ORDINE FRANCESCANO SECOLARE

Fraternità di Castel del Piano – Perugia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PROFEZIA

PAROLA NECESSARIA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Aprile – Maggio 2011

 

1.       PROFEZIA: LE LANTERNE SUL SENTIERO                        29 aprile 2011

 

Domanda a noi stessi, per chiarire:

DOPO IL NOSTRO CAMMINO DI FEDE E DI RIFLESSIONI SULLA FEDE: SE DICIAMO PROFEZIA A COSA PENSIAMO NELL’IMMEDIATO?

………… proviamo a rispondere

 

PROFETA IN SENSO LETTERALE è: COLUI CHE PARLA A NOME DI UN ALTRO.

A nome di chi? Nella Bibbia quando di un’azione è omesso il soggetto, lo stesso è sempre Dio.

 

Domande essenziali:

SE DIO PARLA:

  1. perché parla?
  2. A CHI PARLA?
  3. di cosa parla?
  4. quali mezzi usa?

 

1.

Dio parla perché

-          rivela ogni giorno il suo messaggio di salvezza all’uomo

-          guida l’uomo a camminare su questo piano

-           

 

2.

Dio parla a

-          a qualsiasi uomo

-          di ogni tempo, di ogni luogo, di ogni cultura, religione etc.

-          a qualsiasi “comunità” di uomini – le persone collettive

-           

 

3.

Dio parla di

-          di se stesso

-          dell’uomo

-          della relazione Dio e l’uomo

-           

4.

Dio usa come mezzo

-          la sua voce diretta attraverso esperienze mistiche, preghiera etc.

-          i segni-sacramenti

-          la Parola trasmessa dalla Chiesa

-          la voce di persone scelte da Lui per la missione

-           

 

Riflettiamo allora sulla voce di persone scelte da Lui per la missione.

Dio sceglie degli uomini attraverso i quali:

parlare a …..

parlare di ….

 

Prima base: i profeti sono uomini per parlare a nome di Dio, a tutti, delle cose di Dio.

 

Il messaggio arriva a tutti, ma ad ognuno il suo, personale. Quindi anche chi parla è scelto per alcuni. Dio divide il compito dell’annuncio totale fra tante persone.

Individualmente allora ciascuno è inviato a qualcuno, non tutti a tutti.

 

Ad ogni uomo sulla terra arriva la voce di Dio attraverso i profeti.

Ma ad ogni uomo arriva la voce di Dio per lui.

È come la Pentecoste.

Gli apostoli parlano per tutti, ma ad ognuno arriva il messaggio nella sua lingua…..

 

Seconda base: un profeta è inviato a parlare a nome di Dio, per alcuni. Per le persone che Dio gli affida. Per le persone a cui Dio lo invia.

 

Domanda specifica: PARLARE A NOME DI DIO AD UNA PERSONA COSA SIGNIFICA?

 

Se Dio non parla direttamente, ma si serve degli uomini è perché “ha bisogno” di loro.

Allora la persona, il carattere, la cultura, l’io, … di chi parla è importante. È parte della profezia.

La persona che parla

-          viene scelta da Dio “Prima di formarti ti conoscevo”

-          si mette a disposizione “Eccomi, manda me”

-          si “mette in mezzo tra Dio ed un uomo””

Dio si serve di un uomo per parlare con un altro uomo. Per mandare messaggi. Non per sempre, ma per il periodo necessario al suo disegno.

 

Per far conoscere allora il pensiero di Dio ad un uomo occorre:

-          conoscere Dio – il suo agire – il suo pensiero

-          conoscere il messaggio in particolare

-          conoscere l’uomo a cui si parla: il suo io, cultura, situazione, carattere, ……….

-           

 

La conoscenza di Dio e degli altri è sufficiente al livello giusto per la Missione che abbiamo. Non occorre diventare prima santi o teologi per essere profeti.

