro che persevereranno nel cammino iniziato! Quanto a me, mi affretto verso Dio e vi affido tutti alla Sua grazia!». Terminata questa dolce ammonizione, l’uomo a Dio carissimo comandò che gli portassero il libro dei Vangeli e chiese che gli leggessero il passo di Giovanni, che incomincia: «Prima della festa di Pasqua...». Egli, poi. come poté, proruppe nell’esclamazione del salmo: «Con la mia voce al Signore io grido, con la mia voce il Signore io supplico» e lo recitò fin al versetto finale: «Mi attendono i giusti, per il momento in cui mi darai la ricompensa». Quando, infine, si furono compiuti in lui tutti i misteri, quell’anima santissima, sciolta dal corpo, fu sommersa nell’abisso della chiarità divina e l’uomo beato s’addormentò nel Signore. Uno dei suoi frati e discepoli vide quell’anima beata, in forma di stella fulgentissima, sollevarsi su una candida nuvoletta al di sopra di molte acque e penetrare diritta in cielo: nitidissima, per il candore della santità eccelsa e ricolma di celeste sapienza e di grazia, per le quali il Santo meritò di entrare nel luogo della luce e della pace, dove con Cristo riposa senza fine.

 

Preghiamo perché possiamo accogliere la misericordia di Dio nei passaggi oscuri della nostra vita.

Preghiamo perché possiamo accogliere la misericordia di Dio quando arriverà “sora morte corporale”.

Preghiamo perché possiamo essere testimoni viventi della misericordia di Dio.

 

Padre Nostro

 

Attimo di silenzio

 

Prima di ripartire

 

Ti adoriamo o nostro Signore Gesù Cristo, qui e in tutte le Chiese del mondo e ti benediciamo, perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.

 

 

CAMMINIAMO

 

 

 

 

 

 

ALLA CHIESA DI STROZZACAPPONI

 

 

DALLA LETTERA DI FRANCESCO AD UN MINISTRO

[…]il Signore ti benedica. Io ti dico come posso, per ciò che riguarda la tua anima, che quelle cose che ti impediscono di amare il Signore Iddio, e ogni persona che ti sarà di ostacolo, siano frati o altri, anche se ti picchiassero, tutto questo tu devi ritenere per grazia ricevuta. E così tu devi volere e non diversamente. E questo ti sia per vera obbedienza del Signore Iddio e mia, perché io fermamente so che quella è vera obbedienza. E ama quelli che ti fanno queste cose e non pretendere da loro altro se non ciò che il Signore ti darà, e in questo amali, e non volere che (per te) diventino cristiani migliori. E questo sia per te più che stare in un romitorio. Ed io stesso riconoscerò se tu ami il Signore e se ami me suo servo e tuo, se farai questo, e cioè: che non ci sia alcun frate al mondo, che abbia peccato quanto più poteva peccare, che dopo aver visto i tuoi occhi, non se ne ritorni via senza il tuo perdono, se egli lo chiede; e se non chiedesse perdono, chiedi tu a lui se vuole essere perdonato. E se comparisse davanti ai tuoi occhi mille volte, amalo più di me per questo, affinché tu lo possa conquistare al Signore ed abbi sempre misericordia di tali frati.

 

Preghiamo perché possiamo vivere la misericordia di Dio.

Preghiamo perché possiamo portare la misericordia di Dio.

Preghiamo perché possiamo essere la misericordia di Dio.

E di ogni cosa possiamo ringraziare il Signore. Amen

 

Padre Nostro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CONCLUSIONE

 

Fratelli, ringraziamo il Signore per averci donato questa serata di luce. I francescani si incontrano ogni giorno per le strade, e ogni venerdì alle ore 21 presso i locali della parrocchia.

 

Preghiamo con la preghiera composta da Francesco stimmatizzato sul monte della Verna.

 

 

Tu sei santo, Signore Iddio unico, che fai cose stupende. Tu sei forte. Tu sei grande. Tu sei l’Altissimo. Tu sei il Re onnipotente. Tu sei il Padre santo, Re del cielo e della terra. Tu sei trino e uno, Signore Iddio degli dèi. Tu sei il bene, tutto il bene, il sommo bene, Signore Iddio vivo e vero. Tu sei amore, carità. Tu sei sapienza. Tu sei umiltà. Tu sei pazienza. Tu sei bellezza. Tu sei sicurezza. Tu sei la pace. Tu sei gaudio e letizia. Tu sei la nostra speranza. Tu sei giustizia. Tu sei temperanza. Tu sei ogni nostra ricchezza. Tu sei bellezza. Tu sei mitezza. Tu sei il protettore. Tu sei il custode e il difensore nostro. Tu sei fortezza. Tu sei rifugio. Tu sei la nostra speranza. Tu sei la nostra fede. Tu sei la nostra carità. Tu sei tutta la nostra dolcezza. Tu sei la nostra vita eterna, grande e ammirabile Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.

 

 

Il Signore ci benedica e ci protegga, ci mostri il suo volto e ci doni la Sua pace. Amen.

 

PACE E BENE

 

4 ottobre 2016

Solennità di San Francesco