TUTTI … ERANO NUDI, MA NON NE PROVAVANO VERGOGNA
Diffido dalla lettura della Bibbia con apertura a caso. Diffido della ragionevolezza di chi lo fa. Mi sembra che ci sia poca differenza tra questa prassi, che peraltro – chiamata sortes apostolorum - nel medioevo era già poco tollerata dalla Chiesa, ed il consultare un oroscopo. Mi sembra un fatalismo di bassa corte. Non me ne voglia chi lo pratica. Ma se ti capita di leggere “occhio per occhio ….” etc. e dentro l’autobus prendi subito un pestone che fai? Lo rendi? Disubbidisci?
Così come diffido, ancor di più, da chi “carpe” una frase stringata fuori dal contesto e la applica a suo piacimento. Il fondamentalismo è proprio questo. E mi fido sempre poco di chi va a spidocchiare i particolari più piccini e ci vede cose che in realtà non ci sono. Dicono i biblisti, quelli veri non di campagna come me, che “non bisogna mai far dire alla Parola ciò che non dice”. Dicono ancora che “prima occorre guardare quello che diceva per la gente del tempo in cui è stata scritta, poi vedere quel che MI dice”. Direte: come se ne esce? Semplice. Intanto la liturgia (parola che letteralmente significa: azione di popolo) ogni giorno dona una Parola alla Chiesa e quindi a me, a te ed a tutti. Poi, per muoversi, occorre conoscere bene la Scrittura, e vedremo che c’è scritto tutto. Ed allora, per ogni mia situazione, se proprio la conosco nel profondo, avrò delle risposte. Non come piacerebbe sempre a me. Ma come Dio le dona da millenni al suo popolo.
Ed allora pensando alla grande delusione che viviamo in questo tempo di grandi crisi, uso il plurale perché non è solo l’economia a vacillare, ma il sociale, l’ambiente e l’uomo tutto, mi son tornate in mente le parole del cap. 2 del primo libro della Bibbia: la Genesi. Prima del capitolo 3 che nelle nostre Bibbie è oggi intitolato “La caduta” lo scrittore sacro precisa: “Ora tutti e due erano nudi, l’uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna.” Quasi a voler dire: poi è successo il patatrac. E dopo proveranno vergogna e si nasconderanno. Spostiamo, solo a fini di comprensione, il tutto dal piano di Dio al piano dei nostri equilibri. Che cosa è successo? Dove siamo finiti? Passo indietro. Se sentiamo gli anziani raccontano il 1956 come il più freddo del secolo, dal punto di vista climatico. Ma se chiediamo una analoga graduatoria dal punto di vista economico i dubbi son pochi: il 1946 è stato l’anno più duro. Non che il ’47 e seguenti abbiano scherzato. Ma, ed ecco il nocciolo della riflessione, nessuno ne provava vergogna, nessuno si sentiva povero. Ora lasciamo stare i cretini nostalgici che si riempiono la bocca col dire: “era meglio una volta”. Scemi. Ma analizziamo invece, per trovare spunti che ci aiutino nel tempo presente. In fondo la piccolissima missione del nostro giornalino è una sola. Leggere i tempi per comprenderli e cercare di viverci meglio. Ma in fondo questo è anche il significato di profezia.
E allora: in altri periodi la gente era in difficoltà mille volte superiori alle attuali. Ma non ne provava vergogna. Non si sentiva povera. Non si sentiva umiliata. Non gli sembrava di avere bisogni insoddisfatti. Adesso tutto sembra crollare. E, purtroppo, molti han trovato la personale soluzione nel togliersi la vita. Ma, a parte questi estremi, perché tutti siamo umiliati? Perché?
Nella Genesi il salto è chiaro tra il prima ed il dopo. Prima c’era equilibrio con se stessi, con Dio, con la natura, con tutto. Poi il crac. La pretesa di voler tutto. Di comandare, di sapere (non come conoscenza semplice, ma come dominio) di avere, di fare….. . Poi il tonfo. Ed arriva la vergogna.
Questo è successo anche in questi anni. L’illusione delle bellissime in tv, dei calciatori pluripagati, delle vincite milionarie (in euro!!) semplicemente per avere azzeccato la scatola. E vacanze a Sharm. A proposito di vacanze. L’altro giorno facevo una stupida considerazione, con me stesso l’unico che mi ascolta ormai volentieri: si sentono in giro persone che affermano di aver paura di passeggiare al centro di Perugia e poi fanno vacanze in Kenya, in Malesia, in India, etc. paesi dove la Polizia è dotata di mezzi che hanno pure i pneumatici a prova di proiettile. Ma è un discorso logico? Mah! Torniamo a noi. C’eravamo illusi. Che la moda non si fermasse mai. Che ci volesse e si potesse acquistare un’auto all’anno, un telefono al mese, un vestito a settimana, …… abbiamo sbagliato. Abbiamo mancato il bersaglio. In fondo la parola peccato nel senso originale vuol dire proprio questo: mancare il bersaglio. Nella Genesi c’era stato un tentatore. L’eterno nemico che era “entrato” nel serpente. E ci cascarono. Ovviamente lui lo fece perché ci guadagnava. Ed oggi? Alla fine il principio del male viene sempre dallo stesso nemico. E passa attraverso i serpenti di turno. Ce ne sono. Han fatto credere che bisognava esser belli e forti, furbi e ricchi. Ci son di questi bucciotti. Anche in Italia quanti ….. . Come va a finire? Che i nostri errori, come allora, le pagano anche le generazioni future. Per uscirne? Come allora. Che Dio ci aiuti ad aiutarci. Che ci salvi per il futuro in maniera definitiva, come fece allora. E, per ora, ci dia due pelli per coprirci e ripartire.
Che Dio ci dia le pelli!
Pace e Bene
Marcello Fagioli