 

Dio chiama sempre qualcuno a parlare. Più stiamo dentro questa profezia più la voce di Dio arriva nitida. Altrimenti, …. il piano di Dio comunque si attua, ma sceglie altri itinerari altre vie, altre ……

Si può essere chiamati anche a parlare ad un gruppo, una comunità, una Fraternità, ma anche ad una nazione, …. Allora il messaggio si fa più generico: altri saranno chiamati a specificarlo ad ogni uomo.

 

Fondamentale: Dio per farci udire la sua voce, non usa solo le parole, ma usa gli eventi della nostra vita, la nostra vita stessa. Gli eventi che ci accadono possono portarci a conoscerlo per “tradurre” la sua Parola ad altri.

 

DOMANDA RIPENSATA

SE DICIAMO PROFEZIA A COSA PENSIAMO NELL’IMMEDIATO?

…. proviamo a rispondere!

2.                              PROFEZIA NEL PRIMO TESTAMENTO: LO SPIRITO PRIMA DI CRISTO         … maggio 2011

 

PROTAGONISTA UNICO DELLA PROFEZIA È LO SPIRITO SANTO

 

Lo Spirito santo entrando negli uomini di tutti i tempi forma profeti.

 

La profezia del Primo Testamento indica un periodo ben preciso: quello in cui sono vissuti i cosiddetti profeti scrittori. – Isaia, Geremia, …….

 

Questo periodo è in pratica un periodo che abbraccia: il tradimento di Israele dell’Alleanza, la distruzione del Tempio, l’esilio, fino al ritorno in patria. Dove non c’è più tempio, legge, etc. arriva la profezia.

 

Ma lo Spirito fa parlare da sempre gli uomini.

Con messaggi grandi e universali, ma anche con piccoli segnali di tutti i giorni.

 

Importantissimi sono i profeti non scrittori che vivono durante la monarchia (1040 in poi): Samuele, Natan, Elia, Eliseo ……

 

I loro messaggi sono chiari: se seguite Dio e la sua legge vivrete, altrimenti morirete…..

 

Quando si analizzano questi personaggi ed il loro messaggio va tenuto conto del periodo e della diversa concezione che il popolo e loro stessi avevano di temi come: la vita, la morte, l’aldilà, l’amore, la pace ……….

 

Il Primo Testamento dimostra da subito che i profeti non sono “marziani” precipitati sulla terra, ma persone profondamente inserite nella loro realtà.

A servizio di Dio

A servizio dell’uomo

 

Vivono sulla propria pelle tutti i messaggi che Dio vuol trasmettere.

Quasi mai il profeta è “allineato”, ma deve sempre proclamare il contrario di quello che è e di quello che sembra.

 

Se il popolo è sano e pasciuto deve proclamare: spada, fame e peste.

Se il popolo è sconfitto e disperato deve proclamare: speranza, ricostruzione, ….

 

Quasi sempre il potere viene esercitato contro il volere di Dio, e allora quasi sempre il profeta è contro il potere.

Questo gli comporta:

-          prigione, torture ….. dall’esterno

-          tormenti, dubbi, difficoltà esistenziali …. dall’interno

 

INTERROGATIVI PER LA STRADA

MI SENTO CHIAMATO A PARLARE PER QUALCUNO?

MI CREA TURBAMENTO, DIFFICOLTÁ TRISTEZZA?

GLI EVENTI DELLA MIA VITA, MI AIUTANO NEL PARLARE?

COME LA METTIAMO?

3.                          PROFEZIA NEL SECONDO TESTAMENTO: LO SPIRITO DI CRISTO              …. maggio 2011

 

Dalla Pasqua in poi si deve parlare dello “Spirito di Cristo”

Chi non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene.

 

Tutta la vita di Cristo è profezia.

Cristo è IL profeta.

 

Abbiamo visto che la profezia è  Dio che attraverso un uomo parla ad un altro uomo.

