NELLO SPIRITO SANTO 31 maggio 2013
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Tutto quanto si dice sopra avviene sempre i verbi sono al presente.
L’unico passato è l’aver parlato per mezzo dei profeti. Fino alla pienezza di Cristo.
Vediamo lo sviluppo.
Lo Spirito opera nella creazione
Lo Spirito aleggiava sulle acque. (Gn. 1,2)
Senza lo Spirito la creazione è informe e deserta. Non è nemmeno creazione. È nulla.
Lo Spirito crea ininterrottamente.
«Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra» (Sal 104, 30).
«Dalla parola (dabar) del Signore furono fatti i cieli, dal soffio (ruach) della sua bocca ogni loro schiera» (Sal 33, 6).
Fino alla pienezza parla per mezzo dei profeti
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Nell’Antico Testamento possiamo rintracciare tutti i segni dello Spirito fino alla pienezza.
Lo Spirito nella pienezza dei tempi
Gesù applica a se stesso le parole di Isaia.
«Lo Spirito del Signore è sopra di me, per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore».
(Lc 4, 18-19)
I momenti più importanti della vita di Gesù vedono in azione diretta lo Spirito.
Dalla incarnazione nel seno di Maria – Lo Spirito scenderà su di te
Nel Battesimo –
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Fino all’Ora – rende lo Spirito al Padre.
Lo Spirito nel tempo della Chiesa
Tutta la Parola di Gesù resterebbe lettera morta se non vi fosse nella Chiesa lo Spirito di Pentecoste.
La Pentecoste avviene dentro una festa giudaica già esistente. La festa del raccolto prima e poi divenuta la festa della consegna della legge a Mosè da parte di Dio.
A Pentecoste lo Spirito ci consegna la legge nuova.
Lo Spirito è Amore. L’amore ci permette di vedere le cose in modo nuovo. Solo lo Spirito ci fa vedere Dio in Gesù Cristo. Come l’Amore ci cambia l’ottica con cui guardiamo le persone che amiamo?
Senza amore tutto sarebbe uguale, piatto, senza differenze.
Lo Spirito e la mia vita
È Signore e dà la vita.
Se lo Spirito è Signore della mia vita allora mi dà la vita.
Quale vita?
La vita di Cristo. La vita di Dio.
Con lo Spirito sono un uomo nuovo. Perdo la mia vita e allora la trovo.
Parla a me per mezzo di profeti. “ai quali facciamo bene a volgere attenzione come a lampada che brilla in un luogo oscuro, … ma abbiamo conferma migliore, quando spunta il giorno e la stella del mattino si leva nei nostri cuori” (cfr. 2Pt 1, 19)
Dentro di me è voce che mi arriva dal Padre e dal Figlio.
Tramite lo Spirito ascolto il sussurrare della Trinità. Che ogni giorno ha una parola PER ME.
Posso adorare e glorificare in me la Trinità.
Lo Spirito è al lavoro ogni giorno per creare nuove cose in me e fare di me un uomo nuovo.
Dal Battesimo in poi ho in me questa “potenza”. Spesso la depotenzio con i miei no.
Ma la potenzialità rimane.
La forza dell’Amore è dentro di me. Non posso cercarla fuori.
Quando mi manca mi vien fatto di uscire sempre più lontano da me per cercarla, invece dovrei rientrare sempre nel più intimo di me. Fino al centro. Lì c’è.
I sacramenti, la preghiera, la vita con Dio, non mi danno un nuovo Spirito. Mi ravvivano il Battesimo. È come quando gli antichi popoli non avevano mezzi per accendere il fuoco ed allora mantenevano sempre acceso quello che avevano. Rimaneva sempre uno presso l’accampamento per mantenere il fuoco acceso.
Anche noi dobbiamo tenere sempre “qualcuno”, una parte di noi, presso il nostro centro, che mantenga il fuoco acceso. È la mansione più importante. Ci sembra di sprecare un uomo. Invece è quello che ci tiene in vita.
Lo Spirito dà vita a:
il mio io
la mia famiglia
la mia fede - la mia vocazione - la mia professione
DOMANDA UNICA
COSA È, PER ME, LO SPIRITO SANTO?
Vieni Spirito Creatore
Vieni, o Spirito Cratore visita le nostre menti, riempi della tua grazia i cuori che hai creato.
O dolce Consolatore, dono del Padre Altissimo, acqua viva, fuoco, amore santo crisma dell'anima.
Dito della mano di Dio, promesso dal Salvatore, irradia i tuoi sette doni, suscita in noi la parola.
Sii luce all'intelletto, fiamma ardente nel cuore; sana le nostre ferite, col balsamo del tuo amore.
