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ORDINE FRANCESCANO SECOLARE

Fraternità di Castel del Piano

 INCONTRO DI PREGHIERA A CONCLUSIONE DELL’ANNO FRATERNO 2009-2010

 

O Dio vieni a salvarmi. Signore vieni presto.

Gloria al Padre e al Figlio. Come era nel Principio.

 

Lettura

Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me. Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. Anch’essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me. E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».                                                                 (Mt 25, 31-46)

 

BREVE COMMENTO

MOMENTO DI SILENZIO

 

O Signore, siamo capri. Non conosciamo il bene e non conosciamo il male, quando tu ci dici di aver fatto una delle due cose sappiamo solo chiedere: quando? Aiutaci allora Signore a diventare pecore. Amen

 

PADRE NOSTRO

 

Disse ancora [Gesù]: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. Il servo gli rispose: È tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».                                                                                           (Lc 15, 11,32)

 

BREVE COMMENTO

MOMENTO DI SILENZIO

 

O Signore, siamo tutti e due i figli. A volte sperperiamo i beni che Tu, nella Tua infinita bontà ci hai donato. Altre volte non siamo disposti ad accettare il Tuo perdono concesso ad altri che hanno fatto come noi. Continua o Signore, nella Tua misericordia ad attenderci sulla porta quando siamo figli minori. Continua o Signore a dirci amorevolmente: Tu sei sempre con me e quello che è mio è tuo. Continuiamo insieme a far festa ed a rallegrarci per il Tuo Amore senza fine. Amen

 

PADRE NOSTRO

 

Alla fine di questo anno fraterno ringraziamo Dio per le meraviglie che ha voluto operare con  noi.

Ripetiamo: Grazie Signore.

Ciascuno esprime la propria gratitudine a Dio.

 

Ho sperato: ho sperato nel Signore ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido. 

Mi ha tratto dalla fossa della morte, dal fango della palude; i miei piedi ha stabilito sulla roccia, ha reso sicuri i miei passi. 

Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, lode al nostro Dio.

Molti vedranno e avranno timore e confideranno nel Signore.

Beato l’uomo che spera nel Signore e non si mette dalla parte dei superbi, né si volge a chi segue la menzogna.

Quanti prodigi tu hai fatto, Signore Dio mio, quali disegni in nostro favore: nessuno a te si può paragonare.

Se li voglio annunziare e proclamare sono troppi per essere contati.

Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto.

Non hai chiesto olocausto e vittima per la colpa.

Allora ho detto: «Ecco, io vengo. Sul rotolo del libro di me è scritto, che io faccia il tuo volere.

Mio Dio, questo io desidero, la tua legge è nel profondo del mio cuore».

Ho annunziato la tua giustizia nella grande assemblea; vedi, non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai.

Non ho nascosto la tua giustizia in fondo al cuore, la tua fedeltà e la tua salvezza ho proclamato.

Non ho nascosto la tua grazia e la tua fedeltà alla grande assemblea.

Non rifiutarmi, Signore, la tua misericordia, la tua fedeltà e la tua grazia mi proteggano sempre, poiché mi circondano mali senza numero, le mie colpe mi opprimono e non posso più vedere.

Sono più dei capelli del mio capo, il mio cuore viene meno.

Degnati, Signore, di liberarmi; accorri, Signore, in mio aiuto.

Vergogna e confusione quanti cercano di togliermi la vita.

Retrocedano coperti d’infamia quelli che godono della mia sventura.

Siano presi da tremore e da vergogna quelli che mi scherniscono.

Esultino e gioiscano in te quanti ti cercano, dicano sempre: «Il Signore è grande» quelli che bramano la tua salvezza.

Io sono povero e infelice; di me ha cura il Signore. Tu, mio aiuto e mia liberazione, mio Dio, non tardare.                                                                                                                               Salmo 40

Gloria al Padre.

 

Il Signore ci benedica e ci custodisca.

Mostri a noi il suo volto e abbia misericordia di noi.

Volga a noi il suo sguardo e ci dia pace .

Il Signore ci benedica. Amen