Ma Cristo è

-          vero Dio “Io e il Padre siamo una cosa sola”

-          vero uomo “Il Figlio dell’uomo”

-          il Verbo del Padre

 

Cristo allora non è un profeta, Cristo è la profezia.

 

La vita, le opere, le parole di Cristo sono un annuncio di Dio all’uomo.

Non c’è opera, evento o Parola ci Cristo che non sia profezia.

 

Fino alla Pasqua, profezia di tutte le profezie.

Dopo la Pasqua infatti gli Apostoli ricevono lo Spirito per parlare.

Tutta la storia della profezia tende alla Pasqua.

Tutto il tempo futuro della profezia nasce dalla Pasqua e vive della Pasqua.

 

Cristo

-          conosce l’uomo, conosce la situazione, ………..

-          conosce Dio, il suo disegno, il suo piano di salvezza …..

 

La profezia di Cristo rimane per sempre appunto perché conosce tutto il Padre e tutto l’uomo: ogni uomo, di ieri, di oggi, di domani, di sempre……..

 

La “nostra” profezia sarà valida se e per quanto riuscirà ad essere la profezia di Cristo.

 

DOMANDE DI CHIAREZZA

POSSIEDO LO SPIRITO DI CRISTO?

 

Poiché la domanda è ardua e secca la possiamo suddividere

 

COSA VEDO NELLA MIA VITA CON GLI OCCHI DI CRISTO?

COSA NON VEDO NELLA MIA VITA CON GLI OCCHI DI CRISTO?

 

Non occorre, e non sarebbe possibile, “possedere” tutto lo Spirito di Cristo. Possediamo e dobbiamo chiedere lo Spirito “necessario” per la nostra vita, per la nostra missione. Quello ci verrà dato.

 

CERTEZZA

A tutti Cristo affida una missione. Ogni giorno.

ABBIAMO MAI CHIESTO A CRISTO LO SPIRITO GIUSTO PER LA MISSIONE?

4.                                         PROFEZIA DI CRISTO: PROFEZIA DELLA CHIESA                      …. maggio 2011

   

La profezia della Chiesa è solo se è profezia di Cristo.

 

Parliamo della Chiesa – sposa di Cristo. Poi la sua incarnazione da parte della Chiesa sulla terra non sempre è quella di una sposa fedele. “Casta meretrix”.

 

Dalla Pentecoste dell’anno 33 (a parte i calcoli precisi o meno!) viviamo il tempo della Chiesa, di Cristo presente attraverso la Chiesa e, soprattutto, attraverso lo Spirito Santo.

 

La Chiesa, e noi con lei, ha i piedi in terra e gli occhi rivolti al cielo.

 

Vive sulla sua pelle le croci di questo mondo.

Vive le esperienze a cui Cristo la chiama.

Attraverso la propria vita è chiamata a portare una parola.

Poiché la Chiesa deve stare “nel mondo”, dalla Pentecoste del 33 fino alla fine dei secoli

allora non può portare una Parola troppo provvisoria o troppa “piccina”

occorre che porti una Parola per l’uomo di ogni tempo

 

Attraverso la Chiesa – fatta di uomini - Dio parla agli uomini.

Questa è la profezia della Chiesa.

 

Ma cosa vuol dire per la Chiesa (a prescindere dalla sua realizzazione o meno)

-          conoscere Dio – il suo agire – il suo pensiero?

-          conoscere il messaggio in particolare?

-          conoscere l’uomo a cui si parla: il suo io, cultura, situazione, carattere, ……….?

 

Queste sono le domande che deve porsi il profeta, sia esso una persona o un’istituzione.

Non sono cose semplici: conoscere Dio è impresa che costa una vita; conoscere l’uomo anche.

Specie in periodi come questi ove la complessità sembra occupare qualsiasi struttura umana.

 

Poiché come francescani abbiamo per sempre il compito di “riparare la Chiesa”, allora domandiamo a noi stessi:

-          cosa occorre alla Chiesa per conoscere Dio?

-          cosa occorre alla Chiesa per conoscere l’uomo?

