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ORDINE FRANCESCANO SECOLARE

Fraternità di Castel del Piano

Pax et Bonum

 

 

 

 

 

 

 

 

Illumina il cuore mio

Cammino per il rinnovo della Professione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore

Sal 89

 

Marzo – aprile 2014

 

 

PRIMA TAPPA

 

O Dio vieni a salvarmi. Gloria al Padre.

 

Inno allo Spirito Santo

Vieni o Spirito Creatore, visita le nostre menti, riempi della tua grazia i cuori che hai creato. 

O dolce Consolatore, dono del Padre altissimo, acqua viva, fuoco, amore, santo crisma dell'anima. 

Dito della mano di Dio, promesso dal Salvatore, irradia i tuoi sette doni, suscita in noi la parola. 

Sii luce all'intelletto, fiamma ardente nel cuore; sana le nostre ferite col balsamo del tuo amore. 

Difendici dal nemico, reca in dono la pace, la tua guida invincibile ci preservi dal male. 

Luce d'eterna sapienza, svelaci il grande mistero di Dio Padre e del Figlio uniti in un solo Amore. 

Amen.

 

O alto e glorioso Dio, illumina le tenebre del cuore mio.

Dammi fede retta, speranza certa, carità perfetta, umiltà profonda,

senno e conoscimento che io serva i tuoi santi comandamenti. Amen.

 

Cammineremo verso la Professione pregando Dio che illumini il nostro cuore.

 

Dal Vangelo secondo Matteo

[Gesù] riunita la folla disse: «Ascoltate e intendete! Non quello che entra nella bocca rende impuro l’uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l’uomo!». Allora i discepoli gli si accostarono per dirgli: «Sai che i farisei si sono scandalizzati nel sentire queste parole?». Ed egli rispose: «Ogni pianta che non è stata piantata dal mio Padre celeste sarà sradicata. Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!». Pietro allora gli disse: «Spiegaci questa parabola». Ed egli rispose: «Anche voi siete  ancora senza intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e va a finire nella fogna? Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende immondo l’uomo. Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie. Queste sono le cose che rendono immondo l’uomo, ma il mangiare senza lavarsi le mani non rende immondo l’uomo».

(Mt 15, 10-20)

Tutto viene dal nostro cuore: ma noi conosciamo il nostro cuore?

 

Silenzio e meditazione.

 

Riflessione e preghiere spontanee per illuminare il nostro cuore.

 

Ad ogni meditazione si ripete:

O Dio illumina il cuore mio.

 

Padre Nostro

 

Liberi pensieri.

 

Padre Nostro.

 

Rapisca, ti prego, o Signore, l’ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo, perché io muoia per amore dell’amor tuo, come tu ti sei degnato morire per amore dell’amore mio. Amen

Il Signore ci benedica e ci protegga, mostri a noi il suo volto e ci doni la sua pace. Amen

SECONDA TAPPA

MI ACCORGO DI ME

 

La mia vita comincia a costruirsi fin dal grembo materno.

Poi nasco:

 

Fin dall’inizio mi relaziono con gli altri. Dico subito la mia.

Capisco bene da subito l’esistenza degli altri.

È la scoperta del TU.

 

Poi un giorno la novità: il mistero “fascinoso e tremendo”. Mi accorgo di me.

La scoperta dell’IO.

Cominciano le crisi, le domande.

Chi sono? Dove vado?

Ma prima di capire chi sono mi domando: cosa pensano gli altri di me???

È il terribile lavoro per costruire la propria identità.

In base all’accettazione degli altri mi modello.

VOGLIO E DEVO ESSERE ACCETTATO DAL GRUPPO.

 

E fra gli altri comincio a metterci, dopo gli insegnamenti ricevuti e qualche riflessione, Dio.

Chi è? Come è? Cosa vuole da me?

 

Con tutto questo bagaglio cresco. Ogni giorno.

Non tutto è sbagliato di quel che mi sono caricato, ma nemmeno tutto è giusto.

 

DOMANDISSIMA

QUALI COSE MI COMPONGONO?

Di molte neanche mi rendo conto che ci siano.

Devo guardarmi bene!!!!

Pausa che può durare una vita ………

 

Le cose le ho caricate:

 

Non serve catalogare le cose nel “cassetto” del bene ed in quello del male. Non ci spetta, non lo sappiamo, non serve.

Serve vedere bene quali cose ci compongono.

HO MAI APERTO VERAMENTE IL MIO CUORE?

Preghiera. O Dio, aiutami a conoscere me stesso. Amen.

