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… E usai con essi misericordia …  

Cammino per il rinnovo della Professione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Febbraio - Marzo 2016

 

INTRODUZIONE COMUNE

 

O Dio vieni a salvarmi. Gloria al Padre.

 

Inno allo Spirito Santo

Vieni o Spirito Creatore, visita le nostre menti, riempi della tua grazia i cuori che hai creato. O dolce Consolatore, dono del Padre altissimo, acqua viva, fuoco, amore, santo crisma dell'anima. Dito della mano di Dio, promesso dal Salvatore, irradia i tuoi sette doni, suscita in noi la parola.  Sii luce all'intelletto, fiamma ardente nel cuore; sana le nostre ferite col balsamo del tuo amore.  Difendici dal nemico, reca in dono la pace, la tua guida invincibile ci preservi dal male.  Luce d'eterna sapienza, svelaci il grande mistero di Dio Padre e del Figlio uniti in un solo Amore. 

Amen.

 

Preghiera di Francesco davanti al Crocifisso

O alto e glorioso Dio, illumina le tenebre del cuore mio. Dammi una fede retta, speranza certa, carità perfetta e umiltà profonda, senno e discernimento per compiere la tua vera e santa volontà. Amen.

 

 

Viviamo gli incontri di preparazione al rinnovo della Professione gustando la misericordia di Dio.

Guidati da un solo pensiero: Dio ci ama.

 

Nota: le tracce per gli incontri sono volutamente impostati con una certa brevità. Per dare ampio spazio a riflessioni e condivisioni, visto il “peso” dei temi.

 

 

 

 

PRIMO PASSO

PLEROMA E TZIMTZUM

Trinità e creazione

 

In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. (Gen 1,1)

 

Tutto inizia da qua. Dio crea con la Parola. Parla e le cose sono.

Ma prima?

Dio era una pienezza.

Una pienezza d’amore. La Trinità.

Dio è tutto. È completo. Non manca di nulla.

 

Fermiamoci a riflettere su questa pienezza d’amore.

 

A questo punto Dio si sposta per far posto all’uomo.

Tzimtzum – letteralmente significa “ritrazione”, “contrazione”. Dottrina ebraica secondo la quale Dio si ritrae per far posto alla creazione e all’uomo.

 

Dio si limita? Si riduce?

Di certo è infinitamente libero ed infinitamente misericordioso.

 

"[...] L'amore appassionato di Dio per il suo popolo — per l'uomo — è nello stesso tempo un amore che perdona. Esso è talmente grande da rivolgere Dio contro se stesso, il suo amore contro la sua giustizia. Il cristiano vede, in questo, già profilarsi velatamente il mistero della Croce: Dio ama tanto l'uomo che, facendosi uomo Egli stesso, lo segue fin nella morte e in questo modo riconcilia giustizia e amore. [...]" (Lett. Enc. “Deus caritas est” di Papa Benedetto XVI)

 

Ciò ci porta ad un Dio infinitamente vicino ed infinitamente lontano.

Che è dentro la creazione, ma non è la creazione.

…………………………..

 

Dio si presenta:

Il Signore passò davanti a lui [Mosè], proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di amore e di fedeltà, che conserva il suo amore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione   (Es 34, 6-7)

 

Meditiamo nel nostro cuore l’amore di un Dio che si “sposta” per farci posto.

 

 

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SECONDO PASSO

I DUE MACIGNI

Osea e Giobbe

 

Anche quando abbiamo il cuore libero, pieno di Dio, ci sono sempre due macigni pronti a fermare il nostro cammino.

 

Il peccato

Il dolore innocente

 

La domanda umana è una sola: perché?

 

IL PECCATO

Dopo la grande armonia della creazione, il cosmos che si afferma sul caos, l’uomo rompe l’equilibrio.

Dove sei?

C’è lo smarrimento dell’uomo. L’allontanamento da Dio, la paura di Dio. “Ero nudo e mi sono nascosto…..”

 

La rottura del fidanzamento

La donna concepì di nuovo e partorì una figlia e il Signore disse a Osea: «Chiamala Non-amata,
perché non amerò più la casa d'Israele, non li perdonerò più.   (Os 1,6)

E il Signore disse a Osea: «Chiamalo Non-popolo-mio, perché voi non siete popolo mio e io per voi non sono.  (Os 1,9)

 

Ma Dio è misericordia. La misericordia non può che essere tale. Non può rinnegare se stessa.