 

Precisazione importante

Parlare a nome di Dio all’uomo vuol dire

-          stare a fianco dell’uomo di oggi

-          ma anche aver nel cuore l’uomo di domani

-          stare a fianco dell’uomo vicino a noi

-          ma avere nel cuore l’uomo di ogni latitudine.

L’opera della Chiesa è quella di portare il messaggio Cristo finché Dio sia tutto in tutti.

 

SPUNTI PER ME

Immagino un Dio piccolo o grande?

Credo ad un Dio che vince o ad un Dio che perde?

Mi sento partecipe della Chiesa?

5.                                      PROFEZIA DI CRISTO: PROFEZIA DI FRANCESCO              …. maggio 2011

 

“Sono l’araldo del gran Re!”

Con queste parole Francesco si autodefinisce in una situazione di pericolo, di fronte ai briganti.

 

Chiedendo col PC i sinonimi vengon fuori: messaggero – ambasciatore - inviato – portavoce – messo – banditore – promotore - sostenitore

 

Francesco si sentirà dentro la vocazione di portare la voce di Cristo e quindi di Dio.

 

Cercherà allora di entrare il più possibile ad un uomo dentro Cristo.

Dio è Amore, allora solo chi entra nell’Amore può parlare con l’Amore agli altri.

 

Chi incontrava Francesco incontrava Cristo.

Senza che per questo Francesco fosse annullato.

Era appunto il Vangelo secondo Francesco.

 

La sua infanzia, il periodo pre-conversione sembrano inutili se non dannosi, ma in quelli Cristo prepara il profeta Francesco.

 

Francesco – santo quanto vogliamo ma è pur sempre un uomo – diventa il mezzo di cui Cristo si serve per parlare agli uomini.

Avrà un messaggio talmente profondo e grande tanto che Dio se ne serve ancora oggi per parlare a noi.

 

Qualsiasi uomo è chiamato a parlare agli altri per conto di Dio. Molti non ci riescono o non lo fanno. Molti, i santi ad esempio, lo fanno a pieno, ma spesso a loro è affidato un messaggio destinato ad un certo tempo. Poi è come se si spegne. La santità della persona rimane, ma quella è altra cosa.

 

Niente di questa terra è per sempre.

Ma nella provvisorietà fisiologica, Francesco ricopre un ruolo stabile di profeta.

Tanto che il suo messaggio è entrato in altre persone – milioni – fino a diventare il carisma del movimento francescano.

Il messaggio da Dio attraverso Francesco è talmente grande che entrando nelle persone si è dovuto suddividere in orizzontale, così son nati: frati, clarisse, istituti religiosi, ofs, laici ispirati, etc.

 

Francesco portare un Dio:

inafferrabile, ma vicino all’uomo - onnipotente, ma povero - giusto, ma misericordioso - vincitore, ma crocifisso ………………………………………… infiniti punti senza lasciare fuori niente.

Vedi le Lodi di Dio altissimo. Dio gli mostra interamente come Lui è.

Vedi il Cantico delle Creature. Dio gli mostra la creazione intera a cui rivolgersi.

 

FRANCESCO PER ME

Come Francesco a parlato a me in nome di Dio?

Quale Dio mi ha presentato?

Quale messaggio Suo mi ha portato?

Quale io conosceva?

…………………………………………………..

6.                                        PROFEZIA DI CRISTO: UNA VOCAZIONE PER ME                  …. maggio 2011

 

Dopo tutto quanto abbiamo detto sulla Profezia nasce la domanda per noi:

 

QUALE MESSAGGIO DIO CI AFFIDA DA PORTARE IN SUO NOME?

 

“quale” contiene tutte le altre indicazioni: come – dove – quando e soprattutto: a chi.

 

Punti fermi

Per far conoscere allora il pensiero di Dio ad un uomo occorre ancora:

-          conoscere Dio – il suo agire – il suo pensiero

-          conoscere il messaggio in particolare

-          conoscere l’uomo a cui si parla: il suo io, cultura, situazione, carattere, ……….

