Luca progetto
“scriba mansuetudinis Christi” – scrittore della mansuetudine di Cristo (Dante)
"solidità degli insegnamenti"
Rendete sicura la vostra vocazione…..
Non per essere andati dietro a favole……
Luca medico
Autore di Lc e At
Generazione subapostolica - discepolo di Paolo (si veda il "noi" di At 16)
Apostoli ascoltano (Vangelo)
e trasmettono (Atti)
Luca "scrittore"
Periodo di composizione 85 ca.
Destinatari i Gentili
Lingua di composizione il Greco
Background di Luca – La Chiesa che Luca presenta in atti ci fa capire le esigenze, le problematiche, le aspettative …… che soggiacciono a Lc.
Chiesa
Della Pasqua
Della Pentecoste
Degli Apostoli
Di Maria
[1]Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi, [2]come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola, [3]così ho deciso anch'io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Teòfilo, [4]perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
Ogni Vangelo ha un suo progetto
Vangelo di Marco: "Vangelo del catecumeno",
aiuta chi viene introdotto alla fede e si appresta a diventare discepolo del Signore.
Vangelo di Matteo: "Vangelo del catechista",
aiuta chi che deve introdurre altri alla fede
vedi struttura dei famosi 5 grandi discorsi - un materiale abbondante a uso dei maestri delle comunità, dei "catechisti", nel senso più alto e più nobile del termine: sono gli Apostoli stessi i primi catechisti.
Vangelo di Luca: "Vangelo del discepolo" di Cristo,
di chi che ha intrapreso a seguire Gesù e lo vuol seguire nonostante tutto.
Vedi:
- detto che è riportato soltanto nel suo vangelo: "Chi mette mano all'aratro e poi si volge indietro non è adatto per il regno di Dio" (9,62). Non basta intraprendere, non basta fare un bel tratto di strada, bisogna andare fino in fondo senza pentimenti. Aver messo mano all'aratro e poi voltarsi indietro significa fallire il proprio ruolo di discepolo di Cristo.
- è dato dalla "grande inserzione" lucana, che va dal cap. 9,51 fino al cap. 19,28. Questo blocco letterario caratteristico di Luca, descrive il viaggio di Gesù a Gerusalemme, quasi a dire che chi crede in Cristo deve percorrere questo "faticoso" itinerario che culmina in Gerusalemme, cioè la città del sacrificio e della morte. Per Luca il discepolo di Cristo è colui che "segue" il Maestro ovunque egli vada, fino al martirio, se è necessario.
Luca propone un Vangelo in cammino, un annuncio in cammino. Differenza tra pescatori
Sulla strada.
Per i “gentili”. Per tutti.
Gesù viene dal cielo ed al cielo ritorna. Discesa e ascesa. Un cammino continuo.
SUDDIVISIONE NELLA BIBBIA DI GERUSALEMME
I. NASCITA E VITA NASCOSTA DI GIOVANNI BATTISTA E DI GESÙ
II. PREPARAZIONE DEL MINISTERO DI GESÙ
III. MINISTERO DI GESÙ IN GALILEA
IV. LA SALITA VERSO GERUSALEMME
V. MINISTERO DI GESÙ A GERUSALEMME
VI. LA PASSIONE
VII. DOPO LA RISURREZIONE
Il Vangelo dell’Infanzia è già un “mini-Vangelo” che termina a Gerusalemme.
GESÚ PROFETA
«E' apparso Elia», e altri ancora: «E' risorto uno degli antichi profeti». (9, 8)
Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me;per questo mi ha consacrato con 'unzione,
e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore.
Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi». (4, 16-21)
Profeta scelto da Dio e dotato di Spirito Santo. La Parola di Dio.
