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GLORIA E PASSIONE                                                      08 giugno 2012

 

VERSO GERUSALEMME – IL MISTERO DI CRISTO

CAPITOLO 8 (vv- 27-35)

Professione di fede di Pietro

Poi Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo; e per via interrogava i suoi discepoli dicendo: «Chi dice la gente che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista, altri poi Elia e altri uno dei profeti». Ma egli replicò: «E voi chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E impose loro severamente di non parlare di lui a nessuno.

Primo annunzio della passione

E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell’uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare. Gesù faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò Pietro e gli disse: «Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».

Condizioni per seguire Gesù

Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà. Che giova infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima? E che cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima? Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi».

Capitolo 9

E diceva loro: «In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno senza aver visto il regno di Dio venire con potenza».

La trasfigurazione

Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù. Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!». Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento. Poi si formò una nube che li avvolse nell’ombra e uscì una voce dalla nube: «Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!». E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro.

Domanda su Elia

Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare a nessuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risuscitato dai morti. Ed essi tennero per sé la cosa, domandandosi però che cosa volesse dire risuscitare dai morti. E lo interrogarono: «Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elia?». Egli rispose loro: «Sì, prima viene Elia e ristabilisce ogni cosa; ma come sta scritto del Figlio dell’uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato. Orbene, io vi dico che Elia è già venuto, ma hanno fatto di lui quello che hanno voluto, come sta scritto di lui».

L’epilettico indemoniato 

E giunti presso i discepoli, li videro circondati da molta folla e da scribi che discutevano con loro. Tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». Gli rispose uno della folla: «Maestro, ho portato da te mio figlio, posseduto da uno spirito muto. Quando lo afferra, lo getta al suolo ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora in risposta, disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono. Alla vista di Gesù lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava spumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato persino nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose ad alta voce: «Credo, aiutami nella mia incredulità». Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito immondo dicendo: «Spirito muto e sordo, io te l’ordino, esci da lui e non vi rientrare più». E gridando e scuotendolo fortemente, se ne uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù, presolo per mano, lo sollevò ed egli si alzò in piedi. Entrò poi in una casa e i discepoli gli chiesero in privato: «Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?».Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».

Secondo annunzio della passione

Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà». Essi però non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni.

Chi è il più grande?

Giunsero intanto a Cafarnao. E quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo lungo la via?». Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande. Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro: «Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

Uso del nome di Gesù

Giovanni gli disse: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri». Ma Gesù disse: «Non glielo proibite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. Chi non è contro di noi è per noi.

Carità verso i discepoli

Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa.

Lo scandalo

Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare. Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che esser gettato con due piedi nella Geenna. Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. Perché ciascuno sarà salato con il fuoco. Buona cosa il sale; ma se il sale diventa senza sapore, con che cosa lo salerete? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».

 

È questo forse il capitolo più denso dell’intero Vangelo. Tanti sono gli elementi. Non basterebbe una vita per meditare il capitolo 9 di Marco.

 

Ci muoviamo in tre direzioni. Tante quanti sono i protagonisti della storia, della MIA storia.

DIO

satana

Io

 

“Questi tre” si muovono dentro di me dall’inizio alla fine della vita.

Non c’è un giorno in cui non c’è lotta, confronto, scontro, incontro …. fra questi tre.

 

È difficile parlare della interiorità, luogo in cui i “tre” convivono.

Difficile è parlarne, viverci bisogna, si deve. Che ce se ne renda conto o no bisogna viverci.

Stare bene o stare male dipende dal nostro stare tra quei due. E non è il discorso semplicistico dell’abbracciare l’Uno e ripudiare, rifiutare, scacciare, allontanare l’altro.

La questione è più complessa. La vita dei Santi insegna.

 

Proviamo comunque ad abbozzare un qualcosa.

 

 

Io

Sono nato per me. Vivo per me. Ad un certo punto mi accorgo che sono creato da Dio e la mia libertà diventa piena nella misura in cui riesco a liberarmi da me stesso.

Chi perde la sua vita …., chi guadagna la sua vita …..

La mia lotta è tra il seguire il mio io e Dio.

Anche quando seguo Dio, spesso lo faccio per la mia soddisfazione, per governare, per regnare, … per vincere.

……………

 

satana

Dentro la lotta si inserisce il male che vuole, dietro la parvenza della libertà assoluta, farmi prigioniero.

La forza sta dentro di me e non se ne andrà fino alla morte. E quando penso di aver vinto la partita è allora che rischio grosso di cadere.

Mi possiede, mi allontana. Cerca di rendermi infedele. E spesso si maschera nella presunta fede. Ed allora quando professo la mia fede, che, ricordiamo, può smuovere le montagne, devo sempre pregare Cristo che “aiuti la mia incredulità”.

………………

 

DIO

Dio non gioca alla pari, ma è Signore dei vivi e dei morti. Non deve pagare nessun prezzo al male. È solo rispettoso della mia libertà. Mi ama e mi rispetta. Vuole ad ogni costo che mi salvo, ma non vuole ottenere la salvezza violentandomi. Ama.

Dio vuole concedermi la libertà assoluta (nel senso letterale che appunto vuol dire sciolta), vuole amarmi. E mi ama.

Allora si manifesta a me nei due modi che necessitano:

 

La via della salvezza per noi, su questa terra è solo una: la croce. Ma il premio è la gloria. Ed allora Dio si rivela, per quanto possiamo vivere nella nostra piccolezza, con entrambi i suoi “momenti”.

Deve farci gustare la gloria perché non perdiamo la speranza.

Ed allora ci conduce su un alto monte e si trasfigura ….. con tutto quello che ci sta dentro!!!

Ma nel contempo annuncia ogni giorno la sua passione. La croce salva: prendere o lasciare.

 

A questo punto entra in gioco la nostra personale partita.

Dare ascolto a satana con le sue lusinghe ed allora inseguire il potere, i primi posti, gli onori e quindi rifiutare categoricamente la croce??

Dare ascolto a Cristo vivere anche la gloria che ci concede già su questa terra, ma prendendo ogni giorno su di noi la nostra croce …… ?

 

In teoria tutti optiamo per la seconda, ma la opzione fondamentale comporta scelte ben precise, ogni giorno.

L’amore per Dio. L’amore per i fratelli. Pregare ogni giorno perché Dio ci aiuti nella scelta. E perché ci aiuti a “tagliare” le parti di noi che sono di scandalo. Cioè di pietra di inciampo.

La lotta è durissima. Solo con l’aiuto di Gesù possiamo, solo alla fine si intenda, prevalere.

 

SONO COSCIENTE DI AVER INGAGGIATO UNA LOTTA?

CON QUALI ARMI COMBATTO?

DOVE VINCO E DOVE PERDO?

 

Signore aiutami nella lotta, a non rinunciare mai ogni giorno a combattere e, fosse anche alla fine, ottenere la vittoria. Amen