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(IL DIO DI…) ABRAMO, ISACCO E GIACOBBE (E I SUOI FIGLI)

Da Terach nascono: Abramo, Nacor e Aran

Da Nacor nasce Betel (padre di Rebecca moglie di Isacco

Da Aran nasce Lot

 

Da Abramo nascono:

Ismaele (figlio della schiava Agar e tradizionalmente considerato padre degli Islamici

Isacco (figlio della moglie Sara)

 

Da Isacco nascono: Esaù e Giacobbe (poi chiamato Israele)

 

Da Giacobbe nascono:

con la prima moglie Lia: Ruben (1); Simeone (2); Levi (3); Giuda (4); Issacar  (9); Zabulon (10); Dina

con la schiava Zilpa: Gad (7); Aser (8)

con la seconda moglia Rachele: Giuseppe (11); Beniamino (12)

con Bila (schiava di Rachele): Dan (5); Neftali (6)

 

Le tappe di Abramo:

ü una numerosa discendenza;

ü la benedizione, tramite lui, di tutti i popoli della Terra;

ü la promessa di un territorio per la sua discendenza.

 

Isacco e Giacobbe:

Esaù vende la primogenitura

Giacobbe diventa erede

Il sogno di Giacobbe (Gen 28,10 ss.)

Giacobbe lotta con Dio (Gen 32,23 ss.)

Dio appare a Giacobbe (Gen 35) che si chiamerà Israele (colui che lotta con Dio)

I dodici figli di Giacobbe rappresentano l’intero popolo di Israele. (i dodici apostoli. I 144.00 redenti)

Giuseppe venduto dai fratelli. (Gen 37 ss.)

Giuseppe diventa importante in Egitto

Nascono da Giuseppe i figli Efraim e Manasse che completeranno le dodici porzioni di terra per la tribù di Levi che, essendo riservata al Signore, non avrà terra.

I fratelli scendono in Egitto col padre Giacobbe.

Benedizione di Giacobbe. (Gen 49)

Morte di Giacobbe e di Giuseppe.

 

La fede esemplare degli antenati

La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono. Per mezzo di questa fede gli antichi ricevettero buona testimonianza. Per fede noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio, sì che da cose non visibili ha preso origine quello che si vede. Per fede Abele offrì a Dio un sacrificio migliore di quello di Caino e in base ad essa fu dichiarato giusto, attestando Dio stesso di gradire i suoi doni; per essa, benché morto, parla ancora. Per fede Enoch fu trasportato via, in modo da non vedere la morte; e  non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via. Prima infatti di essere trasportato via, ricevette la testimonianza di  essere stato gradito a Dio. Senza la fede però è impossibile essergli graditi; chi infatti s’accosta a Dio deve credere che egli esiste e che egli ricompensa coloro che lo cercano. Per fede Noè, avvertito divinamente di cose che ancora non si vedevano, costruì con pio timore un’arca a salvezza della sua famiglia; e per questa fede condannò il mondo e divenne erede della giustizia secondo la fede. Per fede Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava. Per fede soggiornò nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso.              Per fede anche Sara, sebbene fuori dell’età, ricevette la possibilità di diventare madre perché ritenne fedele colui che glielo aveva promesso. Per questo da un uomo solo, e inoltre già segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa  come le stelle del cielo e come la sabbia innumerevole che si trova lungo la spiaggia del mare. Nella fede morirono tutti costoro, pur non avendo conseguito i beni promessi, ma avendoli solo veduti e salutati di lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sopra la terra. Chi dice così, infatti, dimostra di essere alla ricerca di una patria. Se avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto possibilità di ritornarvi; ora invece essi aspirano a una migliore, cioè a quella celeste. Per questo Dio non disdegna di chiamarsi loro Dio: ha preparato infatti per loro una città. Per fede Abramo, messo alla prova, offrì Isacco e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unico figlio, del quale era stato detto: In Isacco avrai una discendenza che porterà il tuo nome. Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti: per questo lo riebbe e fu come un simbolo. Per fede Isacco benedisse Giacobbe ed Esaù anche riguardo a cose future. Per fede Giacobbe, morente, benedisse ciascuno dei figli di Giuseppe e  si prostrò, appoggiandosi all’estremità del bastone. Per fede Giuseppe, alla fine della vita, parlò dell’esodo dei figli d’Israele e diede disposizioni circa le proprie ossa. (Eb 11)

 

Dio, in tutto l’Antico Testamento si presenta come il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe.

Abramo è il padre di tutti.

È il primo ad avere la fede.

È il padre nella fede.

 

Fate dunque frutti degni di conversione, 9e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre. (Mt 3, 8-9)

 

Il Magnificat ed il Benedictus menzionano Abramo come padre.

 

Gesù dirà:

Passava per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Rispose: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d’iniquità! Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi». (Lc 13, 22-30)

 

Leggere Lc 16, 19-31

 

Abramo è nostro padre nella fede, fino al compimento …… poi:

 

Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò». 57Gli dissero allora i Giudei: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». 58Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono»  (Gv 8, 56-58)

 

RIPERCORRO LA MIA VITA.

QUANTE PARTENZE, QUANTE FUGHE, QUANTE SOSTE.

DIO MI È APPARSO MOLTE VOLTE.

 

IN QUALE TERRA MI TROVO OGGI?