Fino alla morte e…. : Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; ….. (24, 19)
GESÚ SALVATORE
Viene da subito annunciato agli ultimi: ….. oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore …. (2, 11)
In seguito si recò in una città chiamata Nain e facevano la strada con lui i discepoli e grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non piangere!». E accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Giovinetto, dico a te, alzati!». Il morto si levò a sedere e incominciò a parlare. Ed egli lo diede alla madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo». La fama di questi fatti si diffuse in tutta la Giudea e per tutta la regione.
(7, 11-17)
Nell’antichità veniva fatta provenire la salvezza:
dall’imperatore
dai culti misterici
La salvezza di Cristo non persegue ideologie o fughe dalla realtà.
La salvezza del Vangelo è per tutti gli uomini senza distinzione.
Avrà uno sbocco che supera la storia: Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande. Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. (21, 25-28)
Questa liberazione dal male
Malattia – Paura – Morte – Menzogna – Ingiustizia
ha come protagonista Gesù. Chi incontra Gesù viene strappato dal male.
Gesù comunica a chi lo incontra e si apre alla fede la possibilità di ricostruire dal di dentro un nuovo progetto: l’uomo nuovo, disponibile all’amore.
Gesù è il modello realizzato di quest’uomo nuovo.
Dove sei? (Gen 3, 9) – Ecco l’uomo! (Gv 19, 5)
Dietro di Lui possiamo percorrere la via.
Amen
Le linee principali che percorrono l’opera lucana, Vangelo e Atti degli apostoli:
L’ALTISSIMO GESÙ CRISTO SIGNORE E GUIDA
Il cammino di Gesù Il cammino della Chiesa
MARIA (vangelo) GERUSALEMME CONFINI DELL A TERRA
1) Movimento della incarnazione, con le seguenti tappe:
a) L’incarnazione ha origine da un disegno dell’Altissimo. Sono molte le parole nel vangelo che indicano l’elevatezza e la trascendenza di Dio; vi sono però anche molte parole che indicano il suo “discendere” per incontrare gli uomini.
b) Punto di incontro tra L’Altissimo e la nostra umanità è il grembo di Maria:
“concepirai nel grembo e darai alla luce un figlio. Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo” (1,35).
c) Ancora nel grembo di Maria, il Dio fatto carne comincia un viaggio attraverso l’umanità: ”Maria si mise in viaggio ..” (1,39): è l’immagine viva di Dio che “visita il suo popolo”, secondo un linguaggio caro a Luca. Una visita che va ad incontrare ogni luogo e ogni persona umana.
d) Punto di arrivo (ancora provvisorio) di questo viaggio è la città di Gerusalemme. È questo l’orientamento costante di tutto il cammino di Gesù secondo il terzo vangelo.
e) Vero punto di arrivo del cammino di Gesù è “il cielo”, raggiunto attraverso l’Ascensione. È la scena con la quale si chiude il vangelo. Così, secondo la teologia lucana, il Dio che ha visitato il suo popolo ritorna al suo punto di partenza. Ma non sarà come prima: egli si è arricchito della nostra umanità. La nostra natura di uomini è portata presso Dio.
f) Significativamente l’Ascensione è anche la scena con la quale si aprono gli Atti degli Apostoli, il secondo libro di Luca. Infatti il cammino di Gesù nell’umanità è continuato dalla chiesa. Così Dio continua a visitare il suo popolo non più attraverso l’umanità di Gesù, ma attraverso i suoi apostoli e il nuovo popolo che egli ha costituito.
2) L’azione dello Spirito Santo. Si tratta di una presenza più nascosta, cioè meno visibile quantunque verificabile attraverso i suoi effetti.