TERZA TAPPA

DECOSTRUIRE

CHI PERDE LA SUA VITA ….

 

Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana.    (Is 1, 18)

 

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.

 

Prendiamo in mano la nostra vita.

 

Niente è da buttare. Tutto è da cambiare.

Ogni giorno è un giorno nuovo.

 

Conversione. Letteralmente significa cambiare mente.

 

Dopo aver costruito …… occorre cambiare. Decostruire.

 

Prendo le cose della mia vita in mano.

 

COSA VEDO?

 

Mi sembra il giorno in cui ho deciso di rimettere in ordine la soffitta.

Quante cose ammassate! Possono sempre servire. Vedremo, ma intanto …. E così via.

Poi decido. Tante cose sono da riciclare (non si usa più buttare via!!!). Tante da lucidare. Tante da incorniciare. Tante da regalare. Tante da appoggiare provvisoriamente altrove e poi rimetterle al loro posto. Tante da ………………

 

Come dicevamo: niente è da buttare, tutto è da cambiare.

 

Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna.     (Gv 12,25)

 

Tanti problemi nella mia vita, se guardo bene, sono nati da cattive costruzioni dentro di me.

 

Non sono gli errori dentro di me il problema, ma è il mio rifiuto di cambiare.

“Son fatto così”. È la bestemmia più grande. La resa.

 

Certo la decostruzione crea polvere, detriti, rumore. E sembra un lavoro inutile. Crea dolore, ansia, difficoltà a vivere. Questo è essere disposti a perdere la propria vita.

 

Anche perché: se non cambio io, sarà la vita a cambiarmi. E son dolori grossi.

 

PROVIAMO

DOMANI DECIDO DI INIZIARE LA DECOSTRUZIONE: DA DOVE INIZIO?

QUANTE VOLTE È STATA LA VITA STESSA A COSTRINGERMI A CAMBIARE?

MI GUARDO DENTRO.

 

Preghiera. O Dio, nella foresta della mia vita: potami gli alberi da potare, segnami col rosso quelli da tagliare, indicami quelli storti da raddrizzare. Amen

QUARTA TAPPA

MI RISPECCHIO IN CRISTO

 

Abbiamo parlato di costruire. Di decostruire.

 

Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo. C’è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,             un tempo per demolire e un tempo per costruire.Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per gemere e un tempo per ballare. Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci. Un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per serbare e un tempo per buttar via. Un tempo per stracciare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare. Un tempo per amare e un tempo per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace. (Qo 3, 1-9)

 

Tutta la vita sarà passata a demolire e costruire. A convertirsi.

Ovviamente alla fine deve venire fuori una costruzione.

Per costruire occorre un progetto. Un modello.

 

IL MODELLO PER COSTRUIRE UN UOMO è cristo.

 

DALLA COSTITUZIONE PASTORALE SULLA CHIESA NEL MONDO CONTEMPORANEO DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II.  GAUDIUM ET SPES

22. Cristo, l'uomo nuovo.

In realtà solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo. Adamo, infatti, il primo uomo, era figura di quello futuro (Rm5,14) e cioè di Cristo Signore. Cristo, che è il nuovo Adamo, proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore svela anche pienamente l'uomo a se stesso e gli manifesta la sua altissima vocazione. Nessuna meraviglia, quindi, che tutte le verità su esposte in lui trovino la loro sorgente e tocchino il loro vertice. Egli è « l'immagine dell'invisibile Iddio » (Col1,15) è l'uomo perfetto che ha restituito ai figli di Adamo la somiglianza con Dio, resa deforme già subito agli inizi a causa del peccato. Poiché in lui la natura umana è stata assunta, senza per questo venire annientata per ciò stesso essa è stata anche in noi innalzata a una dignità sublime. Con l'incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo.

Ha lavorato con mani d'uomo, ha pensato con intelligenza d'uomo, ha agito con volontà d'uomo ha amato con cuore d'uomo. Nascendo da Maria vergine, egli si è fatto veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché il peccato. Agnello innocente, col suo sangue sparso liberamente ci ha meritato la vita; in lui Dio ci ha riconciliati con se stesso e tra noi e ci ha strappati dalla schiavitù del diavolo e del peccato; così che ognuno di noi può dire con l'Apostolo: il Figlio di Dio « mi ha amato e ha sacrificato se stesso per me» (Gal 2,20). Soffrendo per noi non ci ha dato semplicemente l'esempio perché seguiamo le sue orme ma ci ha anche aperta la strada: se la seguiamo, la vita e la morte vengono santificate e acquistano nuovo significato.

