PERCORSI DI POVERTÁ FRATERNA                      18 giugno 2010

 

Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?». Egli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Ed egli chiese: «Quali?». Gesù rispose « Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, và, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi». Udito questo, il giovane se ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze.       (Mt 19, 16-21)

 

 

Alla fine del nostro cammino di riflessione sulla povertà evangelica vissuta sulle orme di Francesco e Chiara d’Assisi possiamo avere una risposta precisa solo interrogando il Maestro, con la domanda delle domande: che devo fare?

 

La risposta di Gesù sembra essere chiara: le cose che tutti i giorni ci sforziamo di fare (neanche il giovane avrà rispettato alla lettera i comandamenti) sono sante e utili per entrare nella vita.

 

Ma per essere perfetti, cioè incontrare Dio occorrono scelte radicali.

 

Base di partenza: solo Dio è buono, è, come dice Francesco: il bene, tutto il bene, il sommo bene.

Per accostarsi al bene occorre accostarsi a Dio. A volte anche in modi misteriosi.

 

Scelta di vita: vendi tutto quello che possiedi….. dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo…..

dopo … vieni e seguimi…..

la traduzione letterale recita:

Se vuoi perfetto essere, va’, vendi di te i beni e da(lli) ai poveri, e avrai (un) tesoro in (i) cieli, e vieni, segui me.

 

Di te i beni – meditiamo profondamente su questo.

 

Da cosa mi devo liberare?

Quali scelte concrete di povertà devo fare come singolo?

Quali scelte concrete di povertà dobbiamo fare come Fraternità?

 

Solo un minuto di silenzio e poi ciascuno può indicare percorsi.

 

Spazio per annotazioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Preghiera-riflessione conclusiva

«Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare. Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero». Amen                                     (Mt 11, 25-30)