Questa sua azione tuttavia è essenziale in tutto il grande disegno che abbiamo sopra illustrato.
a) L’incontro dell’Altissimo con la nostra umanità, che avviene nel grembo di Maria, si realizza per opera dello Spirito Santo: “lo Spirito Santo scenderà su di te ..” (1,35)
dice l’angelo a Maria.
b) Gesù, il Dio fatto carne, è dunque pieno di Spirito Santo fin dalla sua nascita, ma Luca racconta (didatticamente) due episodi che illustrano questa realtà, all’inizio del ministero pubblico di Gesù: il suo battesimo (3,21-22) e la predica nella sinagoga di Nazareth dove Gesù si dichiara pienamente consapevole di questa presenza dello Spirito: “Lo Spirito del Signore è sopra di me ..” (4,18 ss).
c) Dopo la sua ascensione Gesù manda sugli apostoli e sulla sua Chiesa lo Spirito Santo. Luca presenta questo fatto con un racconto assai significativo che si ambienta nella festa giudaica della Pentecoste, che diventa la nuova Pentecoste cristiana: “Ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare ..” (Atti 2,4 ss).
d) Lo Spirito Santo accompagna il cammino della Chiesa, allo stesso modo con il quale aveva accompagnato il cammino terreno di Gesù. Lo illustra e lo promette Gesù al momento della sua ascensione: “Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di te e voi mi sarete testimoni ….. (Atti 1, 8)
Vangelo:
del Discepolo
della Misericordia
della Salvezza universale
dei Poveri
della Assoluta rinuncia
della Preghiera e dello Spirito Santo
della Gioia messianica
DELLA MISERICORDIA
o il "Vangelo dei grandi perdoni".
Tra i sinottici Luca è il solo che include episodi o parabole quali:
la donna peccatrice (7, 36-50); la pecora smarrita, la dramma perduta, il figlio prodigo (cap. 15); la presenza di Gesù nella casa di Zaccheo (19, 1-10); il perdono di Gesù ai suoi carnefici (23,34); il buon ladrone (23, 39-43).
Luca (6,36) riporta le parole di Gesù: "Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro", mentre in Mt. (5,48) abbiamo l'altra versione: "Siate perfetti…".
Tutto il discorso della "pianura" accentra l'attenzione sul vincolo sociale della carità (Lc. 6, 17-49), mentre il discorso catechetico di Matteo della "montagna" indugia sugli aspetti legali del messaggio e sulla rilevanza della legge mosaica. Luca inserisce altre notevoli aggiunte al testo di Marco: in 5,32 nell'affermazione: "Non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori" (cfr. Mc. 2,17; Mt. 9,13), egli inserisce la frase "a penitenza". Abbiamo una modifica analoga in Lc. 8,12 (cfr. Mc. 4,15; Mt. 13,19).
DELLA SALVEZZA UNIVERSALE
La genealogia (3, 23-38) non si ferma, per la stirpe di Gesù, alla linea regale di Davide, come avviene in Mt. 1, 1-16, ma colloca Gesù nell'albero genealogico dell'intera razza umana in quanto figlio di Adamo che era figlio di Dio. La fede di Abramo può essere condivisa da tutti gli uomini, che diventano per ciò stesso figli di Abramo (Lc. 3,8). Immediatamente precedente a questa affermazione abbiamo la citazione ampliata di un testo di Isaia, Mc. 1,3 e Mt. 3,3 omettono le parole "ed ogni uomo vedrà la salvezza di Dio" (Lc. 3,6).
DEI POVERI
Questo spirito si manifesta chiaramente nei racconti dell'infanzia, nei quali i poveri e gli insignificanti sono scelti per i più grandi privilegi: la coppia sterile, Zaccaria ed Elisabetta; Maria e Giuseppe scelti tra oscuri nazaretani; i pastori della campagna; un vecchio e una vecchia vedova al tempio. Luca conserva questa grande stima per la povertà di fatto nelle beatitudini, nello scrivere "beati voi che siete poveri", egli conserva il dialogo diretto in seconda persona e non aggiunge, come fa Matteo, "poveri in spirito" (Lc. 6,20).
Egli inserisce l'intero testo di Isaia che riguarda i poveri ai quali sarà predicato il vangelo (4,18; 7,22). La parabola dell'uomo ricco e di Lazzaro è esclusiva di Luca (16, 19-31). Altri detti sulla povertà inclusa una parabola, si trovano soltanto in Luca (12, 13-21).