 

Tutto questo devo applicarlo alla mia situazione.

Bisogna conoscere il Dio “per me” – il messaggio dato “per me” – l’uomo affidato “a me”

Non ne abbiamo ancora parlato, ma bisogna dire che la conoscenza dell’uomo passa attraverso la conoscenza profonda di me stesso.

 

Devo mettermi nella fase di interazione – ascolto e parola – più aperta possibile.

 

Stare

-          pienamente in Dio

-          pienamente con l’uomo

 

Non è facile stare in mezzo ai due poli di attrazione, entrambi fortissimi: cielo e terra.

Allora avrò sempre la tentazione di

-          fare mille opere e trascurare la mia interiorità ed il mio rapporto con Dio

-          moltiplicare preghiere e liturgie e vivere fuori dalla realtà

 

Siamo  attratti dalla terra in maniera fortissima e dal cielo in maniera altrettanto forte.

La difficoltà e la bellezza stanno in questo stare!

 

Domande per il cammino

Di quale parola ha bisogno oggi il mondo in generale? E quello in particolare che mi circonda?

Cosa mi “chiede” la gente che mi sta intorno?

 

Son domande che prevedono una conoscenza profonda di questo complesso mondo.

Spesso le croci che portiamo possono avere il senso di darci “chiavi di lettura”.

È durissimo, ma è così. Tutta la mia vita è orientata verso la profezia. Invece pensavo che il mio essere francescano fosse un accessorio.

 

PER CAPIRE IL DA FARSI

Qual è il mio essere francescano nel mondo di oggi?

Cosa devo annunciare?

Che profezia serve a questo mondo, da me? Che profezia serve alle persone a me vicine, da me?

 

Che Dio ci doni il suo Spirito tutti i giorni. Amen

7.                                    PENTECOSTE: LO SPIRITO DELLA PROFEZIA                  …. maggio 2011

 

Introduzione - O Dio vieni a salvarmi. Gloria al Padre

 

Dagli Atti degli Apostoli

Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi. Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo. Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua. Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore dicevano: «Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? E com’è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, stranieri di Roma, Ebrei e prosèliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio». Tutti erano stupiti e perplessi, chiedendosi l’un l’altro: «Che significa questo?». Altri invece li deridevano e dicevano: «Si sono ubriacati di mosto».    (At 2, 1-13)

 

Silenzio prolungato - Brevi meditazioni sullo Spirito di Profezia

 

Preghiera per la propria missione

Perché soffi sempre il vento nel luogo dove siamo riuniti. Ripetiamo: “Signore manda su di noi il tuo Spirito.”

Ciascuno può fare preghiere spontanee per la propria missione.

Padre Nostro

 

Preghiera per quelli che credono alla nostra missione.

Per tutti coloro che ascoltandoci dicono: “parlano nella nostra lingua natia”. Ripetiamo: “Grazie Signore le persone che ci hai affidato.”

Ciascuno può fare preghiere spontanee per coloro che credono alla propria missione.

Padre Nostro

 

Preghiera per quelli che non credono alla nostra missione.

Per tutti coloro che ascoltandoci dicono: “che significa questo?”e per tutti coloro che ascoltandoci dicono: “Si sono ubriacati di mosto”. Ripetiamo: “Aiutaci Signore a farci comprendere.”

Ciascuno può fare preghiere spontanee per coloro che credono non alla propria missione.

 

Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, verrà l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma io vi ho detto queste cose perché, quando giungerà la loro ora, ricordiate che ve ne ho parlato. Non ve le ho dette dal principio, perché ero con voi. Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: Dove vai? Anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. Quanto al peccato, perché non credono in me; quanto alla giustizia, perché vado dal Padre e non mi vedrete più; quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato. Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l’annunzierà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l’annunzierà. (Gv 16, 1-15)

 

Il Signore ci doni il Suo Spirito. Amen