 

Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione. (Os 11,8)

Letteralmente: Il mio cuore si rivolta contro di me.

 

Non darò sfogo all'ardore della mia ira, non tornerò a distruggere Èfraim, perché sono Dio e non uomo; sono il Santo in mezzo a te e non verrò da te nella mia ira.   (Os 11,9)

 

Oracolo del Signore. Perciò, ecco, io la sedurrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore. Le  renderò le sue vigne e trasformerò la valle di Acor in porta di speranza. Là mi risponderà come nei giorni della sua giovinezza, come quando uscì dal paese d'Egitto. E avverrà, in quel giorno - oracolo del Signore - mi chiamerai: «Marito mio», e non mi chiamerai più: «Baal, mio padrone». Le  toglierò dalla bocca i nomi dei Baal e non saranno più chiamati per nome. In quel tempo farò per  loro un'alleanza con gli animali selvatici e gli uccelli del cielo e i rettili del suolo; arco e spada e guerra eliminerò dal paese, e li farò riposare tranquilli. Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nell'amore e nella benevolenza, ti farò mia sposa nella fedeltà
e tu conoscerai il Signore.   (Os 2, 16-22)

 

Dio non ama semplicemente, Dio è l’Amore.

Questo basta.

Meditiamo e condividiamo.

 

IL DOLORE INNOCENTE
Si Deus est unde malum? ….

 

È la domanda delle domande. Chiama addirittura Dio a giustificarsi di qualcosa. (Teodicea)

La questione si è fatta pesante dopo la shoa.

 

Essendo la domanda troppo difficile anche per l’uomo biblico, la risposta tarda ad arrivare anche dalla Bibbia. È una domanda umana che non trova risposte umane.

 

Quanto c’è di noi in queste frasi di Giobbe

(Libro con parti scritte nel X-IX sec e redatto nel V sec. a.C.).

 

Allora Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno. Prese a dire: «Perisca il giorno in cui nacqui e la notte in cui si disse: «È stato concepito un maschio!».   (Gb 3, 1-3)

 

Io sono stanco della mia vita! Darò libero sfogo al mio lamento, parlerò nell'amarezza del mio cuore. Dirò a Dio: «Non condannarmi! Fammi sapere di che cosa mi accusi. È forse bene per te opprimermi, disprezzare l'opera delle tue mani e favorire i progetti dei malvagi? (Gb 10, 1-3)

 

Se ho peccato, che cosa ho fatto a te, o custode dell'uomo? Perché mi hai preso a bersaglio
e sono diventato un peso per me?      (Gb 7, 20)

 

Quanti arrivano a darci la “pacca sulla spalla” nel momento del dolore.

A cercare facili soluzioni

Ma può trovare soluzioni facili l’uomo in queste secche?

I discorsi degli amici, dei parenti, dei genitori appaiono come acquarelli destinati a sparire … come palloncini coloratissimi pronti, però, a volare via….

 

Dio non è quello che noi pensiamo.

 

Dopo che il Signore ebbe rivolto queste parole a Giobbe, disse a Elifaz di Teman: «La mia ira si è accesa contro di te e contro i tuoi due amici, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo Giobbe.  (Gb 42, 7)

Gb 38 – 41 Discorsi di Dio contro gli amici

 

È più lecita, davanti a Dio, la protesta, che le frasi fatte. I bigliettini che non sai cosa fartene.

 

Ma la migliore parola umana è, e rimane, il silenzio.

 

Il Signore prese a dire a Giobbe: «Il censore vuole ancora contendere con l'Onnipotente? L'accusatore di Dio risponda!». Giobbe prese a dire al Signore: «Ecco, non conto niente: che cosa ti posso rispondere? Mi metto la mano sulla bocca. Ho parlato una volta, ma non replicherò, due volte ho parlato, ma non continuerò». (Gb 40,1-5)

Giobbe prese a dire al Signore: «Comprendo che tu puoi tutto e che nessun progetto per te è  impossibile. Chi è colui che, da ignorante, può oscurare il tuo piano? Davvero ho esposto cose che non capisco, cose troppo meravigliose per me, che non comprendo. Ascoltami e io parlerò, io t'interrogherò e tu mi istruirai! Io ti conoscevo solo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti hanno veduto. Perciò mi ricredo e mi pento sopra polvere e cenere». (Gb 42, 1-6)

 

Il silenzio mi permette di ascoltare il sussurro di Dio al mio cuore. E la speranza si riaccende. Arriva la risposta. Quella definitiva.