Luca oltre che presentarci un Gesù amico dei poveri, dei peccatori, degli ultimi, ci mostra anche un Gesù esigente nella sua sequela e nei suoi insegnamenti.
DELLA ASSOLUTA RINUNCIA
I discepoli devono lasciare "tutto" (Lc. 5,11); in un'affermazione analoga, Mc e Mt limitano la rinuncia alle reti e al padre (Mc. 1, 16-20; Mt. 4, 18-22) per poter seguire Gesù. Di riscontro, un'altra asserzione, propria al solo Luca (9,62), insiste sulla dedizione totale a Gesù. Soltanto Luca aggiunge la parole "moglie" alla lista di ciò che ad alcuni verrà richiesto di abbandonare per amore del regno (14,26). Ancora, dove Matteo scrive "accumulatevi dei tesori nel cielo" (6,20), Luca ha, "vendete quello che possedete e datelo in elemosina" (12,33). Luca estende la sopportazione della croce dal singolo momento escatologico (Mc. 8,34; 16,24) alle continue sofferenze della vita di ogni giorno (Lc. 9,23). La necessità della sofferenza e della rinuncia come mezzi per attuare il compimento glorioso, viene sottolineata dalle ripetute affermazioni che Gesù "deve soffrire" (9,22 ; 13,33; 17,25; 22,37; 24,7.26.44).
DELLA PREGHIERA E DELLO SPIRITO SANTO
Luca ci raffigura Gesù in preghiera prima di qualsiasi tappa importante nel suo ministero messianico: al suo battesimo (3,21); prima della scelta dei Dodici (6,12); prima della professione di fede di Pietro (9,18); alla trasfigurazione (9,28), prima di insegnare il "Padre Nostro" (11,1); nel Getsemani (22,41). Gesù era il maestro della preghiera e insistette con frequenza che anche i suoi discepoli fossero uomini di preghiera (6,28; 10,2; 11, 1-13; 18, 1-8; 21,36).
Luca allude ininterrottamente al ruolo dello Spirito (1,15.35.41.67; 2, 25-27; 3,16.22; 4,1.14.18; 10,21; 11,13; 12,10.12). Dove Matteo (7,11) parla delle cose buone che il Padre dà a coloro che gliele chiedono, Luca (11,13) parla dello Spirito come del dono per eccellenza. Concesso nel passato ai Giudici dell'AT questo Spirito è ora inviato a Giovanni Battista (1,15.80) e ai suoi genitori (1,41.67). Gesù è concepito per opera dello Spirito Santo (1,35) ed egli stesso è ripieno di Spirito Santo (4,1). Ciò che avvenne per Gesù deve continuare ad avvenire per la Chiesa, fino alla parusìa. Lo Spirito di conseguenza occupa lo stesso ruolo di primaria importanza anche in Atti: la Chiesa continua la missione di Gesù, l'era escatologica, inaugurata da Cristo che durerà fino a quando lo Spirito la porterà a compimento in un certo momento del futuro.
DELLA GIOIA MESSIANICA
Vari termini greci che esprimono la gioia o l'esultanza ricorrono con notevole frequenza in Luca. Una lettura sia pure affrettata dei singoli vangeli lascia l'impressione che Matteo abbia un'impostazione seria e quasi maestosa, Marco il candore non impegnato di un diario, ma Luca trabocca di gioia non appena la persona si è resa conto della realtà stupenda che si è attuata. Più di qualsiasi evangelista, Luca riporta l'ammirazione delle folle che seguivano Gesù (5,26; 10,17; 13,17; 18,43). Questo spirito di gioia diffuso tra la gente è l'adempimento della promessa di Gesù che i suoi seguaci saranno "felici" e "fortunati" (1,45; 6,20-22; 7,23; 10,23; 11,27ss.; 12,37ss.; 14,14ss.; 23,29).