Difendici dal nemico, reca in dono la pace, la tua guida invincibile ci preservi dal male.
Luce d'eterna sapienza, svelaci il grande mistero di Dio Padre e del Figlio uniti in un solo amore.
Sia Gloria a Dio Padre e al figlio ch'è risorto, allo Spirito Paraclito nei secoli dei secoli.
Amen.
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I simboli dello Spirito nel Nuovo Testamento
L’acqua
Nel fonte battesimale, segno di quell’acqua viva che scaturisce da Cristo crocifisso come dalla sua sorgente e che in noi zampilla per la vita eterna.
L’unzione
Il simbolismo dell’unzione con l’olio è talmente significativo dello Spirito Santo da divenirne il sinonimo. Ma per coglierne tutta la forza, bisogna tornare alla prima unzione compiuta dallo Spirito Santo: quella di Gesù. Cristo («Messia» in ebraico) significa «unto» dallo Spirito di Dio come
l’antico re Davide. Costituito pienamente «Cristo» nella sua umanità vittoriosa della morte, Gesù effonde lo Spirito affinché tutti i figli di Dio siano santi.
Il fuoco
Mentre l’acqua significava la nascita e la fecondità della vita donata nello Spirito Santo, il fuoco simbolizza l’energia trasformante degli atti dello Spirito Santo. Giovanni Battista, che cammina innanzi al Signore «con lo spirito e la forza di Elia» (Lc 1,17), annunzia Cristo come colui che «battezzerà in Spirito Santo e fuoco» (Lc 3,16). È sotto la forma di «lingue come di fuoco» lo Spirito Santo si posa sui discepoli il mattino di pentecoste.
La nube e la luce
Questi due simboli sono inseparabili nelle manifestazioni dello Spirito Santo. Fin dalle teofanie dell’Antico Testamento, la nube, ora oscura, ora luminosa, rivela il Dio vivente e salvatore, velando la trascendenza della sua gloria: con Mosè sul monte Sinai, presso la tenda del convegno e durante
il cammino nel deserto; nella dedicazione del Tempio. Tutte queste figure sono portate a compimento da Cristo nello Spirito Santo. È questi che scende sulla Vergine Maria e su di lei stende la«sua ombra». Sulla montagna della trasfigurazione è lui che viene nella nube che avvolge Gesù, Mosè e Elia, e «dalla nube» una voce dice: «Questi è il mio Figlio, l’eletto; ascoltatelo» (Lc 9,35).
Il sigillo
Il sigillo è un simbolo vicino a quello dell’unzione. Infatti su Cristo «Dio ha messo il suo sigillo» (Gv 6,27), e in lui il Padre segna anche noi con il suo sigillo. Poiché indica l’effetto indelebile dell’unzione dello Spirito Santo nei sacramenti del Battesimo, della Confermazione e dell’Ordine, l’immagine del sigillo (sfragus), è stata utilizzata in certe tradizioni teologiche per esprimere il «carattere» indelebile impresso da questi tre sacramenti che non possono essere ripetuti.
La mano
Imponendo le mani Gesù guarisce i malati e benedice i bambini. Nel suo nome, gli Apostoli compiranno gli stessi gesti. Ancor di più, è mediante l’imposizione delle mani da parte degli Apostoli che viene donato lo Spirito Santo. La lettera agli Ebrei mette l’imposizione delle mani tra gli «articoli fondamentali » del suo insegnamento. La Chiesa ha conservato questo segno dell’effusione onnipotente dello Spirito Santo nelle epiclesi sacramentali. Il dito «Con il dito di Dio» Gesù scaccia «i demoni». Se la Legge di Dio è stata scritta su tavole di pietra «dal dito di Dio» (Es 31,18), «la lettera di Cristo», affidata alle cure degli Apostoli, è «scritta con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma sulle tavole di carne dei [...] cuori» (2 Cor 3,3).
L’ inno Veni, Creator Spiritus invoca lo Spirito Santo come «dexterae Dei tu digitus – dito della mano di Dio».
La colomba
Alla fine del diluvio (il cui simbolismo riguarda il Battesimo), la colomba fatta uscire da Noè torna, portando nel becco un freschissimo ramoscello d’ulivo, segno che la terra è di nuovo abitabile. Quando Cristo risale dall’acqua del suo battesimo, lo Spirito Santo, sotto forma di colomba, scende su di lui e in lui rimane. In alcune chiese, la santa Riserva eucaristica è conservata in una custodia metallica a forma di colomba (il columbarium) appesa al di sopra dell’altare. Il simbolo della colomba per indicare lo Spirito Santo è tradizionale nell’iconografia cristiana.