Dio è misericordia.

 

Oh, se le mie parole si scrivessero, se si fissassero in un libro, fossero impresse con stilo di ferro e  con piombo, per sempre s'incidessero sulla roccia! Io so che il mio redentore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere! Dopo che questa mia pelle sarà strappata via, senza la mia carne, vedrò Dio. Io lo vedrò, io stesso, i miei occhi lo contempleranno e non un altro. Languisco dentro di me.

(Gb 19, 23-27)

 

La risposta di Dio, a volte, si traduce umanamente in un’altra domanda. Densa e tosta. Ma vera.

… Et si non est, unde bonum?

Misericordia e verità si incontrano in me?

 

T

 

TERZO PASSO

LA SORGENTE

Il cuore di Gesù

 

Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». (Gv 13, 25)

 

Ho solo una via per riconoscere nella mia vita la misericordia di Dio: vivere un intimo rapporto con Gesù.

 

Domanda sulla mia vita: qual è il mio rapporto con Gesù?

 

Possiamo meditare.

…………………………………..

 

Posso entrare in intimità con Gesù solo vivendo questi tre aspetti (concatenati ed inestricabili fra loro):

 

Fede

Devo proclamare dentro di me con voce sempre più forte, chiara e senza esitazioni (salvo l’umano spazio del dubbio che mi accompagnerà fino alla morte) che:

Gesù è il Signore.

La mia salvezza viene dalla Sua Pasqua.

 

Preghiera

Rapporto intimo

Come un uomo parla con un suo amico

Ascolto – silenzio

Parola – ad-orare

 

Sequela

Mediteremo sulla sequela nel prossimo incontro

 

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QUARTO PASSO

LA RIPARTENZA

Misericordia e conversione

Conversione

Prendiamo il significato letterale del termine: cambiare mente

La confessione è il sacramento del per-dono.

Dio ci dà, ogni volta, la possibilità di ripartire attraverso il ministero della Chiesa.

 

Contrizione

Confessione

Soddisfazione

 

Riconosciamo le opere di Dio in noi

Ci viene rimesso l’anello al dito – recuperiamo la nostra dignità di uomini e di figli di Dio

Vengono attinte risorse dal tesoro dei meriti di Cristo.

Rinnovi come aquila la tua giovinezza (Sal 102)

L’occasione per ripartire:

con il proposito di non peccare

con la concupiscenza

 

Per me: MI SENTO NUOVO O SONO BLOCCATO?

 

SE VIVO LA MISERICORDIA DI DIO IN ME SARÓ MISERICORDIOSO

 

Sequela

Santità di vita – non più io che vivo, ma Cristo vive in me (Gal 2, 20)

Carità Amatevi gli uni gli altri (Gv 13, 34)

 

Unico modello del mio essere uomo è Cristo, vero uomo

 

Meditiamo


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QUINTO PASSO

Preghiera

NESSUNO MI MOSTRAVA

Usai con essi misericordia

 

Introduzione - O Dio vieni a salvarmi - Gloria al Padre

 

O alto e glorioso Dio, illumina le tenebre del cuore mio.

Dammi una fede retta, speranza certa, carità perfetta e umiltà profonda.

Dammi, Signore, senno e discernimento per compiere la tua vera  e santa volontà. Amen.

 

 

Nessuno mi mostrava cosa dovessi fare …..

 

Medito in silenzio sulle mie situazioni, sulle mie incertezze……

Condivido

Padre nostro

 

…. il Signore mi rivelò …..

 

Ascolto la voce di Dio dentro la mia storia, le mie situazioni.

La sua Parola è luce per il mio cammino.

Condivido

Padre nostro

 

 

…. mi condusse tra i lebbrosi ….

 

Il Signore mi guida verso gli ultimi. Chi sono i “miei ultimi”?

Dio li mette sulla mia strada.

Medito

Condivido

Padre nostro

 

 

….. e usai con essi misericordia.

 

E mette me sulla loro strada. Dio manifesta il suo volto attraverso la mia faccia.

Medito

Condivido

Padre nostro

 

Rapisca, ti prego, o Signore, l'ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo, perché io muoia per amore dell'amor tuo, come tu ti sei degnato morire per amore dell'amor mio. Amen

 

Salve Regina.

 

Il Signore ci benedica e ci custodisca, mostri a noi il suo volto e abbia misericordia di noi.
Rivolga verso di noi il suo sguardo e ci dia pace. Il Signore ci benedica.