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      RITROVARE SE STESSI                                                  25 maggio 2012

 

Capitolo 7

Discussione sulle tradizioni farisaiche

Allora si riunirono attorno a lui i farisei e alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani immonde, cioè non lavate - i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavate le mani fino al gomito, attenendosi alla tradizione degli antichi, e tornando dal mercato non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie e oggetti di rame - quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani immonde?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto:

Questo popolo mi onora con le labbra,  ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto,  insegnando dottrine che sono precetti di uomini.

Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». E aggiungeva: «Siete veramente abili nell’eludere il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e chi maledice il padre e la madre sia messo a morte. Voi invece dicendo: Se uno dichiara al padre o alla madre: è Korbàn, cioè offerta sacra, quello che ti sarebbe dovuto da me, non gli permettete più di fare nulla per il padre e la madre, annullando così la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».

Insegnamento sul puro e sull’impuro

Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e intendete bene: non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo». Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono sul significato di quella parabola. E disse loro: «Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può contaminarlo, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?». Dichiarava così mondi tutti gli alimenti. Quindi soggiunse: «Ciò che esce dall’uomo, questo sì contamina l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo».

Guarigione della figlia di una Siro-fenicia

Partito di là, andò nella regione di Tiro e di Sidone. Ed entrato in una casa, voleva che nessuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. Subito una donna che aveva la sua figlioletta posseduta da uno spirito immondo, appena lo seppe, andò e si gettò ai suoi piedi. Ora, quella donna che lo pregava di scacciare il demonio dalla figlia era greca, di origine siro-fenicia. Ed egli le disse: «Lascia prima che si sfamino i figli; non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma essa replicò: «Sì, Signore, ma anche i cagnolini sotto la tavola mangiano delle briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola và, il demonio è uscito da tua figlia». Tornata a casa, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.

Guarigione di un sordomuto

Di ritorno dalla regione di Tiro, passò per Sidone, dirigendosi verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. E gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli la mano. E portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: «Effatà» cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo raccomandava, più essi ne parlavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

 

Il brano, peraltro ricchissimo, ci porta, oggi, in quattro direzioni. Sembrano diramarsi, ma invece convergono tutte verso un punto ben preciso.

1.       La fede e le tradizioni

2.       La mia interiorità

3.       La fede che sa vedere oltre

4.       La mia sordità vinta da Cristo

La fede e le tradizioni.

Non era facile per i giudei del tempo abbandonare tutti i loro schemi per seguire la novità portata da Gesù.

Non è facile per noi oggi lasciare la nostra “religiosità sicura” e partire verso terre inesplorate, dove Dio ci chiama.

È un grosso rischio, per chi crede, nascondersi dietro la propria piccola fede. “Faccio questo, faccio quello, prego, dono, …………”. C’è sempre la vecchia tentazione di mettersi a sedere.

Solo una domanda può salvarci, ogni giorno: do più valore ai miei schemi, alle tradizioni di qualsiasi genere, o alla Parola di Dio. Francescanamente cerchiamo ogni giorno il “Vangelo sine glossa”.

 

La mia interiorità.

La distinzione è importante, ma è ogni giorno da rinnovare.

Ciò che entra e ciò che esce da me.

Duemila anni fa la società era semplice. La dottrina era una cosa, l’ortoprassi un’altra. Nel tempo si erano accumulate, sopra la legge di Mosè, una serie infinita di leggi e leggine, lacci e lacciuoli…..

Adesso ci sono due rischi ogni giorno all’orizzonte:

ü  Che sul Vangelo si accumulino le nostre scorie ….

ü  Le cose che entrano non sono più soltanto mangiare e bere, ma suoni, immagini, emozioni, ……..

Nascono tante domande: le immagini che guardo possono rendermi impuro? E la musica rock (definita satanica)? E le frequentazioni con persone “strane”. E internet? Le letture?

Gesù è chiaro: non ciò che entra, ma ciò che esce.

Allora devo guardarmi dentro per capire me stesso ed i miei “buchi neri”.

Le cose entrano, ma si annidano in parti di me già presenti. Se non voglio farmi toccare, non mi toccano, non mi inquinano. Occorre allora aprire tutti i nostri cassetti, anche i più scuri per fare illuminare ogni nostro angolo dalla luce di Cristo.

Da quanto dice Cristo sembra che tutto il bene e tutto il male stiano dentro di noi.

Sta a noi tirar fuori quel che vogliamo.

Occorre lavorare tutta la vita su noi stessi.

Ragioniamoci. Vale la pena.

 

La fede che sa vedere oltre.

Gesù, in prima battuta risponde No alla donna. Ma la sua fede vi vede il Sì.

Anche a noi, a volte, Gesù risponde No, in prima battuta.

Dove vedere il Sì?.

 

La mia sordità vinta da Cristo.

Ci son tanti messaggi che Cristo mi manda e non riesco a sentire. E, come la scienza ci ha detto oggi, se son sordo sono anche muto: non sento e non posso parlare, non posso annunciare.

Dio allora manda sulla mia strada delle persone, delle cose, delle situazioni che conoscono Cristo e mi portano da Lui.

A quel punto il comando è chiaro: APRITI.

Sono chiuso: alla fede, alla Parola, a Cristo. APRITI mi dice oggi Gesù.

 

QUANTO È GRANDE LA MIA FEDE RISPETTO ALLE MIE LINEE-GUIDA?

QUANTO CONOSCO ME STESSO?

HO PAURA DI CIÓ CHE ENTRA O DI CIÓ CHE ESCE?

COSA VEDO NEI “NO” DI DIO?

MI LASCIO APRIRE DA GESÚ?

 

O Signore, aprimi: alla conoscenza di me stesso e di Te. Di null’altro avrò bisogno. Amen