[segue nella prossima tappa]

 

Prima della Pasqua Pilato emette una sentenza che anticipa la profezia: ECCO L’UOMO.

Quello è l’uomo. Tutto l’uomo. Tutti gli uomini.

 

Gesù è vero Dio. Ma anche vero uomo.

Solo la sua immagine può farci ritrovare noi stessi. Trasformarci etc….

È sia una questione teologica. Che antropologica. Maturiamo su questo.

 

MEDITIAMO SUL NOSTRO SPECCHIARCI IN CRISTO

CERCHIAMO IN CRISTO LE COSE MIGLIORI PER NOI

IN QUALE CRISTO MI SPECCHIO?

 

Preghiera. O Dio, poni ogni giorno Tuo Figlio davanti a noi e donaci occhi per guardarlo. Amen

QUINTA TAPPA

L’UOMO NUOVO

 

Passiamo una vita a costruire, decostruire ….. il nostro modello è Cristo.

Quando guardiamo a Cristo siamo uomini nuovi.

Cosa significa per me essere uomo nuovo?

 

Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. (Gal 2,20)

 

Mortificate dunque quella parte di voi che appartiene alla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e quella avarizia insaziabile che è idolatria, cose tutte che attirano l’ira di Dio su coloro che disobbediscono. Anche voi un tempo eravate così, quando la vostra vita era immersa in questi vizi. Ora invece deponete anche voi tutte queste cose: ira, passione, malizia, maldicenze e parole oscene dalla vostra bocca. Non mentitevi gli uni gli altri. Vi siete infatti spogliati dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova, per una piena conoscenza, ad immagine del suo Creatore. Qui non c’è più Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro o Scita, schiavo o libero, ma Cristo è tutto in tutti.

Rivestitevi dunque, come amati di Dio, santi e diletti, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza; sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi degli altri. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi Al di sopra di tutto poi vi sia la carità, che è il vincolo di perfezione. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E siate riconoscenti! La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente; ammaestratevi e ammonitevi con ogni sapienza, cantando a Dio di cuore e con gratitudine salmi, inni e cantici spirituali. E tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre. (Col 3, 5-17)

 

[continua dalla scorsa tappa]

Il cristiano poi, reso conforme all'immagine del Figlio che è il primogenito tra molti fratelli riceve «le primizie dello Spirito» (Rm8,23) per cui diventa capace di adempiere la legge nuova dell'amore. In virtù di questo Spirito, che è il «pegno della eredità» (Ef 1,14), tutto l'uomo viene interiormente rinnovato, nell'attesa della « redenzione del corpo » (Rm 8,23): « Se in voi dimora lo Spirito di colui che risuscitò Gesù da morte, egli che ha risuscitato Gesù Cristo da morte darà vita anche ai vostri corpi mortali, mediante il suo Spirito che abita in voi» (Rm8,11). Il cristiano certamente è assillato dalla necessità e dal dovere di combattere contro il male attraverso molte tribolazioni, e di subire la morte; ma, associato al mistero pasquale, diventando conforme al Cristo nella morte, così anche andrà incontro alla risurrezione fortificato dalla speranza. E ciò vale non solamente per i cristiani, ma anche per tutti gli uomini di buona volontà, nel cui cuore lavora invisibilmente la grazia. Cristo, infatti, è morto per tutti e la vocazione ultima dell'uomo è effettivamente una sola, quella divina; perciò dobbiamo ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti la possibilità di venire associati, nel modo che Dio conosce, al mistero pasquale. Tale e così grande è il mistero dell'uomo, questo mistero che la Rivelazione cristiana fa brillare agli occhi dei credenti. Per Cristo e in Cristo riceve luce quell'enigma del dolore e della morte, che al di fuori del suo Vangelo ci opprime. Con la sua morte egli ha distrutto la morte, con la sua risurrezione ci ha fatto dono della vita (41), perché anche noi, diventando figli col Figlio, possiamo pregare esclamando nello Spirito: Abba, Padre!.

 

La novità è meravigliosa, ma esigente.

Oggi sono nuovo. O domani mi rinnovo o divento subito vecchio.

Se non mi rinnovo marcisco.

 

Cristo ogni giorno è nuovo.

CHE RAPPORTO HO CON LA NOVITÁ DI CRISTO?

Paura, slancio, angoscia, ………………………………..

 

RIFLESSIONI LIBERE SULLA NOVITÁ DELLA PROFESSIONE. “Rinnovo la Professione.”

 

Preghiera. O Dio, aiutami ad essere nuovo a cominciare dal rinnovare la Professione. Amen